Autostrade accusata di contraffazione del brevetto Tutor, il sistema sarà sostituito ma continuerà a vigilare. Già pronte le nuove telecamere
Il Tutor ha un solo inventore, chi ha brevettato il sistema più temuto dagli automobilisti, poi adottato da Autostrade copiandone il brevetto e per questo motivo la Corte d'Appello di Roma ha ordinato alla società Autostrade per l'Italia di rimuoverli tutti con effetto immediato. Ma prima di lasciarvi prendere dalle esaltazioni sfrenate di vittoria, dovete sapere che ASPI non lascerà la rete stradale senza la vigilanza automatica attiva delle telecamere e pagherà una multa per ogni giorno di ritardo sulla sostituzione del sistema Tutor con il nuovo sistema che fondamentalmente farà la stessa cosa. Le multe per eccesso di velocità sulla rete di ASPI comunque potrebbero presto incassare un altro stop visto che anche sul nuovo sistema pende una controversia con un'altra azienda secondo cui anche il nuovo sistema già autorizzato dal Ministero non avrebbe alcun elemento nuovo, in altre parola sarebbe un clone del Tutor su cui ASPI ha già perso.
IL BREVETTO CONTRAFFATTO Prima di vedere come ASPI sostituirà il Tutor, bisogna fare un passo indietro su una vicenda giudiziaria che vede l'impresa italiana Craft accusare Autostrade di aver rubato il suo brevetto di funzionamento del Tutor registrato nel 1999. La diatriba passa per tutti i gradi di giudizio finché nel 2015 la Cassazione rinvia con la sentenza 22563/2015 una sentenza che arriva invece in Corte d'Appello (sentenza 2275/2018) che riconosce la paternità del brevetto Tutor all'impresa Craft, la contraffazione del brevetto da parte di ASPI e la condanna a rimuovere tutte le telecamere (leggi qui della bufala della foto come prova dell'infrazione stradale) e sostituirle entro 3 settimane. ASPI ha già annunciato di non voler rinunciare alla riduzione di mortalità sulle autostrade conquistata proprio grazie al Tutor (però è servita la strage di Acqualonga per decidere di installare il Tutor 3 anni dopo sull'A16) e finché non sarà operativo il nuovo sistema sostitutivo al Tutor pagherà una mora di 500 euro al giorno sul periodo stimato per passare al nuovo sistema di sorveglianza. Tra il sistema Tutor di proprietà di Autostrade e il brevetto dell'impresa Craft le differenze sarebbero poco tangibili: il brevetto dell'impresa Craft risalente al 1999 infatti già prevedeva il rilevamento della velocità dei veicoli in transito utilizzando sensori nell'asfalto, radar e telecamere per rilevare le targhe; per la Corte d'Appello è bastato a definirne la contraffazione e condannare Autostrade. Cosa arriverà in sostituzione del Tutor? Un altro sistema, il Sicve-Pm, su cui già pendono una pioggia di bombe in un procedimento parallelo.
IL SISTEMA CHE SOSTITUIRA' IL TUTOR GIA' SOTTO INDAGINE Intanto però – come spiega Maurizio Caprino del Sole24Ore – anche il Sicve-Pm, sistema che andrebbe a sostituire il Tutor oggi operativo sulle Autostrade, visto che è stato approvato dal Ministero a maggio 2017, non sembra avere tutte la carte in regola per un inizio senza patemi d'animo. Proprio qualche mese dopo la sua approvazione, esattamente nel luglio 2017 è stato chiesto l'annullamento al Ministero dell'approvazione del Sicve-Pm, il cui brevetto è stato rilasciato alla Engine SRL di Viterbo registrato a Monaco nel 2006 come riportano anche LeIene in una recente puntata, poiché non avrebbe alcuna caratteristica innovativa rispetto al sistema Tutor tale da poterla definire una reale innovazione e classificarla come invenzione. E scavando più a fondo si scopre che l'azienda che avrebbe presentato domanda di brevetto del nuovo Tutor – la Engine SRL -, avrebbe sfruttato lo stesso brevetto della Craft ma senza chiederne l'autorizzazione a farlo. Quindi bisognerà vedere se e quanto lunga sarà la vita operativa del nuovo sistema sostitutivo al Tutor al quale ASPI pare si fosse già preparata per tempo.
UNA VITTORIA DI SOLA GLORIA A questo punto ci si aspetterebbe un lauto riconoscimento economico a chi ha inventato il Tutor da parte di Autostrade (che ha già annunciato il ricorso in Cassazione pur impegnandosi a sostituire il sistema Tutor) e invece oltre alla vittoria attribuita dalla Corte d'Appello, Autostrade non dovrà pagare un solo centesimo all'impresa Craft, oltre alle spese legali e la mora eventuale per il ritardo sulla sostituzione del sistema come sanzione. Il solo fatto che ASPI non abbia direttamente tratto profitti dall'utilizzo del Tutor definito contraffatto è la chiave di lettura dei giudici e a sostenere questa decisione è anche la Polizia Stradale che in una nota ringrazia la società per l'impegno nella riduzione della mortalità stradale da quando è stato introdotto il sistema Tutor. Ma come ricorda Maurizio Caprino, il Tutor è stato venduto ad altri gestori stradali da ASPI e la riduzione della mortalità stradale, è proprio uno dei parametri che concorre a definire l'aumento dei pedaggi autostradali che arrivano puntuali a scadenze regolari.