Car Sharing e guida autonoma: la tecnologia cancellerà l'auto di proprietà?

In futuro non saremo più proprietari di automobili ma ci sposteremo con nuove forme di trasporto pubblico, lo prevedono gli analisti di mercato
Qualcuno ha chiuso gli occhi e ha immaginato come sarà una strada trafficata tra una decina d'anni, ha visto un ordinato traffico di auto senza conducente e tante piazzole di sosta gremite di vetture da Car Sharing. Sarà davvero questo il futuro delle quattro ruote e quanta paura farà alle Case costruttrici?
CAR SHARING, NEL 2021 ASSORBIRA' 500 MILA AUTO – Una recentissima analisi di mercato ha volutamente aperto una finestra sull'immediato futuro e ha vaticinato ingenti perdite per le Case costruttrici. La causa di queste emorragie è stata identificata nella rapida evoluzione dei servizi di Car Sharing e la loro continua diffusione nelle grandi città. Secondo lo studio pubblicato la scorsa settimana da Boston Consulting Group (autorevole società di consulenza strategica di business) entro il 2021 le “auto condivise” saranno responsabili della sparizione (a livello globale) di circa 550.000 automobili dai consuntivi di vendita dei produttori, generando una perdita stimata in 8 miliardi di dollari. Per molti costruttori questo sarà un vero e proprio autogol, dato che i più importanti brand delle quattro ruote hanno già avviato forme più o meno sperimentali di Car Sharing (leggi il Car Sharing secondo Ford).
TRAGHETTEREMO IN UNA NUOVA ERA – Secondo gli analisti il fenomeno del Car Sharing avrà un maggiore impatto in Europa e sui mercati asiatici, lambendo appena quello nordamericano. La piazza a Stelle e Strisce vedrà dissolvere nel 2021 soltanto 52.000 vendite a privati, compensate da circa 44.000 vetture vendute ai servizi di auto condivisa, influendo in maniera marginale sui conti dei concessionari. L'interessante previsione vede una decisa svolta del mercato dopo l'anno 2027, quando le auto a guida autonoma saranno una realtà consolidata e più che collaudata (leggi come Daimler corteggia i big del Driverless). Si stravolgerà il concetto di servizio pubblico e possedere un'automobile propria potrà diventare poco più che un vezzo.
L'AUTO COME IL BUS – La distinzione tra Car Sharing e i cosiddetti trasposti ride-hailing, servizi a chiamata come i taxi o i dilaganti Uber e Lyft (leggi come funziona Uber) diverrà sottilissima e ci abitueremo a passare da una modalità all'altra con disinvoltura. Abbattuti i costi dei conducenti e dei carburanti (leggi come aumenterà la disoccupazione con le auto driverless), con la diffusione dei veicoli elettrici o a idrogeno, sarà estremamente conveniente usufruire di questi servizi e si potranno risparmiare i costi d'acquisto e gestione di una vettura privata. Sarà quindi l'inizio di una nuova era dell'automobile, che non sarà più considerata un bene durevole, e un vanto da chi la possedeva, ma soltanto un mero mezzo di trasporto.