Bosch studia la benzina sintetica "a zero emissioni?

Bosch studia la benzina sintetica "a zero emissioni? Grazie a questa tipologia di carburanti

Grazie a questa tipologia di carburanti, Bosch potrebbe donare una seconda giovinezza a tutti i motori a combustione, con un futuro a zero emissioni

30 Agosto 2017 - 08:08

Certamente questa è una buona notizia per chi, romanticamente, non riesce ad accettare il fatto che il futuro della mobilità sia solo con motori elettrici. In Germania Bosch sta lavorando ad una rivoluzionaria benzina sintetica a zero emissioni, in grado di replicare lo stesso risultato ottenuto con i motori elettrici. Una benzina sintetica che nasce dopo i dettami ricevuti dalla conferenza di Parigi del 22 aprile 2016, che impongono una netta diminuzione delle emissioni di CO2. Questa soluzione potrebbe veramente rivoluzionare il futuro delle auto a combustione. Scopriamo come.

CARBURANTI SINTETICI PRIVI DI CO2 Il processo studiato e testato da Bosch, si basa sulla “cattura” della CO2 nelle fasi di lavorazione del carburante. Come si ottiene? La produzione avviene solo ed esclusivamente attraverso fonti di energia rinnovabili. In sostanza si estrae idrogeno dall'acqua e viene unito carbonio per produrre un carburante liquido. Il carbonio utilizzato può essere riciclato da processi industriali o catturato nell'aria con appositi filtri. In questo modo si otterrebbe il carburante sintetico. In Norvegia e Germania sono già cominciati progetti piloti volti a commercializzare i carburanti sintetici sulla propria rete di distribuzione. Questo è un vantaggio non certo da sottovalutare, infatti i carburanti sintetici possono appoggiarsi senza problemi alla rete di distribuzione già esistente, essendo compatibili con gli attuali motori termici. Anche i possessori di veicoli d'epoca potrebbero utilizzare la propria vettura con questa tipologia di carburanti, avendo la struttura chimica e le proprietà fondamentali della benzina “classica”.

UNA ALTERNATIVA COMPETITIVA AL MOTORE ELETTRICO “I carburanti sintetici possono trasformare le auto alimentate a benzina e diesel in vetture a zero emissioni di CO2, contribuendo significativamente alla riduzione del riscaldamento globale”, ha dichiarato il Dr. Volkmar Denner, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Bosch: “L'obiettivo di raggiungere i target prefissati di riduzione delle emissioni future ci impone di adottare anche altre soluzioni intelligenti, oltre alla mobilità elettrica”. Nonostante, dalla conferenza di Parigi, non sia uscita una data o un limite numerico, ciò che è stato richiesto è che le emissioni e l'assorbimento della CO2 raggiunga un livello di equilibrio nel minor tempo possibile – anche se c'è chi sostiene che, dietro a tutte queste limitazioni, ci sia un vero e proprio business, come vi abbiamo raccontato in questo nostro articolo. Queste richieste hanno mosso le Case verso lo sviluppo di vetture ibride ed elettriche. Bosch non solo ha puntato su questo genere di mobilità – come dimostrerà al prossimo Salone di Francoforte, con tutte le sue innovazione sulla mobilità sostenibili, sicura e con meno stress – ma pensa che sia cruciale sviluppare anche forme di mobilità sostenibile non necessariamente elettriche.

NON CHIAMATELI BIOCARBURANTI Secondo uno studio condotto proprio da Bosch, anche se in futuro le auto elettriche diventassero più economiche, sarebbe comunque conveniente proseguire lo sviluppo dei carburanti sintetici. Entro il 2050, l'utilizzo programmato dei carburanti sintetici, affiancato ad un utilizzo di vetture ibride ed elettriche, potrebbe farci risparmiare fino a 2,8 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2, una cifra che equivarrebbe a tre volte le emissioni di CO2 della Germania nel 2016. Altro vantaggio, e principale differenza con i biocarburanti, sta ne fatto che questa tipologia di carburante non andrebbe in competizioni con la produzione alimentare – nonostante anche loro sappiano portare ottimi risultati, come dimostrato qualche anno fa da Mc Donald. Un futuro possibile, ma ancora non del tutto attuabile, questo soprattutto perché il processo di produzione di questi carburanti sintetici è ancora complesso e costoso. Con un incremento della produzione certamente i costi di produzione scenderebbero e quindi di commercio. Secondo stime, il costo di un litro di carburante sintetico si aggirerebbe (escluse tasse) tra 1,00 a 1,40 Euro. Un costo molto competitivo, soprattutto se a ciò si aggiunge una seconda vita, con tanto di futuro, per i motori termici. 

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