Auto senza RCA: esistono storie più assurde da raccontare alla Polizia?
Quando si viene fermati ai posti di controllo, ci si inventa di tutto per evitare la multa. La Polstrada ci spiega chi evade l'assicurazione auto
Quando si viene fermati ai posti di controllo, ci si inventa di tutto per evitare la multa. La Polstrada ci spiega che sono molti gli automobilisti che evadono l'assicurazione auto, e una volta pizzicati dagli agenti inventano le scuse più fantasiose per cercare di dare una parvenza di giustificazione alla propria mancanza. Mancanza che, va detto (anzi: indica l'art. 193 del Codice della Strada sull'obbligo di responsabilità civile), impone all'automobilista o al motociclista fermato e trovato a circolare senza assicurazione il pagamento di una sanzione amministrativa che va da 848 a 3.393 euro, oltre alla confisca del veicolo, ma non va dimenticato che – ed è ancora più grave – chi viaggia senza RCA e causa un sinistro dovrà risarcire di tasca propria tutti i danni. Insomma: non c'è da scherzarci. E però, nonostante siano trascorsi oltre quarant'anni (legge n. 990 del 24 dicembre 1969) dall'entrata in vigore della Rc auto obbligatoria, il fenomeno della circolazione senza copertura assicurativa non si è mai arrestato. Anzi, negli ultimi anni si è accentuato a causa della crisi economica. Inoltre, il numero di verbali è anch'esso cresciuto perché si è assistito a un aumento dell'allarme sociale. In estrema sintesi: le forze di polizia sono più attente al fenomeno degli automobilisti e motociclisti che circolano senza la copertura assicurativa al proprio veicolo.
VEICOLI NON ASSICURATI MA CIRCOLANTI: IN ITALIA SONO QUATTRO MILIONI – I dati resi noti nei mesi scorsi dall'Aci hanno creato notevole scalpore: in Italia, secondo le rilevazioni dell'Automobile Club su dati elaborati dalle rilevazioni condotte in collaborazione con Comune di Roma, Polizia Roma Capitale e Ania, i veicoli sprovvisti di copertura assicurativa ma circolanti sono 4 milioni. Di questi, 2.800.000 sono autovetture: in termini percentuali, l'8% del totale. Per le Compagnie assicuratrici, il mancato incasso per le Compagnie sfiora i 2 miliardi di euro. E che il fenomeno sia andato progressivamente peggiorando negli ultimi anni, lo rivela un rapporto Ania, secondo il quale nel 2012 i veicoli senza Rc auto erano il 7% del totale a livello nazionale, raggiungendo un valore medio del 12% al sud.
LE CURIOSE “SCUSE” DEI NON ASSICURATI – Ed ecco, secondo una nota che in queste ore fa il giro del Web, un campionario delle “giustificazioni” che i contravventori all'obbligo della RCA hanno tentato di rifilare agli agenti che li avevano fermati. La “varia umanità” – così come la fantasia – non mancano: si va dalla promessa (“Appena mi arriva lo stipendio pagherò l'assicurazione… sono in cassa integrazione e non riesco a pagare la rata dell'assicurazione”) a casi decisamente grotteschi (“Non ho pagato l'assicurazione perché sto portando all'ospedale mia moglie che è incinta al settimo mese”). Di più: c'è anche chi, fermato per il controllo, percepisce di subire un torto (“Agente non mi può contestare la mancata copertura assicurativa facendo accertamenti sul numero di targa della mia macchina, perché lede il mio diritto alla privacy”). E il campionario prosegue con l'automobilista che implora comprensione: “d'accordo, sono due anni che non pago l'assicurazione, ma è per via della pensione che percepisco che non mi permette di affrontare una spesa così elevata”. In realtà gli accertamenti incrociati svelano che è una persona molto facoltosa e, semplicemente, non paga per avidità. Quando si dice: “L'abito non fa il monaco”. Non mancano i recidivi, come indica la Polstrada di Genova: è il caso dell'uomo che dichiara: “Agente non posso fare a meno di utilizzare l'auto, non posso prendere i mezzi pubblici per andare a lavorare”: peccato che il controllo rilevi che l'automobilista in questione continua a condurre autovetture diverse, tutte senza assicurazione e, soprattutto, non dovrebbe guidare visto che non ha mai conseguito la patente di guida: il cittadino è stato sanzionato per ben tre volte nell'arco dello stesso mese.
1 LUGLIO: IL GIORNO X PER LE NOVITA' IN MATERIA DI RC AUTO – Tutto questo, dai prossimi mesi, andrà progressivamente scomparendo: la “fantasia” dei furbetti lascerà spazio all'ordine. Almeno, questa è l'intenzione del legislatore, nella fattispecie il decreto cresci Italia (Dl 1/2012) (leggi qui “Rc auto: contrassegno elettronico, il sì del Consiglio di Stato”), in base alla cui attuazione dal 1 luglio gli attestati di rischio cartacei spariranno, e dal 18 ottobre ci si aspetta l'eliminazione dei contrassegni assicurativi dal parabrezza, per sostituirli con il “contrassegno elettronico”. Ma andiamo con ordine. La data del 1 luglio sarà cruciale per le novità in materia Rc auto, che sono state illustrate nei giorni scorsi dall'IVASS (l'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni). Peculiarità della dematerializzazione degli attestati sta nel fatto che le Compagnie assicuratrici ricaveranno in maniera autonoma gli attestati di rischio attraverso la consultazione della banca dati ANIA, la quale perciò assumerà carattere di ufficialità. In questo modo, indica IVASS, le frodi dovrebbero diminuire: si tratta, nello specifico, del reato che avviene quando l'assicurato falsifica il proprio attestato di rischio per “salire” di classe. Inoltre, l'attestato di rischio telematico comprenderà anche il nome del proprietario del veicolo oltre alle generalità del contraente, in modo da evitare eventuali frodi (ad esempio: indicando la residenza del contraente in una provincia dove il premio assicurativo sia più economico).
ASSICURATI SOTTO CONTROLLO ANCHE CON IL TARGA SYSTEM – E a scoraggiare eventuali furbetti al circolare senza la copertura assicurativa al proprio veicolo sono arrivate le apparecchiature hi-tech in grado di “leggere” a distanza i dati salienti del veicolo e del proprietario, attraverso l'incrocio delle informazioni (va ricordato che, a questo proposito, l'aggiunta del comma 4 Ter all'art. 193 del Codice della Strada introdotta a novembre 2011 indica che “L'accertamento della mancanza di copertura assicurativa obbligatoria del veicolo può essere effettuato anche mediante il raffronto dei dati relativi alle polizze emesse dalle Imprese assicuratrici con quelli provenienti dai dispositivi o apparecchiature omologati ovvero approvati per il funzionamento in modo completamente automatico e gestiti direttamente dagli organi di Polizia stradale”). Ci si riferisce, nello specifico, al recentissimo “Targa System” (leggi qui cos'è e come funziona), lo strumento entrato in funzione da pochi mesi e già al centro dell'attenzione da parte degli automobilisti di molti Comuni italiani, da nord a sud. Innovativo strumento tecnologico in dotazione ai vigili, è stato sviluppato per individuare in tempo reale anche i veicoli rubati o oggetto di sequestro amministrativo attraverso una telecamera che dialoga con un programma installato in un Pc portatile in grado di leggere in meno di un secondo la targa dei mezzi in transito (su entrambii lati della carreggiata) ed effettua in simultanea controlli incrociati nelle banche dati del ministero dell'Interno e dei Trasporti. Nel giro di 2 o 3 secondi, sul computer vengono segnalate le eventuali anomalie, che permettono a una pattuglia posizionata a qualche centinaio di metri di distanza, collegata con un tablet, di fermare i veicoli che risultano irregolari per il sistema e procedere al controllo dei documenti.