Quando impariamo a guidare? E chi ci insegna a diventare guidatori consapevoli? Forse avviene prima di quando crediamo. Vediamo perché
I giovani vengono spesso descritti come impulsivi e imprudenti, soprattutto alla guida. Poche volte, però, ci fermiamo a riflettere su chi siano i loro modelli educativi. I genitori devono assumere un ruolo attivo nella formazione dei loro ragazzi per far sì che diventino conducenti sicuri. Come educatori possono, infatti, contribuire a creare solide basi per trasmettere abitudini di guida sicure.
PERCHÈ EDUCARE AD ESSERE “GUIDATORI CONSAPEVOLI”
Secondo un’indagine del Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti (ETSC) gli incidenti stradali con giovani tra 15 e 30 anni rappresentano il 25% delle vittime stradali in Europa. Ciò può essere dovuto al fatto che i giovani neopatentati sono meno esperti e non sanno come gestire determinati pericoli e situazioni di guida. Sono, poi, più inclini alla pressione dei coetanei, hanno maggiori probabilità di essere distratti alla guida e di commettere errori, e si soffermano meno a pensare alle conseguenze. Secondo alcuni studi, infine, i maschi hanno più probabilità di mettere in atto comportamenti di guida pericolosi rispetto alle loro coetanee femmine.
GENITORI ALLA GUIDA: GLI ERRORI PIÙ COMUNI
I primi modelli educativi, i genitori, essendo ormai guidatori esperti, rischiano di peccare di leggerezza quando si mettono al volante. Si trovano, così, a compiere errori che trasmettono, per osservazione, ai loro figli. Quelli più comuni sono:
– Le cinture di sicurezza: un dato certo è che le cinture di sicurezza salvano vite. Secondo l’NHTSA, l’utilizzo delle cinture di sicurezza è più basso tra i 16 ei 24 anni. I genitori dovrebbero dare l’esempio, assicurandosi che ogni passeggero sia correttamente allacciato sia sul sedile anteriore che su quello posteriore ogni volta che il veicolo è in movimento. Sembrerebbe, però, che i genitori siano meno attenti a trasmettere un corretto utilizzo dei sistemi di ritenuta man mano che i bambini crescono.
– Il consumo di alcolici: mettersi alla guida dopo aver assunto alcolici sembra essere un’azione che i genitori compiono e di cui ne sottovalutano le conseguenza. Per i giovani, però, l’inesperienza combinata con qualsiasi menomazione come l’assunzione di alcol o farmaci può aumentare notevolmente il rischio di un incidente.
– L’uso del telefono durante la guida: per i neopatentati può essere allettante parlare o inviare messaggi mentre guidano. È fondamentale, invece, che si concentrino esclusivamente sulla strada per soddisfare la loro inesperienza. Tenere traccia del funzionamento del veicolo rimanendo allerta su ciò che fanno gli altri conducenti, pedoni e ciclisti è fondamentale per la sicurezza. Importante diventa, quindi, mettere in atto una tolleranza zero quando si tratta di telefoni cellulari e guida, iniziando con il dare il buon esempio.
GENITORI ALLA GUIDA: SIATE UN BUON ESEMPIO
Essere il buon esempio: questa è probabilmente la cosa più importante che i genitori possono fare per garantire che i loro figli diventino conducenti sicuri. I bambini osservano costantemente i loro genitori e imparano le loro abitudini, buone o cattive. Secondo la teoria dell’apprendimento sociale di Bandura, infatti, non si apprende soltanto tramite l’esperienza, ma anche attraverso l’osservazione degli altri, in particolare dei nostri modelli educativi. I bambini, quindi, osservano se i genitori accelerano, bevono alcolici e guidano, mandano messaggi o telefonano quando sono alla guida o si comportano in modo cortese e paziente con gli altri. La Ford ha condotto una ricerca a livello europeo per indicare quali comportamenti messi in atto dai genitori alla guida spaventano i figli. I bambini tra i 7 e i 12 anni hanno citato:
– Gli insulti e le urla agli altri conducenti;
– La velocità eccessiva;
– L’utilizzo di tablet e smartphone in auto.
Come genitori e primi educatori è fondamentale sbarazzarsi delle cattive abitudini di guida per evitare il rischio che i figli imitino un comportamento errato!