
Per gli appassionati di veicoli storici del Lazio pagare il bollo poteva essere un calvario, ma grazie a SicurAUTO.it l'ACI ci ha messo una toppa
Le batoste, i disagi e le brutte notizie per i possessori di auto e moto di interesse storico sembrano non finire mai. Lo scorso anno, l'attuale Governo ha eliminato la possibilità di pagare il bollo in forma ridotta per i veicoli dai 20 ai 30 anni, leggi qui, abolendo, con l'obiettivo di far cassa, la Legge 342 in vigore dal 2000. Il risultato finale, facilmente prevedibile, è stato invece quello di aver depauperato il patrimonio storico nazionale, danneggiando economicamente tutto il settore e l'indotto. Ma anche per gli appassionati possessori di auto e moto ultratrentennali non tutto fila liscio perché, come vedremo in dettaglio, abbiamo scoperto, a gennaio, che nel Lazio non era possibile pagare il bollo 2016 in forma ridotta presso gli uffici postali e le ricevitorie abilitate. SicurAUTO.it ha segnalato l'anomalia all'ACI che ha risolto un problema informatico, evidentemente prima ignorato. Vediamo la successione dei fatti.
ANOMALIE CHE SI RIPETONO – Per una completa informazione, giova ricordare che già qualche anno fa si erano verificati impedimenti per il pagamento del bollo ridotto presso le delegazioni ACI di Roma. Infatti, abbiamo potuto verificare di persona dal 2004 che, digitando sul terminale dell'agenzia ACI i dati di una moto ultraventennale avente diritto al bollo agevolato, il sistema richiedeva il pagamento dello bollo intero. La stessa anomalia si evidenziava presso le ricevitorie abilitate per il pagamento delle tasse automobilistiche. Dopo qualche anno, ulteriori tentativi davano la targa (originale) del veicolo addirittura sconosciuta. Alla luce di questa assurda situazione era gioco forza pagare il bollo in forma ridotta presso gli uffici postali, dotati peraltro di apposito bollettino di c/c personalizzato ACI-Regione Lazio per il pagamento delle tasse automobilistiche compresi i veicoli d'epoca, evidenziati da relativa casella. Ma i disagi non finiscono qui: dopo aver pagato il bollo ridotto alla Posta, numerosi possessori di veicoli d'epoca rientranti a pieno titolo nella legge 342/2000 si sono visti recapitare da Regione Lazio-ACI degli avvisi di mora per omesso pagamento del bollo. In questi “Avvisi di Accertamento” non risultava pagato neanche il bollo in forma ridotta! Dopo varie lettere raccomandate (puntualmente inevase) inviate agli uffici competenti e colloqui presso Regione Lazio ed ACI, al fine di chiarire le rispettive posizioni e bloccare eventuali iter contenziosi, finalmente Regione Lazio inviava agli interessati una lettera (vedi allegato) in cui si annullavano le pretese tributarie essendo i veicoli di interesse storico e quindi rientranti nelle agevolazioni di legge.
POSTE NON ABILITATE – A gennaio 2016 una nuova spiacevole sorpresa attende gli appassionati laziali di veicolo storici ultra-trentennali che decidono, come gli anni precedenti, di pagare il bollo ridotto presso gli uffici postali. Abbiamo verificato presso un ufficio postale di Roma, peraltro non a conoscenza del problema, che non era possibile pagare il bollo per auto/moto storiche ultratrentennali in forma agevolata. Il classico, citato bollettino di c/c prestampato in uso fino allo scorso anno per il pagamento delle tasse automobilistiche, è stato dichiarato fuori corso e sostituito da un nuovo modulo semplificato (vedi allegato) con il quale tuttavia il sistema non riconosce la targa del veicolo storico. Abbiamo allora provato, con la fattiva collaborazione dell'impiegato addetto allo sportello, ad inserire nel sistema il vecchio bollettino ACI-Regione Lazio senza risolvere il problema. L'addetto allo sportello, non sapendo più cosa fare, ci riferisce che il problema non è delle Poste ma di ACI e consiglia, ovviamente, di pagare il bollo presso un'agenzia ACI, cosa che abbiamo fatto senza alcun problema. Per completezza, abbiamo inoltre verificato la fattibilità del pagamento del bollo ridotto presso una ricevitoria abilitata ottenendo lo stesso esito negativo delle Poste. In questo caso però si è trattato solo di una conferma poiché anche negli anni precedenti abbiamo riscontrato il medesimo problema.
CONTATTIAMO L'ACI – A questo punto SicurAUTO.it informa l'ufficio Stampa ACI in merito ai disguidi riscontrati, chiedendo opportune spiegazioni. Di seguito la risposta dell'ACI:
“Spett.le Sicurauto,
vi informiamo che non è più possibile effettuare il versamento delle tasse automobilistiche tramite bollettino postale libero sul C/C 825000, intestato a Regione Lazio Tasse Automobilistiche, in quanto chiuso su richiesta della Regione al fine di non permettere più pagamenti off-line che spesso generano problemi in sede di abbinamento in archivio. Il versamento presso gli Uffici Postali si può quindi effettuare solo con modulo Poste on Line. Relativamente alla riscossione della tassa di circolazione per i veicoli storici ultratrentennali non abbiamo riscontrato alcuna anomalia né presso gli Uffici Postali, né in altri punti di servizio abilitati alla riscossione (Agenzie di pratiche auto, tabaccherie, delegazioni ACI, ecc…). Se cortesemente ci potreste fornire qualche caso concreto, completo del numero di targa, possiamo provvedere ad effettuare maggiori approfondimenti”
Cordiali saluti
Ovviamente, replichiamo ad ACI che abbiamo effettuato una nuova verifica presso lo stesso ufficio postale (utilizzando il modulo online del resto già testato in precedenza) e la stessa ricevitoria riscontrando tuttavia gli stessi problemi. Stavolta però ACI si accorge del disguido e così risponde:
“sulla posizione segnalata abbiamo rilevato un'incongruenza erroneamente generata con il rilascio di un aggiornamento software collegato alla Finanziaria 2015. Si è trattato pertanto di una caso singolare che è stato sanato. Da questo momento è quindi possibile pagare la tassa automobilistica presso gli Uffici postali.”
PROBLEMA RISOLTO – Nuova nostra verifica all'ufficio postale e presso la ricevitoria con esito finalmente positivo. I terminali dei due uffici in questione hanno fornito correttamente l'importo ridotto da pagare con la sola differenza di circa 1 euro in più presso la ricevitoria, per diritti di agenzia. Tutto bene allora? Diciamo che alla fine ACI ha provveduto a sanare l'anomalia, negata in prima battuta. Questo significa che nessuno, fra gli enti coinvolti, si era accorto che c'erano intoppi nella gestione dei bolli per veicoli d'epoca, anche alla luce dei precedenti problemi. Resta quindi l'amaro in bocca nel constatare che deve essere spesso il cittadino contribuente a scoprire e segnalare i frequenti disservizi della pubblica amministrazione dopo averne subito i notevoli disagi.