Il bollo si pagherà con le accise sulla benzina (+15 centesimi). Paga di più chi inquina o usa realmente l'auto anche con targhe straniere
Parte direttamente dal movimento “Fare!” una proposta di legge che eliminerebbe il bollo auto ma aumenterebbe in modo sostanzioso le accise sulla benzina. L'idea è quella di far pagare una percentuale maggiore ai reali utilizzatori delle strade ed a chi inquina di più.
LA PROPOSTA La firma della proposta di legge portata alla Camera dal movimento “Fare!” è dell'On. Roberto Caon, e prevede l'abolizione del bollo auto a favore di un aumento delle accise sulla benzina. Nella fattispecie il carburante fossile dovrebbe subire un'impennata di ben 15 centesimi sul prezzo praticato alla pompa, tale da poter giustificare la cessione degli introiti derivanti dall'attuale bollo. Secondo Flavio Tosi, leader del movimento, “il principio di fondo è di far risparmiare il sistema Italia, cancellando l'evasione e facendo pagare a chi più inquina. E' una proposta che pensiamo il Governo possa far propria, perché è una proposta di buon senso, intuitiva, semplice”.
LE MOTIVAZIONI La proposta di legge mirerebbe a favorire quindi sia lo Stato Italiano che i cittadini: il primo potrebbe finalmente dimenticare il fantasma dell'evasione fiscale, fenomeno diffuso ed incrementato negli ultimi anni sia con la diffusione delle auto con targa straniera (leggi del falso leasing tedesco per evadere le tasse) sia con la demolizione dei veicoli e reimmatricolazione in paesi che esentano dal pagamento del bollo (Bulgaria e Romania), manovre che in totale danneggiano le casse per 500 milioni di euro l'anno, i secondi invece non dovranno ricordare un'ulteriore scadenza annuale di pagamento. L'aumento sulle accise della benzina, però, andrebbe a colpire senza distinzione tutti coloro che utilizzano un mezzo a carburante fossile in Italia, siano essi cittadini, turisti o autotrasportatori, rendendoli in egual modo partecipi al gettito statale.
LE RIPERCUSSIONI I più colpiti da questa eventuale legge, è chiaro, sarebbero coloro che si spostano di più con l'auto, sia per motivazioni di lavoro che per motivazioni di piacere. Il fatto stesso di pagare una tassa direttamente collegata al carburante utilizzato favorirebbe, ad esempio, le persone anziane che “hanno una piccola macchina solo per fare la spesa”, asserisce Caon, così come le auto storiche che ultimamente hanno in parte subito la modifica di esenzione del bollo (leggi come il bollo ha stritolato le auto storiche), mentre chi realmente utilizza le strade è “costretto” a doverne pagare in percentuale maggiore le tasse annesse, direttamente collegate poi alla manutenzione. Noi immaginiamo però anche un altro futuro per questa proposta. Con l'aumento delle accise sui carburanti aumenterebbero in proporzione anche i costi dei trasporti su gomma, al giorno d'oggi principale mezzo di locomozione del commercio italiano che quindi subirebbe un rialzo generale dei prezzi. La connessione diretta tra una variabile come il consumo di carburante e la necessità dello Stato di fare cassa, inoltre, potrebbe in futuro risultare controproducente: la produzione di auto sempre meno inquinanti e sempre più efficienti porta alla riduzione del consumo di combustibile, così come l'eventuale diffusione delle auto elettriche annullerebbe o taglierebbe gli introiti, così come successo negli Stati Uniti (leggi qui come in Illinois si pensa a tassare le auto sui km percorsi).