
L'idea di BMW è alleviare la fatica delle operazioni scomode con un esoscheletro. Il test su 30 operai è andato bene
Supereroi suggestivi ma lontani dalla realtà: BMW sta valutando piccoli esoscheletri semplicemente per facilitare la vita agli operai. Nessun Doctor Octopus o Iron Man che possano sollevare un'automobile intera, quindi, ma un aiuto nel lavoro alla catena di montaggio.
TI SOSTENGO IO Nello storico stabilimento americano di Spartanburg (South Carolina) BMW sta infatti sperimentando dei compatti esoscheletri per gli arti superiori studiati per aiutare gli operai quando la posizione delle braccia rischia di diventare stancante. Frank Pochiro, Assembly Planner dell'impianto, spera infatti di introdurre una sorta di “zainetto”, prodotto dall'azienda specializzata Ekso, che aiuta a ridurre la tensione muscolare dei lavoratori che compiono operazioni su elementi sopra la loro testa. Tenere le braccia tese in alto (lo abbiamo verificato tutti) porta in effetti rapidamente ad un fastidioso indolenzimento, cosa che questo dispositivo vuole limitare il più possibile. Il congegno è creato da Ekso Bionics di Richmond, in California; si tratta di un'azienda giovane e dinamica che ha molta esperienza negli ausili per persone disabili e nel campo della rieducazione motoria.
IN ALTO LE MANI Esso non dona una forza extra ma “aiuta” ergonomicamente la parte superiore del corpo e le braccia in modo che gli oggetti siano apparentemente senza peso. In questo modo il lavoratore può operare confortevolmente anche in una linea di montaggio che imporrebbe una postura non ottimale. La progettazione di una linea di assemblaggio ergonomicamente ottimizzata, oltre a migliorare la vita degli operai, può fornire un vantaggio competitivo migliorando la produttività dei lavoratori, in particolare di quelli più avanti con gli anni, e diminuendo gli errori di montaggio (Honda ha studiato una linea di montaggio innovativa). Pochiro ha aggiunto che “abbiamo fatto delle prove su 30 dipendenti ed è piaciuto molto. Chi lo ha provato non vuole più tornare indietro, a quando non lo usava”. In realtà le prove sono state fatte anche sul prodotto di un'altra azienda, che non vuole però essere nominata. Alla fine i dispositivi potrebbero essere indossati dai lavoratori BMW di tutto il mondo, dalla Germania alla Cina, per una serie di lavori particolari. Pochiro precisa che “esoscheletri ancor più pratici, alimentati a batteria, arriveranno nei prossimi anni. La sicurezza è migliorata, c'è meno fatica, e la soddisfazione sul lavoro aumenta: pensiamo che questa strada abbia molto potenziale”.
LA FABBRICA DIVENTA ROBOTICA Queste tecnologie sono state illustrate durante un tour per la stampa organizzato da BMW nel suo impianto di Spartanburg, durante il quale i giornalisti hanno potuto vedere altre applicazioni robotiche, dai carrelli driverless che facevano la spola per portare componenti a robot che sollevavano in scioltezza componenti molto pesanti e si fermavano al comando degli operai (leggi dello stabilimento intelligente di Mercedes). La vocazione dell'azienda è stata ribadita da Dirk Arenz, responsabile del progetto per il trasporto autonomo del materiale nello stabilimento: “BMW è globale e tutte le innovazioni che vengono sperimentate qui e funzionano lavoreranno anche in altri siti produttivi”. Spartanburg è molto importante: a febbraio BMW ha orgogliosamente annunciato che le auto prodotte in quello stabilimento e poi esportate sono valse nel 2015 9,8 miliardi di dollari, un dato che rende il Costruttore il maggior esportatore automobilistico, in valore, degli USA. Queste nuove tecnologie verranno probabilmente introdotte anche nello stabilimento messicano di San Luis Potosi, che aprirà nel 2019. Audi sta invece sperimentando una specie di “sedia” in fibra di carbonio che consente ai lavoratori di rilassarsi in una particolare posizione seduta mentre lavorano sulla linea.