L’ambiente trasmette sensazioni e agisce sui sensi e sul nostro cervello. Ma come influenza la nostra percezione di sicurezza alla guida?
La guida di un veicolo è un compito assai complesso, incentrato sull’interazione di tre elementi principali: Uomo-Ambiente- Veicolo (UAV). La sicurezza alla guida si realizza quando quest’interazione dinamica si mantiene entro limiti di bilanciamento, determinati da opportune azioni-reazioni del conducente. Un elemento che gioca nel controllo del sistema UAV è certamente la corretta percezione dei possibili rischi da parte di chi sta guidando. L’uomo è sopravvissuto e si è evoluto perché ha saputo organizzarsi nel prevedere le evoluzioni possibili di certe situazioni. Ad esempio, temiamo di cadere dall’alto, perché prevediamo cosa verosimilmente ci accadrà (cioè, di farci molto male). La paura non è l’emozione negativa, da vigliacchi che spesso si crede. La paura è adattiva e salvifica. Una corretta percezione del rischio, quindi, evita molti guai. Allenare una percezione corretta è, quindi, possibile?
PEDONI E AMBIENTE: IN QUALE CONTESTO CI SENTIAMO PIU’ SICURI?
La percezione dell’ambiente può incoraggiare o scoraggiare gli spostamenti a piedi. Una ricerca ha indagato come le caratteristiche di un ambiente siano associate alle percezioni di attrattiva (gradevolezza, cordialità), sicurezza e protezione. I risultati, dalle risposte dei 995 partecipanti, hanno indicato che l’attrattiva percepita (piacevolezza e cordialità) era maggiore per le aree ricreative rispetto alle residenziali. Le donne, poi, percepivano l’ambiente come più piacevole se vi erano alberi e un maggiore rischio notturno nelle aree ricreative. La percezione della sicurezza è risultata maggiore per i terreni ricreativi e sfitti rispetto alle aree residenziali. In particolare i giovani hanno percepito che la probabilità di essere aggrediti di notte era inferiore se camminavano in un’area commerciale. Strategie di progettazione urbana, come la diversità nell’uso del suolo e la presenza di alberi, migliorerebbero quindi l’attrattiva ambientale, la sicurezza e la protezione percepite. In definitiva, risulterebbero le discriminanti nel scegliere di spostarsi a piedi.
SICUREZZA PERCEPITA E COMPORTAMENTO ALLA GUIDA: LE VARIABILI
Al volante la percezione del rischio fa la differenza. Spesso ci troviamo davanti al rischio di una percezione che non riflette cosa effettivamente dobbiamo temere. In particolare:
– I riflessi: grande fiducia nella velocità dei propri riflessi è alla base di molte tragedie perché sottovaluta la complessità del sistema UAV. Tra uno stimolo e una risposta c’è una catena complessa che deve essere percorsa, riassumibile con l’acronimo PERIDEA (Percezione-Riconoscimento-Decisione-Azione);
– La velocità: il cervello valuta linearmente il rischio legato alla velocità. La fisica insegna, però, che l’energia di movimento va col quadrato della velocità.
– Spazio di Frenata: dipende da molti fattori (velocità, attenzione nel percorrere la catena PERIDEA, condizioni del manto stradale, stato e pressione dei pneumatici, caratteristiche e stato del sistema frenante del veicolo).
Dopo la Top3 delle variabili troviamo l’impiego errato di cinture di sicurezza e casco, la sopravvalutazione dell’airbag e la sottovalutazione della stanchezza alla guida.
CHE COSA INFLUENZA LA NOSTRA PERCEZIONE DI SICUREZZA? PAROLA ALLA PSICOLOGIA
I ciclisti sono automobilisti che occasionalmente vanno in bicicletta? Gli automobilisti sono ciclisti che ogni tanto vanno i macchina? E i pedoni che sono scesi dall’auto per andare a prendere la bicicletta. Insomma una grandissima confusione. Le azioni ed i comportamenti non dipendono, soltanto, dalla realtà oggettiva, bensì dall’interazione del singolo individuo con una determinata situazione. Ecco la terza era della sicurezza. Abbiamo a che fare con diverse situazioni:
– Rischio percepito correttamente e comportamento congruente;
– Rischio percepito correttamente, ma comportamento incongruente;
– Rischio non percepito correttamente, sottovalutato o non considerato;
– Rischio minimo percepito fino a inibire la percezione di un rischio consistente.
Appare necessario, quindi, che la percezione del rischio negli incidenti stradali divenga corretta e che a questa corrispondano comportamenti congruenti. Ciò delinea l’importanza di focalizzare l’attenzione su tutte le variabili e i fattori, non solo oggettivi, ma anche soggettivi, che condizionano ed orientano i comportamenti.