La riforma della rete dei carburanti: tutti i dettagli sul decreto che regolamenta la riconversione in chiave "green" degli impianti di distribuzione
La riforma della rete dei carburanti è ormai in dirittura d’arrivo: la bozza del decreto che regolamenta la riconversione degli impianti di distribuzione in chiave ‘green’ arriva sul tavolo del Consiglio dei Ministri per l’ok propedeutico all’approvazione finale. Il testo, composto da 11 articoli a cui hanno lavorato il ministero delle Imprese e del Made in Italy e il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, introduce tra le altre cose un Fondo presso il MASE con una dote di 140 milioni di euro per tre anni che servirà a finanziare gli incentivi per la trasformazione dei distributori.
RIFORMA RETE CARBURANTI: 47 MILIONI ALL’ANNO PER LA RICONVERSIONE BIO E GREEN
Come spiega il Sole 24 Ore, il decreto di riforma della rete carburanti prevede prima di tutto condizioni più stringenti per il rilascio delle autorizzazioni alla distribuzione dei carburanti, che saranno subordinate anche alle verifiche sull’antimafia. Ma la parte più succosa riguarda gli incentivi per la riconversione bio e green: per l’ammodernamento degli impianti il decreto prevede infatti fino a 47 milioni all’anno tra il 2025 e il 2027, per un totale di poco più di 140 milioni stanziati con il già citato Fondo istituito presso il ministero dell’Ambiente.
FINO A 60.000 EURO PER CHI PASSA DALLE POMPE DI BENZINA ALLE COLONNINE
Più precisamente, gli incentivi andranno a coloro che convertiranno i propri impianti di distribuzione, entro il 31 dicembre 2027, in stazioni dedicate alla ricarica di veicoli elettrici. Il contributo, nella misura massima del 50% delle spese sostenute, potrà arrivare a un massimo di 60.000 euro, incrementati di ulteriori 10.000 se con le colonnine sarà installato almeno un distributore di biocarburanti liquidi o gassosi. Ai gestori che non proseguiranno il rapporto, invece, sarà riconosciuto un indennizzo non superiore ai 20.000 euro. Viene inoltre introdotto l’obbligo per i gestori delle stazioni di servizio di distribuire almeno un prodotto diverso dai combustibili fossili.
I GESTORI DOVRANNO INFORMARE I CLIENTI SUI CARBURANTI ALTERNATIVI
Sempre secondo la bozza del decreto, i gestori dei distributori e i titolari degli impianti stradali e autostradali dovranno poi dare “informativa ai consumatori circa la disponibilità nel punto vendita di biocarburanti in purezza attraverso idonea evidenziazione del prodotto biologico distribuito“, nonché informarli “dell’offerta di altri carburanti alternativi di ultima generazione, quali, a titolo esemplificativo, idrogeno da fonte rinnovabile ed e-fuels, nel momento della loro commercializzazione nel punto vendita“.
SINDACATO FAIB: DECRETO IMPORTANTE ED ESSENZIALE
Faib Confesercenti, uno dei più importanti sindacati di settore insieme a Fegica e Figisc, ha commentato l’approdo in CdM della riforma della rete carburanti ribadendone l’importanza non solo per i gestori, che devono essere messi nelle condizioni di massima trasparenza e sicurezza, sia dal punto di vista contrattuale che economico, ma anche per i cittadini, che devono vedersi garantito un servizio puntuale: “Una legge essenziale anche per compagnie petrolifere e privati che devono operare investendo e facendo profitto nella legalità, rispettando le regole e non soffocando chi li rappresenta. Una normativa che risulta centrale anche per il Governo, che ha il dovere di vigilare su tutto il settore e su chi ci opera, svolgendo una centrale azione di controllo sugli incassi derivati dalle accise, in modo che risultino tracciati e che siano utilizzati nel migliore dei modi, a vantaggio di cittadini e imprese”. Tuttavia, sottolinea Faib, “l’urgenza di questa legge non dev’essere barattata con la precarizzazione, attraverso nuovi contratti non negoziati“.