Auto a idrogeno: la Germania accelera e investe 250 milioni di euro in ricerca
La Germania non si scoraggia e punta 250 milioni fino al 2019 per spingere le auto a idrogeno in modo che siano competitive
Non si sa quando e come ma la tendenza sembra essere ben delineata: la mobilità del futuro sarà elettrica. La parola “elettrica” nasconde però un intero mondo fatto di soluzioni tecniche anche molto diverse fra loro, differenti ad esempio nel settore delle emissioni. Soltanto le elettriche pure, quelle cioè alimentate con un qualche tipo di batteria, sono infatti a “emissioni locali zero” perché quelle con un range extender emettono come le automobili normali, anche se in misura ridotta. Fra le batterie possiamo annoverare anche le fuel cell, che emettono solo vapore acqueo e hanno molti assi nella manica. I loro difetti sono parimenti evidenti ma la Germania ha fiducia in questa tecnologia e stanzia parecchi milioni per sostenerla.
INIZIO LENTO Il Governo Federale tedesco crede molto nella trazione elettrica e con lui (o prima di lui) anche le Case. Se da un lato abbiamo infatti sostanziosi incentivi statali (leggi del bollo gratis e 4000 euro di bonus per chi compra un'auto elettrica in Germania), dall'altro vediamo come i costruttori tedeschi vedano le elettriche ben presenti nei loro orizzonti produttivi (sapevi che Daimler punta sull'elettrico e investe 10 miliardi?). Le azioni intraprese dal Governo tedesco stanno sortendo un qualche effetto ma non possono certo essere considerate un successo, eppure Angela Merkel e il suo staff hanno fiducia e pensano ad un grande piano per spingere le auto a fuel cell (leggi come l'idrogeno è stato bocciato da Jaguar Land Rover).
A TUTTO GAS, ANZI IDROGENO Secondo informazioni pubblicate da Die Welt, il Ministero federale dei trasporti e delle comunicazioni sta infatti lanciando un nuovo, e ben dotato finanziariamente, piano per promuovere le automobili alimentate con celle a combustibile. Entro il 2019, 250 milioni di euro saranno infatti investiti in Germania per facilitare la diffusione delle automobili a idrogeno, anche se per quella data non saranno ancora propriamente di massa. L'obiettivo è quello di facilitare la maturazione tecnica dei prodotti, rendendoli più competitivi, e potenziare le infrastrutture per l'erogazione dell'idrogeno (leggi di come la produzione nelle stazioni di servizio risolverà i problemi di trasporto dell'idrogeno). Il ministro federale dei trasporti Alexander Dobrindt ha dichiarato che “con la mobilità elettrica e la guita autonoma e connessa ci troviamo di fronte alla più grande rivoluzione della mobilità dopo l'invenzione dell'automobile. Le fuel cell sono una tecnologia chiave di quest'evoluzione. Dobbiamo promuovere le innovazioni in questo settore nel corso di 10 anni e sostenere il lancio di questi nuovi prodotti e, così facendo, creeremo le basi per il cambiamento verso la mobilità elettrica”.
PRO E CONTRO Dobrindt traccia un bilancio positivo della politica di sostegno finora messa in atto, che ha comportato un investimento, da parte del Governo federale e dell'industria, di circa 1,4 miliardi di euro a partire dal 2006, ottenendo la definizione di standard industriali, riduzione dei costi e miglioramenti tecnologici. Sono 500 le aziende che hanno partecipato a questo primo programma di finanziamento ed è stato definito lo standard per le stazioni di rifornimento, che erogano idrogeno alla pressione di 700 bar. Non sarà però facile rendere le auto a fuel celle un fenomeno di massa, dato che la tecnologia delle celle a combustibile è costosa e la produzione dell'idrogeno è energivora, cosa che richiede enormi quantità di energia per produrlo in quantità rilevanti; anche i serbatoi che lo contengono, siano essi nel veicolo o nella stazione di servizio, sono molto complicati e costosi. È un gas estremamente volatile e molto pericoloso per la sua alta infiammabilità. A suo favore giocano la velocità di rifornimento, paragonabile ai veicoli con motori a benzina o diesel, e l'autonomia,anch'essa confrontabile con quella delle automobili classiche. La questione appare quindi irta di difficoltà: cosa ascoltare, l'ottimismo della volontà o il pessimismo della ragione? In ogni caso, Mercedes sembra decisa e dovrebbe lanciare nell'autunno del 2017 una GLC ibrida plug-in, le cui fuel cell sarebbero coadiuvate da batterie capaci di 50 km di autonomia.