Dal 2016 potrebbe ridursi la tassa di circolazione per gli appassionati di auto storiche con meno di 30 anni. Ecco quanto si pagherà
La legge di stabilità 2015, approvata dal Parlamento circa un anno fa, ha coinvolto nei propri interessi anche alcuni settori che fanno saldamente parte del panorama automobilistico. Tra questi, ad esempio, sono stati chiamati in causa i collezionisti di veicoli di particolare interesse storico, che hanno visto scappar via alcuni privilegi. A pagarne le conseguenze non sono stati solo i singoli appassionati e possessori, ma anche tutto il mondo che ruota attorno alle automobili e alle moto d'epoca. In questa situazione ci sono, come sempre, i pro e i contro, chi mostra più o meno sensibilità; una notizia interessante è arrivata dalla Regione Lazio, che ha deciso di ridurre del 10% la tassa auto per i veicoli storici dal 2016; ecco i dettagli.
CHI PAGA, CHI NO – Dunque, la situazione, al momento, è la seguente: tutti i veicoli di particolare interesse storico e collezionistico compresi tra i 20 e i 29 anni di età sono soggetti al pagamento della tassa automobilistica regionale di possesso. Rimane invece invariata la normativa per le auto e le moto ultratrentennali, che continuano a essere esenti dal pagamento del “bollo” (a patto che non circolino su strade pubbliche, in caso contrario è previsto il riconoscimento di una somma forfettaria). È stato un provvedimento che ha ferito il mercato delle auto storiche e, come molti addetti ai lavori hanno specificato, un “autogoal” per l'esattore. Infatti molti collezionisti, possessori di auto e moto storiche sono stati costretti a vendere i loro gioielli, prevalentemente all'estero, fenomeno che ha tolto gran parte dell'incasso preventivato dall'erario. Non solo: a farne le spese sono stati anche gli artigiani, le officine specializzate, i ricambisti, le fiere e i raduni, messi con le spalle al muro dalla crisi che ha fatto “scemare” affari e partecipazioni.
UNA “MANO SUL CUORE” – La bella notizia è arrivata dalla Giunta regionale del Lazio che ha approvato una delibera con cui riduce del 10% la tassa auto per i veicoli storici a partire dal primo gennaio del 2016, in attuazione della legge regionale n.11 del 29/07/2015. L'agevolazione fiscale riguarda automobili e moto ultraventennali ritenute di particolare interesse storico e collezionistico dall'Automotoclub Storico Italiano (ASI) e dalla Federazione Motociclistica Italiana (FMI) e per cui inseriti in appositi elenchi (dal provvedimento sono esclusi quelli adibiti a uso professionale). Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha commentato così questa decisione: “con questo provvedimento spinti anche dalle giuste sollecitazioni dell'opposizione, vogliamo venire incontro ai proprietari di auto storiche penalizzati, lo scorso anno, da una norma nazionale che ha tolto l'esenzione del bollo ai veicoli ultraventennali. La competenza su questa materia è statale e le regioni non possono fare di più se non prevedere una riduzione della tassa. Abbiamo preso un impegno con i rappresentati del settore del collezionismo delle auto storiche che si concretizza dal primo gennaio”.
UN PICCOLO AIUTO – Certo, non si tratta della svolta, né tanto meno della riconquista di quanto perso, ad ogni modo si tratta di un piccolo riconoscimento (tramutato in un piccolo aiuto) dovuto a tutti coloro che, seppur stringendo i denti, hanno tenuta salda la passione e si sono regalati la possibilità di non gettar via un patrimonio storico. Dopo tutto, non è facile mantenere alla perfezione un'automobile o una moto d'epoca, ci sono dei costi di manutenzione importanti, che in aggiunta all'esosa tassazione non aiutano i collezionisti a portare avanti la loro passione. Ad ogni modo, per capire concretamente di che tipo di agevolazione si tratta (e nella fattispecie, quindi, quanto si risparmia) potremmo fare due esempi: i proprietari di un'Alfa Romeo 75 2.0 litri del 1987 (94 kW, 128 Cv) otterranno uno sconto di 26 euro circa (da 266 euro a 240 euro), mentre quelli di una BMW 320is del 1989 (141 kW, 192 Cv) passeranno dagli attuali 534 euro a 480 euro nel 2016.