Autovelox T-Exspeed v 2.0 illegali e sequestrati: ecco in quali città

Autovelox T-Exspeed v 2.0 illegali e sequestrati: ecco in quali città

Autovelox irregolari in Calabria e in altre zone d'Italia: maxi sequestro di apparecchi non conformi e possibile valanga di ricorsi

30 Luglio 2024 - 11:30

Ancora grossi guai con gli autovelox: dopo la nota sentenza della Cassazione che, di fatto, ha sancito l’irregolarità di tutti i dispositivi installati in Italia perché solo approvati e non anche omologati, nella giornata di ieri il Giudice per le indagini preliminari di Cosenza ha disposto il sequestro di alcuni autovelox T-Exspeed v 2.0, attivi su varie strade calabresi e di altre parti d’Italia. Gli apparecchi, infatti, risulterebbero non conformi con il prototipo depositato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al momento dell’approvazione, avvenuta nel 2011 ed estesa nel 2016 alla funzione di misurazione della velocità media. Adesso c’è il rischio di una valanga di ricorsi da parte degli automobilisti multati.

AUTOVELOX T-EXSPEED V2.0: DOVE LI HANNO SEQUESTRATI

Il rappresentante legale della società appaltatrice che ha fornito questi autovelox alle amministrazioni comunali è stato denunciato in stato di libertà per frode nella pubblica fornitura. Le indagini si sono concentrate sulle risultanze degli accertamenti relativi alla “non legittimità del sistema di rilevamento delle violazioni della velocità effettuate con la strumentazione denominata T-Exspeed v 2.0 con postazioni fisse per il rilevamento della velocità sia media che puntuale, dislocate lungo diverse arterie che attraversano il territorio provinciale di Cosenza“. In particolare, in Calabria sono state interessate:

  • la strada statale 107 Silana Crotonese che, da Paola, attraversa la città di Cosenza incrociandosi con l’A2 autostrada del Mediterraneo e termina a Crotone;
  • la strada provinciale 234;
  • la statale 106 che collega tutta la costa ionica da Reggio Calabria a Taranto, attraversando una miriade di Comuni.

Tuttavia il sequestro dei dispositivi risultati non conformi ha interessato apparecchiature presenti anche in altri Comuni italiani, da nord al sud: Venezia, Vicenza, Modena, Reggio Emilia, Pomarico, Cerignola, Pianezza, Piadena, Formigine, Arcola, Carlentini e San Martino in Pensilis.

SEQUESTRO AUTOVELOX IRREGOLARI: LE RAGIONI DEL PROVVEDIMENTO

Gli accertamenti hanno consentito di verificare nello specifico “non solo la mancata omologazione ma anche l’assenza del prototipo del sistema di rilevamento, elementi indispensabili per accertare la legittimità delle violazioni rilevate da tali sistemi, di proprietà di società private che vengono date in noleggio a enti locali, con il rischio concreto di un danno erariale nel caso di ricorso da parte di utenti a cui spesso i giudici cui si rivolgono riconoscono oltre all’annullamento del verbale anche il risarcimento delle spese“. Come detto, il prototipo depositato al MIT è risultato differente dalla versione modificata che la società ha fornito, in un secondo momento, ai Comuni. Il provvedimento di sequestro è stato per questo notificato sia alla società che ovviamente ai Comuni che hanno sottoscritto il contratto d’uso.

Autovelox italiano

AUTOVELOX SEQUESTRATI IN CALABRIA E ALTROVE: SI PUÒ FARE RICORSO?

Per il momento non vi saranno conseguenze sulle violazioni accertate con gli autovelox sequestrati, né le amministrazioni che li hanno utilizzati potrebbero, in questa fase, ricorrere allo strumento dell’annullamento dei verbali in autotutela, un atto che, anzi, potrebbe esporre gli enti locali all’accusa di danno erariale. Nulla però vieta agli automobilisti multati di fare ricorso al Giudice di pace competente, sempre che non abbiano già pagato la sanzione. Intanto da ambienti politici si mormora che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sarebbe al lavoro per mettere ordine a questa situazione di caos.

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