Stop ICE 2035, bordate da Meloni e Tronchetti: “È una follia”

Stop ICE 2035, bordate da Meloni e Tronchetti: “È una follia”

Scopri se lo stop alle auto ICE del 2035 sopravviverà al nuovo Europarlamento. Il dibattito sulla messa al bando dei veicoli benzina e diesel è ancora aperto

27 Giugno 2024 - 15:20

Lo stop alle auto ICE del 2035 sopravviverà al nuovo Europarlamento? Il dubbio è legittimo visto che nei mesi scorsi lo stesso PPE, ossia il gruppo parlamentare di maggioranza relativa a Strasburgo, ha lanciato l’ipotesi di rivedere i termini della messa al bando delle vetture benzina e diesel. Del resto il regolamento europeo prevede una scappatoia nel 2026 con le cosiddette clausole di revisione, che in base agli sviluppi tecnologici e alla necessità di garantire una transizione fattibile e socialmente equa verso le emissioni zero, potrebbero rimettere in discussione lo stop del 2035. Vedremo cosa accadrà nei prossimi mesi, intanto nelle ultime 24 ore due voci autorevolissime come quelle di Giorgia Meloni, capo del Governo italiano, e Marco Tronchetti Provera, vice-presidente esecutivo di Pirelli, si sono scagliate pesantemente contro la scadenza del 2035, usando termini molto forti come  ‘follia’ e ‘idiozia’. Ennesima prova che la decisione presa dalla scorsa legislatura europea deve ritenersi tutto fuorché ‘blindata’.

MELONI SU STOP ICE DEL 2035: “FOLLIA IDEOLOGICA CHE LAVOREREMO PER CORREGGERE”

Nessuno ha mai negato che l’elettrico possa essere una parte della soluzione per la decarbonizzazione dei trasporti“, ha detto ieri Giorgia Meloni riferendo alla Camera in visto del Consiglio UE, “ma non ha alcun senso auto-imporsi il divieto di produrre auto a diesel e benzina a partire dal 2035 e condannarsi di fatto a nuove dipendenze strategiche, come l’elettrico cinese. Sostenere il contrario è stata semplicemente una follia ideologica, che lavoreremo per correggere“. La presidente Meloni ha comunque ribadito che ridurre le emissioni inquinanti è la strada che il suo Governo vuole assolutamente seguire, “ma con buon senso e concretezza, sfruttando tutte le tecnologie disponibili senza andare a scapito della sostenibilità economica e sociale, difendendo e valorizzando così le produzioni europee e salvaguardando decine di migliaia di posti di lavoro“.

TRONCHETTI PROVERA: “DANNO ENORME, NON ABBIAMO LE MATERIE PRIME”

Ancora più dure le dichiarazioni di Tronchetti Provera, intervenuto oggi alla presentazione del volume ‘L’officina dello sport’ al Teatro Franco Parenti a Milano, secondo cui la sostenibilità è una priorità assoluta per Pirelli ma non un tema populistico, e non deve esserci un percorso ideologico: “Questa (del 2035, ndr) è la follia che stiamo affrontando: degli ignoranti ideologizzati stanno creando un danno enorme, perché dobbiamo fare tutto elettrico quando sappiamo benissimo che le materie prime non le abbiamo, le batterie non le abbiamo, l’energia solare non la possiamo raccogliere, se non con i pannelli che vengono non certo dall’Europa, che le turbine delle pale eoliche in Europa non siamo in grado di farle. Di che cosa stiamo parlando allora? Di idiozie, di fesserie“.

stop ice 2035

RINVIO STOP BENZINA E DIESEL 2035? LA LEGGE LO CONSENTIREBBE

Ma che margini ci sono per posticipare o cancellare lo stop ICE del 2035? Come abbiamo già anticipato, anche se lo stop è stato approvato da tutti gli organismi europei diventando legge dell’Unione con tanto di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale UE, è ancora possibile tornare indietro perché lo prevede la legge stessa avendo disposto delle clausole di revisione. La più importante delle quali prevede che nel 2026, quindi durante la legislatura che sta per iniziare, la Commissione europea valuterà a fondo i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni per il 2030 e oltre, e l’eventuale necessità di rivederli. La revisione terrà conto degli sviluppi tecnologici, anche per quanto riguarda le tecnologie ibride plug-in e l’importanza di una transizione fattibile e socialmente equa.

Pertanto qualora nel 2026 la Commissione UE dovesse verificare che i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni non sono tali da confermare la data del 2035, e che gli sviluppi tecnologici di altre tecnologie sono sufficienti a considerarli delle vere alternative all’elettrico, potrà procedere alla revisione del regolamento già approvato.

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