Bollo auto storiche: parola alle Regioni
La legge stabilità 2015 toglie le agevolazioni per le auto 20ennali. Ma ogni Regione si regola come crede
Sino al 31 dicembre 2014, in base alla legge nazionale, le auto over 20 e under 30 godevano di agevolazioni tariffarie in quanto al bollo auto, la tassa di proprietà regionale. Le legge stabilità 2015 cancella l'esenzione. Ma l'ultima parola spetta alle Regioni: oggi il quadro è confuso, e ogni ente locale decide a modo suo e in tempi diversi.
LA SITUAZIONE OGGI – Come scrive Maurizio Caprino su egaf.it, ancorché con norma nazionale sia stato soppresso il beneficio a decorrere dall'anno 2015, restano in vigore le leggi regionali che hanno disciplinato autonomamente le agevolazioni relative a veicoli costruiti da almeno 20 anni o comunque di interesse storico e collezionistico, formulate senza fare riferimento all'articolo 63 della legge 342/2000 e quindi “vivono di vita propria”. Fra esse si ricordano in particolare: le regioni Lombardia, Piemonte, Puglia, Abruzzo, Veneto e le province autonome di Bolzano e Trento.
OVER 30 – Le agevolazioni indicate per i veicoli costruiti da almeno 30 anni sono estese a partire dal 2002 a tutti i veicoli costruiti da almeno 20 anni appartenenti a soggetti residenti in Lombardia e nella provincia autonoma di Bolzano, a prescindere dal loro interesse storico e collezionistico, e quindi indipendentemente dalla loro inclusione negli elenchi dell'ASI e della FMI. Per il resto, vigono tutte le altre condizioni fissate sull'intero territorio nazionale. Altre particolarità vigono in alcune zone.
CAOS TOTALE – In Emilia-Romagna, intanto, la Lega in Regione sposa la causa delle auto storiche, sopra i vent'anni di vita: lo riporta Dire. Una risoluzione presentata dai consiglieri del Carroccio in viale Aldo Moro (primo firmatario Stefano Bargi) chiede di mantenere le agevolazioni per i veicoli storici, moto comprese, tra i venti e i trent'anni che la legge stabilità 2015 ha revocato. Questi mezzi, in base alla richiesta che la Lega fa alla giunta Bonaccini, dovrebbero essere esentati dal pagamento della tassa automobilistica regionale. Nella risoluzione inoltre, come spiega una nota, si impegna l'esecutivo regionale ad attivarsi affinché, per ottenere l'esenzione dal pagamento della tassa automobilistica, si possa semplicemente inviare per posta elettronica la copia della certificazione attestante l'iscrizione all'ASI o alla FMI agli uffici competenti (ACI e Ufficio tributi Regioni), e, infine, a dare la massima diffusione alle modifiche legislative richieste.
POLEMICHE IN UMBRIA… – “Con il voto in Consiglio regionale l'Umbria dà uno schiaffo ai propri cittadini e agli appassionati di auto e moto storiche. Da oggi non esiste più l'esenzione del bollo per i veicoli di particolare interesse storico che quindi torneranno a pagare il bollo pieno, dal costo più che triplo rispetto all'attuale. Se prima i cittadini erano in difficoltà per la pesante crisi economica, da oggi grazie all'emendamento proposto dall'assessore Bracco sono ancora più tartassati dalla fiscalità regionale”. Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, commentava – il 23 dicembre – l'approvazione da parte del Consiglio regionale (favorevoli Pd e Psi) dell'emendamento della Giunta che reintroduce il bollo pieno per le auto e le moto di particolare interesse storico, che vanno dai 20 ai 29 anni. “È bene ricordare – continua il presidente della commissione Bilancio – che grazie aduna nostra modifica l'atto uscito dalla Commissione aveva preservato il bollo ridotto per le auto e le moto di particolare interesse storico che presentano i requisiti previsti dalla legge e che sono certificate dai centri specializzati della Regione, ma la Giunta ha voluto dare uno schiaffo ai cittadini umbri e annullare questa possibilità. In questo modo diventerà a breve operativa la scure del governo Renzi che prevede di tagliare tutte le agevolazioni per i veicoli ultraventennali. Questo atto, oltre a generare un danno economico per migliaia di cittadini che nella nostra regione si troveranno di colpo a dover pagare centinaia di euro a fronte dei 25,82 che pagavano fino ad oggi, di fatto crea una disparità di trattamento tra i cittadini umbri e quelli di altre regioni come Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Puglia e provincia autonoma di Trento e Bolzano che invece hanno preferito andare incontro ai propri cittadini e mantenere il beneficio del bollo ridotto per le auto e le moto storiche. Così, mentre in altre regioni si cerca di tutelare un grande patrimonio storico e culturale – continua Dottorini – in Umbria si preferisce infierire e andare a fare cassa proprio nelle tasche di quegli appassionati e collezionisti che possiedono auto e moto e vespe ultra ventennali”.
antonio
23:10, 16 Gennaio 2015Buongiornovi scrivo per manifestare il mio disappunto in merito al provvedimento in oggetto che prevede il pagamento del bollo per i veicolo dai 20 ai 29 anni. I motivi sono tanti provo a sintetizzarli:- una persona che non cambia auto probabilmemnte non se lo puo' permettere- chi mantiene un'auto magari perche' ci e' affezionatp mi chiedo perche' debba essere penalizzato- quante auto in meno potranno arrivare ai trenta e quindi non arricchire il parco auto storiche, patrimonio anche culturale del nostro paese?- c'e' poi un indotto molto importante legato a queste auto la cui manutenzione va a favorire ovviamente tutta una serie di artigiani.- non è bastato l'errore del 2011 dell'imposizione del superbollo sulle auto più potenti che con l'illusione demagocica di fare cassa e “punire” i ricchi, ha causato soltanto migrazione di auto prestigiose in altri paesi e quindi minor gettito e danni a tutto l'indotto.Ma la cosa piu' importante e' che non e' ammissibile pagare il bollo, che ricordo e' una tassa di possesso, sui KW del'auto e non sul REALE VALORE DELL'AUTO. In altre nazioni il bollo scende con il valore dell'auto. Se cosi' fosse il provvedimento sarebbe “giusto” e non porterebbe le altre ripercussioni che ho citato. Per quelle auto, soprattutto se di cilindrata alta, si pagherebbe una tassa di possesso che puo' essere vicina o addirittura superiore al valore dell'auto e questo credo sia inammissibile (oltre che forse anticostituzionale). Vi chiedo se possibile di dare la massima diffusione a questa mia, nell'intento di far tornare alla ragione chi ci amministra.Grazie