Svolta in Francia: incentivi solo ad auto elettriche europee in risposta al protezionismo americano e per frenare l'espansione cinese
La Francia prova a copiare gli Stati Uniti e annuncia di voler legare l’erogazione degli incentivi per l’acquisto di auto elettriche all’origine del Paese produttore, come fanno appunto gli USA nell’ambito dell’Inflation Reduction Act. Si tratta della prima nazione europea a introdurre questo vincolo. Per ironia della sorte il provvedimento americano era stato ampiamente criticato dall’UE, che l’aveva definito protezionistico e discriminatorio, e adesso uno degli Stati membri (il più influente insieme alla Germania) si appresta a fare la stessa cosa. Anche se il limite dell’origine riguarderà solo le auto di produzione extra-europea.
INCENTIVI AUTO FRANCIA: PER MACRON BISOGNA SOSTENERE L’INDUSTRIA EUROPEA
Il presidente francese Macron ha spiegato il nuovo schema degli incentivi in un incontro pubblico con imprenditori, manager e burocrati, organizzato per illustrare il ben più ampio piano per accelerare il rilancio dell’industria transalpina in ottica ambientale. “Saremo il primo Paese europeo a rivedere i criteri di assegnazione dei contributi“, ha dichiarato il numero uno dell’Eliseo, “ma questo non significa essere protezionisti: non chiuderemo il mercato, ma non vogliamo usare i soldi dei contribuenti francesi per sostenere l’industria non europea”. E in effetti nei primi tre mesi di quest’anno il 40% degli incentivi auto in Francia sono stati usati per acquistare auto elettriche di fabbricazione cinese.
FRANCIA: INCENTIVI SOLO AD AUTO ELETTRICHE EUROPEE PER FRENARE USA E CINA
L’obiettivo di Macron, inutile nasconderlo, è sia rispondere al neo-protezionismo di Biden che, soprattutto, frenare l’aggressiva espansione dei cinesi nel mercato della mobilità elettrica: “Non voglio che l’Europa sostenga batterie che non sono prodotte nel Vecchio Continente”, ha detto nello stesso incontro, “perché né gli americani né i cinesi agevolano le batterie prodotte da noi”. Tuttavia, per il presidente francese, una reazione davvero efficace può esserci solo a livello europeo, anche se per il momento nessun Paese partner ha risposto alle sue sollecitazioni. Circostanza, questa, che l’ha spinto a rompere gli indugi e ad annunciare la svolta della Francia, nella speranza che altri Paesi lo seguano a ruota.
INCENTIVI AUTO FRANCIA, I CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DEI CONTRIBUTI
Nel momento in cui scriviamo non ci sono ancora dettagli sullo schema dei nuovi incentivi auto francesi, ma novità sono attese a giorni. La misura dovrà comunque ottenere l’approvazione del Parlamento di Parigi e non sarà pertanto immediata (probabilmente se ne parlerà dopo l’estate). Gli addetti ai lavori prevedono che, per evitare qualsiasi accusa di protezionismo, verrà usato l’escamotage di considerare le emissioni prodotte durante le attività prettamente industriali. In pratica gli sconti saranno applicati solo alle auto prodotte usando fonti di energia rinnovabile, considerando limiti molto rigidi del livello di impronta carbonica (anche per la produzione delle batterie). Questo requisito escluderebbe in automatico tutte le case automobilistiche cinesi, visto che in Cina il 60% dell’energia è generato grazie al carbone.