Auto con targa estera e "finti? stranieri, adesso si rischia la confisca

Auto con targa estera e "finti? stranieri, adesso si rischia la confisca Il Governo annuncia una lotta serrata alle auto con targhe estere in Italia: le novità del Codice della strada

Il Governo annuncia una lotta serrata alle auto con targhe estere in Italia: le novità del Codice della strada, le multe e le deroghe

9 Novembre 2018 - 11:11

Il Governo mette nel mirino le auto italiane con targhe estere, stavolta lo fa in maniera decisa con il Decreto legge sicurezza in cui diventano determinanti i controlli sul conducente: se chi guida l'auto ha la residenza in Italia ma l'auto ha una targa estera dovrà fornire spiegazioni documentate per dimostrare di non essere uno dei tanti furbi che evadono bollo, assicurazione e multe. Chi viene scoperto ai controlli rischia una multa da 712 euro fino alla confisca dell'auto. Ecco i casi in cui si potrà continuare a circolare con la targa estera e le novità sulla stretta alle auto targate all'estero che circolano stabilmente in Italia.

ESTEROVESTIZIONE E TARGHE ESTERE IN ITALIA Nel gergo tecnico si chiama “esterovestizione”, l'abitudine ormai consolidata con cui si prende un'auto italiana e si finge di venderla o espatriarla all'estero dove viene immatricolata con targhe di un altro Paese della Comunità Europea. Ma di fatto l'auto non si è mai mossa dalla città in cui risiedeva il proprietario e continuerà a risiedere, solo che dopo questo escamotage diventa semplice utilizzatore dell'auto, che viene intestata a un “complice” all'estero oppure, molto spesso a un'azienda che opera nel settore del leasing. Tutto questo ha permesso per anni alle auto e ai proprietari di sfuggire alle maglie del fisco, al Codice della Strada (vedi assicurazione non obbligatoria), ai controlli automatici e alle relative sanzioni. Questo trucco ha le ore contate per il Governo che annuncia controlli a tappeto e sanzioni per chi non potrà farla franca (ne parliamo più avanti).

SANZIONI, FERMO AMMINISTRATIVO E CONFISCA DELL'AUTO Chi viene fermato instrada ai controlli delle forze di polizia alla guida di un'auto con targa estera ma ha la residenza in Italia da oltre 60 giorni dovrà dimostrare il motivo della disponibilità del veicolo con un documento firmato dal proprietario dell'auto (in caso di leasing o flotte a noleggio, il soggetto è ovviamente è l'azienda) in cui si specifica chi e per quanto tempo ha in comodato quell'auto. Se si viene scoperti a infrangere palesemente le nuove disposizioni, scatta la multa da 712 euro, in più si è costretti anche a spogliare l'auto delle targhe straniere e riportare l'anagrafica italiana sul veicolo. L'auto non potrà circolare nel periodo di tolleranza di 6 mesi (mentre prima gli avvisi erano più permissivi) in cui il proprietario dovrà reimmatricolare l'auto in Italia, dopo i quali scatta direttamente la confisca. Se invece si ha l'auto in comodato o in leasing ma non si ha il documento a bordo la multa è di 250 euro e con 30 giorni di tempo per esibirlo alle fdo, dopo il quale scatterà il fermo amministrativo all'auto.

CONTROLLI, DUBBI E SCAPPATOIE Queste nuove modifiche al codice della Strada puntano a fare un po' d'ordine in più direzioni, tra i furbi che immatricolano auto vecchie di qualsiasi cilindrata all'estero per non pagare l'assicurazione e il bollo in Italia, quelli che intestano la propria auto  – quasi sempre supercar o comunque auto di lusso costose – ad agenzie specializzate per sfuggire al fisco e alle multe e poi c'è quello dei furgoni della morte con targhe dell'est che scorrazzano tra i campi disgraziati in cerca di lavoro stipati come sacchi di patate. Certo, è una misura importante che testimonia l'intenzione del Governo di mettere fine a un problema non solo per l'economia, ma anche per la sicurezza stradale (es. se so di farla franca, non mi preoccupo di rispettare i limiti, che il caso più diffuso) ma resta comunque vincolata nella sua efficacia alla dimensione dei controlli su strada. C'è da considerare poi anche che, come ricorda Maurizio Caprino del Il Sole 24 Ore, “se il mezzo è in leasing o a noleggio, basta avere a bordo una dichiarazione della società intestataria del mezzo per essere in regola. Ciò rischia di mettere fuori mercato gli operatori italiani, salvo che chiudano e si trasferiscano all'estero.” Ma questo varrà sia se l'auto vale 100 mila euro, sia se è una carriola su 4 ruote da rottamare poiché c'è da scommetterci che presto nasceranno agenzie di leasing di “seconda categoria” per i noleggi a lungo termine più improbabili di auto con targhe estere circolanti ir(regolarmente) in Italia.

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