I prezzi RC auto in Italia sono in costante crescita: anche a ottobre 2024 si è registrato un incremento su base annua
Il prezzo medio RC auto è salito del +7,2% a ottobre 2024 rispetto allo stesso mese del 2023, vanificando 7 anni di riduzioni delle tariffe. Per trovare un importo superiore al prezzo rilevato di 416 euro si deve infatti tornare ai 418 euro del 2016, poi da allora il costo medio era progressivamente sceso fino a toccare il minimo nel 2022 con 360 euro. Pochi mesi dopo si è però verificata un’inversione di tendenza che ha già ‘bruciato’ quasi tutto il vantaggio accumulato in un decennio di discesa dei prezzi RC auto, col rischio che la situazione peggiori ulteriormente nei prossimi mesi.
TARIFFE RC AUTO AI LIVELLI DI 7 ANNI FA
Il prezzo medio di 416 euro a ottobre 2024 (+7,2% su base annua in termini nominali e +6,3% in termini reali) ha dunque riportando le tariffe RCA ai livelli di 7 anni fa (415 euro nel 2017). La tariffa resta comunque più bassa del -12,42% rispetto al 2014, quando ammontava a 475 euro. Ma se proseguiranno i rincari ci metterà poco a tornare a quella cifra, considerando che da ottobre 2022 il premio medio è già aumentato del +15,56%. Va poi segnalato che per gli assicurati appartenenti a classi di merito superiori alla prima, l’incremento di prezzo medio a ottobre è stato del +10,3%, a fronte di un aumento del +6,4% per gli assicurati in prima classe.
PREZZI RC AUTO: NAPOLI E PRATO LE PROVINCE PIÙ CARE
A ottobre 2024 i rincari maggiori su base annua si sono osservati nella provincia di Roma (+11,50%) e poi a Lecce (+9,70%), Barletta-Andria-Trani (+9,60%) e Cagliari (+9,30%), mentre in termini complessivi il prezzo medio più alto è stato registrato a Napoli e a Prato rispettivamente con 602 e 595 euro, davanti a Caserta (530), Pistoia (515) e Massa-Carrara (510). Le province più economiche sono risultate invece Enna (290 euro), Potenza (308), Oristano (317) e Campobasso (323). Significa che tra la provincia più cara e quella meno costosa c’è una differenza abissale di 312 euro, mentre il differenziale di premio tra Napoli e Aosta (le due province di riferimento dell’Ivass per monitorare le difformità territoriali) è di 267 euro, +11,7% su base annua (ma -41,4% rispetto al 2014).