Tesla propone il connettore NACS come standard sostitutivo del CCS, ma anche se più performante per i Costruttori sarebbe complesso e rischioso
La “battaglia” condotta da Tesla per diffondere il connettore di ricarica proprietario NACS e renderlo uno standard per tutti ha ricevuto lo stop dell’organizzazione di cui anche Tesla fa parte. La CharIN è l’organizzazione in cui sono membri i costruttori auto (tra cui anche Tesla), costruttori di batterie e sistemi di ricarica. La presa Tesla NACS, è indiscutibilmente più compatta rispetto allo standard CCS, ma per l’organizzazione ci sono molte altre criticità che comporterebbe il passaggio da CCS a NACS.
CONNETTORE TESLA NACS VS CCS: DIFFERENZE
Partiamo dalla proposta Tesla che nell’annuncio pubblico dell’11 novembre 2022 dimostra tutte le intenzioni di voler dare una spinta alla diffusione di uno standard unico di ricarica, offrendo ai costruttori la possibilità di adottare il connettore NACS Tesla. Il connettore NACS (North American Charging Standard) è però adottato prevalentemente da Tesla negli USA e in Corea del Sud. Mentre le auto Tesla vendute in Europa sono dotate di connettore CCS, cioè lo standard adottato in Europa e più diffuso negli USA. I vantaggi del connettore NACS Tesla sarebbero diversi, come sostiene l’azienda:
– dimensioni NACS del 50% inferiori rispetto al CCS;
– assenza di parti mobili che potrebbero creare problemi o guasti;
– capacità di resistere a una corrente di ricarica di circa 3 volte quella attualmente erogata dai Supercharger Tesla.
CONNETTORE TESLA NACS VS CCS: I NUMERI NEL MONDO
La proposta di Tesla rivolta al mondo elettrico si è però scontrata con l’analisi che l’organizzazione CharIN ha riportato in un comunicato ufficiale basata sui numeri attuali:
– la maggior parte delle principali case automobilistiche nazionali e internazionali utilizza e supporta CCS, inclusa Tesla;
– 300 membri della CharIN nazionali e internazionali utilizzano o investono nello standard CCS;
– lo standard CCS è utilizzato in oltre 50 modelli di veicoli passeggeri, il NACS solo sulle Tesla;
– Il sistema di ricarica combinato CCS può connettersi a tutte le stazioni di ricarica in AC senza adattatore tramite lo standard J1772;
– nel mondo, ci sono 61.000 caricabatterie rapidi CC che utilizzano il connettore CCS, rispetto ai 40.000 Tesla Super.
TESLA NACS COME STANDARD DI RICARICA. I RISCHI SECONDO CHARIN
Sebbene la proposta di rendere il connettore NACS Tesla universalmente diffuso tra i produttori, CharIN ricorda che l’adozione dello standard sarebbe condizionata comunque alle procedure di standardizzazione di organi terzi come IEC, SAE, ISO, etc. Ma in un periodo storico molto difficile per l’industria automotive e in generale il mercato, l’adozione di uno standard comporta diversi rischi:
– “le aziende sarebbero costrette a convogliare risorse verso l’integrazione di un altro standard in veicoli e caricabatterie, che in genere richiedono un ciclo di sviluppo prodotto di 3-6 anni”;
– “una proposta aggiuntiva di uno standard probabilmente interromperà le discussioni normative e politiche esistenti e ritarderà importanti decisioni e investimenti nelle infrastrutture di ricarica”;
– “l’attuale standard CCS è un vero e proprio standard internazionale che ha superato il processo di standardizzazione. Qualsiasi modifica, incluso un miglioramento al design del connettore CCS esistente, dovrebbe seguire lo stesso processo prima che l’industria possa adottarla in sicurezza. Incoraggiamo vivamente Tesla, in qualità di membro di CharIN, a collaborare con CharIN e le organizzazioni di standardizzazione per accelerare l’adozione di una soluzione di ricarica per veicoli elettrici completamente interoperabile”.