La Germania e molti altri, contrari allo stop alle auto a benzina: ecco cosa è successo alla Conferenza sul clima COP26 di Glasgow
L’Europa ha lanciato un chiaro segnale sul divieto di produrre motori a combustione interna diesel o benzina dal 2035. Peccato che, come era prevedibile, la reazione dei giganti tedeschi (ma non solo, se si va fuori dall’UE) non si è fatta attendere. E così è stato posto un veto allo stop ai motori endotermici in occasione della Conferenza mondiale sul Clima COP26 a Glasgow.
LO STOP ALLE AUTO A BENZINA DAL 2035: NON PIACE A MOLTI
Come riporta la testata Autohaus, la Germania (politica e imprenditoriale) ha fatto un passo indietro davanti al “Tutti per uno” sulle emissioni zero. In occasione della Conferenza mondiale sul Clima, 31 Paesi si sono accordati sullo stop alla produzione dei motori a benzina e diesel, firmando un impegno sulla progressiva riduzione della produzione dei motori tradizionali. Tra i vari hanno aderito anche la Turchia e l’India, mentre Greenpeace ha fortemente criticato la posizione passiva dei governi di USA, Giappone e Cina. Martin Kaiser, uno degli amministratori delegati della onlus, ha definito “molto imbarazzante” l’atteggiamento della Germania, anche se il veto si può considerare parziale.
PERCHÉ LA GERMANIA E’ CONTRARIA ALLO STOP AI MOTORI A BENZINA DAL 2035
Difatti il veto della Germania è stato posto sulle scadenze, ma soprattutto sull’esclusione dei carburanti e-fuel dal divieto. La benzina sintetica su cui la Germania sta investendo molte risorse rappresenta una via d’uscita pulita per i Costruttori che affondano le radici nel motorsport. Il ministro federale dei trasporti in carica Andreas Scheuer, ha annunciato in un tweet: “Noi non firmiamo. Vogliamo una mobilità pulita e climaticamente neutra, ma aperta alla tecnologia. Il motore a combustione FOSSILE deve scadere nel 2035! Cosa manca alla Dichiarazione di Glasgow? Utilizzare eFuels da energie rinnovabili nei motori a combustione”. Porsche (nell’orbita Volkswagen), ha già avviato un impianto pilota in Cile con altri partner per la produzione a zero emissioni di benzina sintetica. Da cui si può comprendere la presa di posizione tedesca.
Ja, die 🇩🇪BuReg ist sich einig: wir unterzeichnen nicht. Wir wollen saubere & klimaneutrale Mobilität, aber eben technologieoffen. Der FOSSILE Verbrenner muss 2035 auslaufen! Was in der Glasgow-Erklärung fehlt? – eFuels aus erneuerbaren Energien in Verbrennungsmotoren zu nutzen. https://t.co/ULhVlKkISy
— Andreas Scheuer (@andreasscheuer) November 10, 2021
DIVIETO DI PRODURRE MOTORI A BENZINA: FAVOREVOLI E CONTRARI
Tra le aziende che non hanno sottoscritto l’accordo sullo stop ai motori endotermici ci sono praticamente 3 dei più grandi mercati automobilistici mondiali extra UE e la Germania, che rappresenta la più grande industria automotive europea. Ma se si guarda ai nomi noti delle aziende, anche Stellantis, Toyota, BMW, Hyundai, Nissan e Honda mancano all’appello. Mentre tra i firmatari ci sono Jaguar Land Rover, Ford, General Motors, Mercedes-Benz, Volvo e BYD. A questi si aggiungono poi i governi di Regno Unito, Olanda, Polonia, Norvegia, Svezia, Canada, India e Turchia, tra i 100 aderenti all’accordo COP26 sul clima.