
Renault Fireman Access: un test spettacolare, ma quanto è applicabile nella realtà operativa dei soccorritori?
Nella suggestiva cornice della caserma dei Vigili del Fuoco di Montigny-le-Bretonneux (Yvelines), Renault ha organizzato un test spettacolare per dimostrare l’efficacia della tecnologia Fireman Access, un dispositivo pensato per facilitare l’estinzione degli incendi nei veicoli elettrici. Al centro del piazzale, una Renault Megane E-Tech lasciata bruciare fino al Thermal Runaway della batteria è stata utilizzata per mostrare i progressi della Casa automobilistica nell’estinzione degli incendi di BEV con la collaborazione dei Vigili del Fuoco francesi. Eppure, mentre la comunicazione ufficiale parla di successo e innovazione, alcune considerazioni tecniche, emerse dalle nostre inchieste sul campo e da interviste a Vigili del Fuoco e aziende specializzate nello spegnimento di batterie agli ioni di litio, lasciano spazio a più di qualche riflessione che vogliamo condividere.
LE CONDIZIONI DEL TEST
Secondo quanto descritto in un post di Renault News, l’auto elettrica è stata innescata incendiando gli interni e lasciandola bruciare per circa 30 minuti, tempo durante il quale l’abitacolo è stato completamente distrutto. Solo alla comparsa del “thermal runaway”, ossia l’innesco incontrollato della batteria agli ioni di litio da 60 kWh, è stato attivato l’intervento con l’acqua tramite il Fireman Access. Dopodiché, in queste condizioni, sarebbero serviti solo altri 10 minuti per spegnere totalmente l’auto.
Questa scelta solleva però un dubbio importante: in quanti scenari reali un’auto può essere lasciata bruciare per così tanto tempo senza intervento? Probabilmente in uno spazio aperto e isolato. Ma in un parcheggio sotterraneo o di un centro commerciale, vicino a un’abitazione, attendere che le fiamme facciano il loro corso non sembra un’opzione realistica. La propagazione potrebbe essere devastante e innescare un incendio molto più ampio, con rischio per persone e strutture, come hanno dichiarato i pompieri in Belgio dopo un intervento al piano -1 di un parcheggio sotterraneo.
1.500 LITRI PER SPEGNERE UNA BATTERIA IN THERMAL RUNAWAY: BASTANO DAVVERO?
Dal test sarebbe emerso anche che i VVF hanno utilizzato appena 1.531 litri d’acqua per domare l’incendio della sola batteria, ma ne sono state utilizzate 2 per un totale di meno di 4 mila litri di acqua. Un risultato che, se confrontato con i 40.000 litri normalmente richiesti per raffreddare una batteria in Thermal Runaway, appare quasi miracoloso.
Tuttavia, è importante sottolineare che questo volume ridotto potrebbe essere dovuto al fatto che l’intervento è avvenuto a fiamme già parzialmente esaurite. Il fuoco aveva evidentemente già consumato buona parte dei materiali combustibili dell’abitacolo prima che la batteria iniziasse a reagire. Ciò significa che l’energia termica iniziale dagli interni era in gran parte già stata esclusa, rendendo la situazione meno complessa rispetto a un incendio in cui il pacco batteria è coinvolto fin da subito e l’energia liberata si aggiunge a quella dell’abitacolo e degli pneumatici che bruciano.
Inoltre, dalle immagini fornite da Renault, si nota il vigile del fuoco manovrare la manichetta all’interno dell’abitacolo. Una scena che ha più il contorno di una dimostrazione controllata che di una reale situazione d’emergenza. L’ingresso in abitacolo durante la fase acuta di un incendio espone infatti il soccorritore ai gas tossici che si liberano da una batteria al litio, fiamme e rischio di esplosione degli airbag. È evidente che l’operazione è stata eseguita in una fase discendente del rogo, molto più sicura, ma poco rappresentativa di un’azione sul campo in piena emergenza.
TECNOLOGIA UTILE, MA NON UNA SOLUZIONE UNIVERSALE
Il Fireman Access è sicuramente un’innovazione interessante di cui Renault ha liberalizzato di recente il brevetto in modo gratuito alle Case che volessero adottarlo. Il principio – quello di convogliare l’acqua direttamente sul pacco batteria tramite un’apertura dedicata – è valido. Tuttavia la reale efficacia dipende da quando e come può essere utilizzato.
Nel nostro lavoro di indagine abbiamo avuto modo di analizzare varie soluzioni per lo spegnimento di batterie agli ioni di litio: dalle lance perforanti in grado di penetrare il pacco batteria dall’esterno o dall’interno dell’abitacolo, alle coperte antincendio Fire Isolator. Tutti sistemi pensati per intervenire tempestivamente, anche a veicolo chiuso o in ambienti difficili da raggiungere, come autorimesse, garage sotterranei o navi cargo per il trasporto di veicoli elettrici.