
Angelo Sticchi Damiani dichiarato decaduto da presidente ACI. Scopri i motivi del provvedimento e i nomi in ballo per la successione
Terremoto in casa ACI: il presidente Angelo Sticchi Damiani, rieletto per il suo quarto mandato appena pochi mesi fa, è stato dichiarato decaduto dal Governo per effetto del decreto Emergenze (decreto-legge n. 208/2024) nel quale si ribadisce che per gli enti pubblici con natura anche di federazione sportiva, di cui fa parte pure l’Automobile Club d’Italia, i presidenti non possono rimanere in carica per più di tre mandati. L’ACI sarà adesso commissariata, con probabile affidamento dell’incarico di commissario a Tullio Del Sette, ex comandante generale dei Carabinieri, mentre le elezioni per eleggere il nuovo presidente si svolgeranno a luglio di quest’anno.
PERCHÉ STICCHI DAMIANI È DECADUTO DA PRESIDENTE ACI?
Ma come si è giunti alla decadenza di Angelo Sticchi Damiani, che lo scorso ottobre era stato eletto per il quarto mandato di presidente dell’ACI? La risposta è nel già citato decreto Emergenze recante misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza nonché per l’attuazione del PNRR, attualmente in discussione alla Camera per la conversione in legge.
Nello specifico, l’articolo 7 del decreto reca disposizioni urgenti necessarie a garantire lo svolgimento delle elezioni degli enti pubblici con natura anche di federazione sportiva (classificazione che include l’ACI). In particolare, tale articolo esclude, in via interpretativa, l’applicabilità agli enti pubblici aventi anche natura di federazione sportiva delle disposizioni che hanno eliminato il limite ai mandati consecutivi dei presidenti delle Federazioni sportive nazionali, delle discipline sportive associate e degli enti di promozione sportiva, nonché delle rispettive strutture territoriali regionali, e previsto una maggioranza qualificata in caso di candidatura successiva al terzo mandato consecutivo da parte dei presidenti. Infatti si prescrive espressamente che agli enti pubblici che hanno anche natura di federazione sportiva continua ad applicarsi la disposizione per cui la persona in carica in qualità di presidente o vicepresidente di istituti e di enti pubblici, anche economici, non può essere confermata per più di due volte (cioè per un massimo di tre mandati).
Di conseguenza, precisava l’art. 7 del decreto-legge, entro 45 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento in esame tali enti pubblici devono adottare ogni atto necessario all’indizione di nuove elezioni in conformità alle disposizioni sopraindicate. Decorso tale termine è prevista la nomina di un commissario straordinario per l’indizione di nuove elezioni. L’ultimo atto di Sticchi Damiani presidente, trascorsi 45 giorni dall’entrata in vigore del decreto-legge 208/2024, è stato proprio quello di formalizzare le elezioni che daranno all’ACI un nuovo titolare.
STICCHI DAMIANI: 13 ANNI DA PRESIDENTE ACI
Leccese classe 1945, ingegnere civile e progettista di infrastrutture stradali nonché grande appassionate di auto sportive (anche nelle vesti di pilota), Angelo Sticchi Damiani era presidente ACI dal 2012 e con lui l’Automobile Club è cresciuto fino a raggiungere oltre un milione di iscritti e 400 milioni di euro di fatturato. Tra i meriti dell’ormai ex presidente anche quello di aver risollevato il Gran Premio di Monza di F1. Grande cumulatore di incarichi (presidente di ACI, di ACI informatica, di Sara Assicurazioni e pure della controllata nel ramo vita), con una dichiarazione dei redditi che nel 2021, inclusi quelli privati, toccava 2.199.000 euro, si è piazzato secondo nella particolare classifica dei dirigenti pubblici italiani più ricchi.
Con il 90% dei suffragi alle elezioni di ottobre scorso pensava di avercela fatta a ottenere il quarto mandato da presidente, contando di dimostrare che l’ACI fosse una federazione sportiva come tutte le altre. E invece a fine anno è giunta come una doccia fredda la norma retroattiva del decreto Emergenze che ha escluso questa possibilità, portando di fatto alla sua decadenza.
NUOVO PRESIDENTE ACI: IN POLE LA RUSSA JR.
Adesso, ovviamente, inizia la corsa alla successione di Sticchi Damiani per accaparrarsi l’ambitissima poltrona di numero uno dell’ACI. Secondo i rumors, in pole ci sarebbe Geronimo La Russa, presidente di ACI Milano e soprattutto figlio di Ignazio. Ciò significherebbe spostare l’Automobile Club nell’orbita di Fratelli d’Italia: circostanza che, secondo i beninformati, infastidirebbe non poco la Lega, che punta anch’essa a prendersi il governo delle quattro ruote. Nei prossimi mesi, fino alle elezioni previste a luglio 2025, ne vedremo dunque delle belle. Un altro nome forte pare sia quello di Giuseppina Fusco, direttrice di ACI Roma.