Anche Mazda si unisce al gruppo di costruttori che ha scelto di abbandonare la Russia: l'azienda nipponica ha ceduto i suoi asset per 1 euro
Continua l’addio alla Russia da parte delle case costruttrici estere: da questa settimana, infatti, anche Mazda dice addio al Paese. La casa nipponica ha annunciato di aver raggiunto un accordo con il partner locale Sollers. Per effetto di quest’accordo, Mazda cederà la sua quota della JV avviata da tempo con l’azienda russa che rileverà tutte le attività del costruttore nipponico. L’intera operazione si conclude per la cifra simbolica di 1 euro come già avvenuto, ad esempio, nel caso della cessione degli asset di Renault in Russia nei mesi scorsi. Anche in questo caso, la porta per Mazda resta aperta. L’azienda nipponica potrà, infatti, rientrare nel Paese grazie ad un’apposita clausola contrattuale. Vediamo, quindi, nel dettaglio in cosa consiste l’annuncio di Mazda in merito al suo addio alla Russia.
MAZDA DICE ADDIO ALLA RUSSIA: ASSET CEDUTI PER 1 EURO
Mazda cede la sua partecipazione nella Joint Venture attiva da tempo in Russia. La quota che l’azienda nipponica deteneva in Mazda Sollers Manufacturing Rus passa interamente alla Sollers, il partner russo di Mazda. L’intera operazione si completa per una cifra simbolica pari ad appena 1 euro. Si tratta, quindi, di un’uscita dal mercato russo che arriva in conseguenza della guerra in Ucraina e del tracollo del settore nel Paese. In questo modo, Mazda sceglie di seguire l’esempio di altri costruttori occidentali e nipponici che hanno optato per una rapida uscita dal mercato russo, anche a costo di notevoli perdite economiche. Le prime indiscrezioni sulla trattativa che ha portato all’uscita di Mazda dalla JV russa erano emerse già nei mesi scorsi. L’accordo tra Mazda e Sollers è, però, arrivato solo in questi giorni.
ANCHE PER MAZDA C’E’ UN’OPZIONE DI RIENTRO
L’accordo tra Mazda e Sollers prevede un’opzione di rientro. Si tratta di una soluzione già adottata da altri costruttori, come Renault, in fase di cessione dei propri asset in Russia. Nel caso di Mazda, il costruttore nipponico avrà 3 anni di tempo per esercitare la clausola contrattuale e rientrare in possesso della sua quota della Joint Venture. Al momento, è importante sottolineare, non ci sono informazioni precise in merito alle caratteristiche di tale opzione. Esercitare la clausola che permetterà all’azienda di rientrare in possesso delle sue quote potrebbe comportare una spesa superiore alla cifra simbolica di 1 euro pagata oggi da Sollers per entrare in possesso delle quote di Mazda.
LE ATTIVITA’ DELLA JV DI MAZDA ERANO FERME DA MARZO
La cessione della quota di partecipazione in Mazda Sollers Manufacturing Rus da parte di Mazda è la naturale conseguenza di quanto avvenuto nel corso degli ultimi mesi. La JV, infatti, gestiva uno stabilimento di produzione a Vladivostok con una capacità di assemblaggio 50 mila veicoli all’anno ed anche una linea dedicata alla realizzazione di motori. Lo scorso marzo, Mazda aveva interrotto le forniture di componenti per il suo impianto che nelle settimane successive ha interrotto completamente le attività produttive. In questi mesi, Mazda e il suo partner russo Sollers hanno valutato varie opzioni. L’uscita di Mazda dalla Russia, considerando il protrarsi della guerra, è stata valutata, però, l’unica opzione valida da sfruttare per un evitare un peggioramento della situazione e ulteriori perdite economiche.
L’USCITA DI MAZDA DALLA RUSSIA SEGUE L’ESEMPIO DI ALTRI COSTRUTTORI
Mazda non è il solo costruttore ad aver abbandonato la Russia. Già la scorsa primavera, infatti, Renault, che ricopriva un ruolo leader del mercato, rinunciò a tutti i suoi asset nel mercato russo, dove negli ultimi anni aveva realizzato diversi investimenti. Successivamente, anche Iveco ha scelto di uscire dalla sua JV attiva nel Paese. Tra i costruttori del settore auto che hanno deciso di abbandonare la Russia c’è Nissan che ha venduto allo Stato le sue attività. Di recente, anche Mercedes-Benz ha venduto le sue quote della JV Mercedes-Benz Manufacturing Rus che controlla uno stabilimento recentemente ammodernato vicino Mosca. Nel frattempo, con l’uscita di scena dei costruttori occidentali e nipponici, in Russia si fanno spazio i brand cinesi che, nel corso dei prossimi anni, potrebbero investire in modo significativo nel Paese. In Russia, inoltre, è ripresa la produzione di auto da parte di AvtoVAZ. L’azienda, ora sotto il controllo diretto dello Stato, produce i modelli Lada ma deve fare i conti con notevoli compromessi in fatto di sicurezza ed emissioni che hanno spinto gli standard produttivi indietro di 25 anni.