
Volkswagen, dopo il dieselgate, è stata costretta a ricomprare un numero enorme di auto che, ora, non si sa dove parcheggiare
Come se non fossero bastati tutti i problemi causati dal dieselgate per Volkswagen – e che potete ritrovare tutti nella nostra sezione apposita – se ne stanno aggiungendo altri strettamente correlati. Una delle prime strategie della Casa tedesca in America, è stata quella di ritirare tutte le auto incriminate, sostituendole con vetture in regola. Il problema è sorto nel momento in cui i depositi atti allo stoccaggio negli Stati Uniti sono andati a corto di spazio. Al momento sono circa 350.000 le auto che Volkswagen ha ritirato dal mercato, con stime vicine alle 500.000 unità entro il 2019.
IL PROBLEMA DELLO STOCCAGGIO Volkswagen è a corto di parcheggi – forse dovrebbe seguire le nostre guide, con protagoniste alcune città italiane, come quella che abbiamo stilato per Venezia. Dopo aver speso oltre 7,4 miliardi di dollari per ricomprare 350.000 veicoli in America, ora, l'azienda tedesca, ha esaurito lo spazio a disposizione. Negli USA sono 37 le strutture di stoccaggio sicure di Volkswagen, che complessivamente riescono ad accogliere un numero prossimo ai 300.000 veicoli, con strutture imponenti, come un campo da calcio nella periferia di Detroit, e altre aree nel deserto in California.
SOLO UN PASSAGGIO VERSO UNA NUOVA VITA? Seguendo le parole della portavoce Jeannine Ginivan, lo stoccaggio è solo uno step della strategia attuata da Volkswagen per liberarsi delle auto coinvolte nel dieselgate, infatti questi: “veicoli vengono immagazzinati su base provvisoria e mantenuti regolarmente in modo da assicurarne l'operatività e la qualità a lungo termine, in modo che possano essere restituiti al commercio o esportati una volta che gli enti regolatori degli Stati Uniti approveranno le opportune modifiche delle emissioni”. Un problema provvisorio, quindi quello dei parcheggi, ma che in realtà potrebbe diventare molto più problematico, visto le stime che vedono, entro il 2019, il raggiungimento di quota 500.000 auto riacquistate da Volkswagen – a prima vista sembra una strategia simile a quella adottata in Germania, qui il nostro approfondimento.
SEMPRE PIÙ COSTI DA SOSTENERE Al momento quel che si sa, è che Volkswagen è stata in grado di rivendere solo 13.000 auto e di rottamarne 28.000 delle 335.000 acquistate dopo lo scoppio dello scandalo. C'è da dire che circa l'83% delle restanti 294.000 unità sono state riparate e riabilitate secondo le nuove norme, ma faticano a trovare una nuova casa, e per questo stanno diventando un ulteriore problema e grattacapo per la Casa tedesca. La spesa di 25 miliardi di dollari per regolarizzare la propria posizione nei confronti di privati e di enti per la tutela dell'ambiente, frutto del riacquisto 500.000 auto coinvolte, rischia di aumentare, anche solo per mantenere in buone condizioni questo parco auto. Torneranno in Europa? Saranno protagoniste di una campagna di rivendita particolarmente conveniente? Tante le proposte al vaglio per potersi liberare velocemente di tutte queste auto.
ionut
16:37, 6 Aprile 2018La vw ha truffato un sacco di clienti in tutto il mondo, e al momento solo gli americanii hanno saputo come gestire la situazione. COMPLIMENTI
ai AMERICANI che non si sono lasciati ingannare dai tedeschi. E speriamo che anche in europa la VW ricomprera le auto coninvolte perche con il aggiornamento software non risolvono il problema, ma creano solo danni al motore e sui componenti come:VALVOLA EGR, CANDELE, FILTRO DPF, INIETTORI …etc.
SPERIAMO CHE LA VW FALISCE, perche i clienti si sentono truffati !!!