Gli spostamenti tra regioni confinanti sono consentiti prima del 3 giugno 2020 previo accordo tra le regioni interessate
L’art. 1 comma 2 del Decreto Legge 16 maggio 2020 stabilisce che “fino al 2 giugno 2020 sono vietati gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”. Dal 3 giugno, se l’evoluzione del contagio si mantiene sotto i livelli di guardia, è previsto il via libera alla circolazione interregionale, anche se le regioni a rischio medio-alto (come la Lombardia) potrebbero vedersi allungare la ‘clausura’. Tuttavia ci sono governatori che, in deroga alla normativa nazionale, consentono già gli spostamenti tra regioni confinanti, limitatamente ai comuni e alle province limitrofe e solo per le visite ai congiunti.
LA QUESTIONE DEI COMUNI LIMITROFI FUORI DAI CONFINI REGIONALI
Non sono pochi, infatti, i casi di comuni situati in regioni diverse ma distanti una manciata di km o addirittura poche centinaia di metri (per esempio Gabicce Mare nelle Marche e Cattolica in Emilia-Romagna, distanti 5 minuti di auto), tra i quali fino al 2 giugno restano vietati gli spostamenti. Col paradosso che il residente di un determinato comune è libero di percorrere centinaia di km per raggiungere l’altro capo della propria regione ma non può recarsi nel comune limitrofo situato in un’altra. Dove magari ci sono familiari e amici che non vede da oltre due mesi. Un residente a La Spezia può quindi andare a Imperia, in Liguria (223 km) ma non a Carrara, in Toscana (31 km).
SPOSTAMENTI TRA REGIONI CONFINANTI PRIMA DEL 3 GIUGNO: SPERANZA PERPLESSO MA I PRESIDENTI VANNO AVANTI
Per questo già da qualche giorno il presidente della Conferenza Stato-regioni, Stefano Bonaccini, ha chiesto a nome dei governatori di consentire il libero spostamento anche al di fuori della regione di residenza, nei limiti della provincia o del comune confinante, da parte di residenti in province o comuni collocati al confine tra due regioni. Ricevendo però la risposta piuttosto tiepida del Ministro della Salute Roberto Speranza, secondo cui i presidenti di regione, assumendosene la responsabilità, possono agire in deroga al divieto di spostamento solo per i casi di assoluta urgenza. Ciò nonostante i presidenti di alcune regioni hanno già firmato, o firmeranno nelle prossime ore, ordinanze per aprire i confini. Vediamo quali.
TUTTI GLI ACCORDI PER GLI SPOSTAMENTI TRA REGIONI PRIMA DEL 3 GIUGNO
– Accordo tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Si permette di far visita ai congiunti nei territori confinanti delle rispettive regioni per i residenti nelle province di confine del Veneto (Venezia, Treviso e Belluno) e per i residenti nei territori appartenenti alle ex provincie di confine del Friuli Venezia Giulia (Udine e Pordenone).
– Veneto e Provincia autonoma di Trento. Si permette di far visita ai congiunti residenti nei territori confinanti tra Veneto (provincie di Verona, Vicenza e Belluno) e Provincia di Trento.
– Veneto ed Emilia Romagna. Si autorizza a far visita ai congiunti nei territori confinanti delle rispettive regioni per i residenti nelle province di confine del Veneto (Rovigo) e dell’Emilia Romagna (Ferrara).
– Marche ed Emilia Romagna. Con ordinanza delle rispettive regioni previo accordo tra i due presidenti, è stata determinata la possibilità, per i congiunti residenti nelle province di confine (Pesaro-Urbino e Rimini), di autorizzare la visita a congiunti residenti nelle province confinanti.
– Marche e Abruzzo. Dal 23/5/2020 sono consentiti gli spostamenti dalla provincia di Ascoli Piceno alla provincia di Teramo, e viceversa, per visita congiunti.
– Toscana ed Emilia Romagna. Via libera agli spostamenti tra i comuni collocati al confine tra le due regioni, previa autorizzazione delle autorità competenti. Ecco quelli già approvati: Marradi (FI) e Brisighella (RA), Modigliana (FC) e Tredozio (FC); Palazzuolo (FI) e Casola Val Senio (RA); Badia Tedalda (AR) e Verghereto (FC); Bagno di Romagna (FC), Poppi (AR), Bibbiena (AR), Chiusi della Verna (AR) e Pratovecchio Stia (AR); Pieve Santo Stefano (AR) e Verghereto (FC); Abetone Cutigliano (PT) e Fiumalbo (MO).
– Liguria e Regioni confinanti. Dal 22 maggio 2020 chi vive in Liguria nei comuni confinanti può spostarsi nelle regioni limitrofe per far visita ai congiunti con rientro in giornata. Lo ha stabilito un’ordinanza regionale divenuta operativa dopo la comunicazione inviata ai presidenti di Piemonte, Toscana ed Emilia Romagna. E ai prefetti di Genova, Savona, Imperia, La Spezia, Parma, Piacenza, Massa Carrara, Alessandria e Cuneo.
SPOSTAMENTI TRA REGIONI CONFINANTI: SERVE L’AUTOCERTIFICAZIONE
In ogni caso per tutti gli spostamenti tra le regioni occorre sempre compilare il nuovo modulo dell’autocertificazione 18 maggio 2020 indicando la regione di partenza e quella d’arrivo e il motivo dello spostamento (Stato di necessità > visita a congiunto residente nel Comune di… confinante con il Comune di…). Ricordiamo che per le FAQ del Governo i congiunti sono i coniugi; i partner conviventi; i partner delle unioni civili; le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo; i parenti fino al sesto grado e gli affini fino al quarto grado.