
La richiesta di risarcimento ai clienti italiani per il richiamo ritenuto inadeguato degli airbag Takata difettosi in tribunale: l’udienza del 12 febbraio
La vicenda degli airbag difettosi prodotti dalla giapponese Takata continua a far discutere in Italia, coinvolgendo un elevato numero di veicoli commercializzati da Stellantis. Il caso, che ha portato alla campagna di richiamo per migliaia di auto, si infittisce ora con una richiesta di risarcimento avanzata dalle associazioni dei consumatori, con possibili implicazioni economiche e giuridiche significative per il gruppo automobilistico, già alle prese con i problemi di affidabilità dei motori 1.2 PureTech con cinghia a bagno d’olio.
LE ACCUSE DI UNA CAMPAGNA DI RICHIAMO POCO EFFICACE
La Corte di Appello di Torino, sezione specializzata in materia di imprese dovrà pronunciarsi sull’appello proposto da PSA Italia contro il provvedimento emesso dal Tribunale civile di Torino lo scorso 11 ottobre. Tale decisione riguardava le modalità di gestione della campagna di richiamo che ha coinvolto circa 190.000 veicoli, tra cui Citroën C3 e DS3, prodotti tra il 2009 e il 2019.
Le Associazioni dei consumatori, tra cui Codacons, Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi e Adusbef, contestano l’adeguatezza delle misure adottate da Groupe PSA Italia per la sostituzione degli airbag difettosi, sostenendo che l’azione di richiamo sia stata insufficiente e inadeguata.
RICHIESTA DI RISARCIMENTO DA 285 MILIONI DI EURO
Il Tribunale di primo grado aveva già condannato PSA Italia a intraprendere misure urgenti per tutelare i consumatori, tra cui l’obbligo di informare tempestivamente i proprietari, interrompere l’utilizzo dei veicoli a rischio e garantire la fornitura di auto sostitutive o voucher di car-sharing nelle aree servite.
Il Codacons sottolinea in un comunicato che, è stato stabilito un termine per completare la sostituzione degli airbag difettosi entro il 31 gennaio 2025 sui 127.036 veicoli che al 23.9.2024 avevano già eseguito il check-in. Oltre alle misure correttive, le associazioni dei consumatori hanno avanzato una richiesta di risarcimento per i danni subiti dai proprietari dei veicoli coinvolti. L’ammontare richiesto è pari a 1.500 euro per ciascuno dei 190.000 automobilisti interessati, per un totale complessivo di 285 milioni di euro. Il Tribunale di Torino dovrà pronunciarsi su questa richiesta nella prossima udienza del 28 febbraio 2025.
UDIENZA DEL 12 FEBBRAIO 2025 E PROSSIME FASI DEL PROCESSO
Durante l’udienza del 12 febbraio, scrive il Codacons “la Corte ha ritenuto non idoneo il rinnovo degli invii degli avvisi effettuato presso indirizzi non aggiornati, estratti dal PRA, anziché presso gli indirizzi da estrarre da apposite ricerche anagrafiche, come peraltro aveva ordinato il Tribunale di primo grado, ordine non ottemperato da PSA Italia.”
Le Associazioni hanno portato all’attenzione della Corte la recente morte di un’avvocata di Lecce, avvenuta presumibilmente a seguito del malfunzionamento di un airbag Takata installato su una Citroën C3, uno dei modelli interessati dalla campagna di richiamo. La Corte ha pertanto rinviato la discussione finale all’udienza del 26 marzo 2025, ordinando a PSA Italia di fornire documentazione dettagliata sull’effettiva riparazione di tutti i veicoli coinvolti.