Piccola rivoluzione che potrebbe presto estendersi in tutta Italia: i monopattini elettrici di Torino avranno la targa, c'è l'ok del Comune e dei gestori dello sharing
Potrebbe partire da Torino il percorso che segna la fine dell’anarchia sull’uso dei monopattini elettrici. L’amministrazione del capoluogo piemontese, per voce dell’assessora alla Mobilità Maria Lapietra, ha annunciato infatti che i mezzi in sharing saranno presto tutti dotati di una targhetta identificativa per permettere alla polizia municipale di multare chi viola il Codice della Strada. È facile immaginare che se l’iniziativa avrà successo altre città seguiranno l’esempio di Torino disponendo l’obbligo di targa per i monopattini elettrici, almeno per quelli in noleggio condiviso.
MONOPATTINI ELETTRICI CON TARGA: DA TORINO PARTE LA ‘RIVOLUZIONE’?
L’assessora Lapietra ha illustrato la novità rispondendo a un’interpellanza di un cittadino torinese, che da tempo denuncia il parcheggio selvaggio dei monopattini elettrici a danno delle persone con disabilità. È proprio di poche settimane fa, per esempio, la notizia di un non vedente di 63 anni che è inciampato in un monopattino a noleggio abbandonato nel bel mezzo di un marciapiede in una strada del centro, rischiando di farsi molto male. La targa sui monopattini in sharing, ha spiegato l’assessora, arriverà nel 2021 ed è frutto di un accordo ‘privato’ tra il Comune di Torino e gli operatori che gestiscono il servizio di noleggio in città, visto che il Codice della Strada non la prevede.
TARGA SUI MONOPATTINI ELETTRICI PER IDENTIFICARE CHI VIOLA IL CODICE
“Ogni monopattino elettrico sarà dotato di un contrassegno con un numero identificativo in modo che i vigili possano multare il conducente”, ha precisato Maria Lapietra, rinviando i particolari a una conferenza stampa che si terrà tra pochi giorni, “scaricando così la responsabilità dai gestori al cittadino che utilizza il mezzo in modo scorretto”. La severa campagna di sanzioni servirà a rendere più evidenti e chiare le regole per gli utenti riguardo sia la circolazione che il divieto di sosta sui marciapiedi. Infatti, a sentire le dichiarazioni dei rappresentanti delle forse dell’ordine delle varie città italiane, sembra proprio che la maggior criticità risieda nell’uso fin troppo disinvolto che si fa dei monopattini, percepiti da molti, troppi utenti ancora come ‘giocattoli’ e non come veicoli a tutti gli effetti, e per questo sottoposti a norme ben precise.
REGOLE E MULTE PER I MONOPATTINI ELETTRICI
Norme che, ricordiamolo, sono contenute in una circolare esplicativa del servizio di Polizia Stradale del 9 marzo 2020, sulla base di quanto disposto dalla legge n. 8/2020 che ha convertito, con modificazioni, il ‘decreto milleproroghe’, introducendo direttive sulla circolazione dei ‘dispositivi per la micromobilità elettrica e sui veicoli atipici’. Tra le regole più comuni che i conducenti dei monopattini elettrici sono tassativamente chiamati a rispettare segnaliamo il limite di velocità di 25 km/h (che scende a 6 km/h nelle aree pedonali), l’età minima di 14 anni, l’obbligo del casco per i guidatori minorenni, il divieto di trasportare passeggeri e di circolare sui marciapiedi. Oltre alle normali sanzioni valide per tutti i veicoli già previste dal CdS, ne sono state introdotte specifiche per i monopattini elettrici:
– 100 euro + confisca del mezzo per chi circola con un monopattino a motore con caratteristiche tecniche diverse da quelle previste (potenza fino a 500 watt e privo di posto a sedere);
– 100 euro per chi circola su strade diverse da quelle ammesse alla circolazione dei monopattini elettrici (strade urbane con limite di velocità di 50 km/h e strade extraurbane solo se con pista ciclabile); o a luci spente; o se il guidatore ha meno di 14 anni (in quest’ultimo caso la multa è per i genitori);
– 50 euro per chi circola senza casco; senza giubbino; affiancato a un altro monopattino; trasportando persone, oggetti o animali; trainando altri veicoli o facendosi trainare da essi
– 200 euro + confisca e distruzione del mezzo per chi circola con veicoli atipici per i quali non siano ancora state definite le caratteristiche tecniche e funzionali.