Cassazione: ubriachezza al volante si può provare senza Alcoltest

Cassazione: ubriachezza al volante si può provare senza Alcoltest

Nuova sentenza della Cassazione: lo stato d'ebbrezza e l'ubriachezza si possono accertare anche senza alcoltest, bastano elementi obiettivi e sintomatici

3 Giugno 2024 - 16:00

Un’altra sentenza della Corte di Cassazione, dopo quella sull’omologazione degli autovelox, mette nuovamente in dubbio le normative sulla sicurezza stradale. Confermando una decisione della Corte d’Appello di Brescia, la Suprema Corte ha infatti stabilito che per accertare lo stato d’ebbrezza o l’ubriachezza di un guidatore non è necessario sottoporlo all’alcoltest ma possono bastare ‘elementi obiettivi e sintomatici’ come le testimonianze degli agenti, l’alito vinoso e l’incapacità di autocontrollo.

STATO DI EBBREZZA: POSSONO BASTARE TESTIMONIANZA DEGLI AGENTI O ALITO VINOSO

Come riporta Il Messaggero, nel respingere il ricorso di un automobilista di Brescia la Cassazione ha precisato che “poiché l’esame strumentale non costituisce una prova legale, l’accertamento della concentrazione alcolica può avvenire in base a elementi sintomatici per tutte le ipotesi di reato previste dall’articolo 186 del Codice della Strada (che disciplina la guida sotto l’influenza dell’alcool, ndr) e, qualora vengano oltrepassate le soglie superiori, la decisione deve essere sorretta da congrua motivazione”. E per i giudici le congrue motivazioni per stabilire la presenza di alcol nel sangue sono anche le testimonianze degli agenti, e non soltanto la prova dell’alcoltest.

CASSAZIONE: PER PROVARE L’UBRIACHEZZA ALLA GUIDA BASTANO ELEMENTI OBIETTIVI E SINTOMATICI

Ne consegue pertanto“, continua la sentenza della Cassazione, “che in assenza dell’espletamento di un valido esame alcolometrico, il giudice di merito possa trarre il proprio convincimento in ordine alla sussistenza dello stato di ebbrezza da adeguati elementi obiettivi e sintomatici, che nel caso in esame i giudici di merito hanno congruamente individuato in aspetti quali lo stato comatoso e di alterazione manifestato dall’imputato alla vista degli operanti, certamente riconducibile a un uso assai elevato di bevande alcoliche, certamente superiore alla soglia di 1.50″.

Cassazione ubriachezza al volante

CASSAZIONE E STATO D’EBBREZZA: IL CASO IN ESAME

Il ‘caso in esame’ citato dagli Ermellini risale allo scorso luglio quando un automobilista, condannato in appello, ha presentato ricorso alla condanna di sei mesi, con ammenda da 1.500 euro e revoca della patente. L’uomo aveva causato un incidente mentre era ubriaco al volante ma, all’arrivo degli agenti, si era rifiutato di sottoporsi all’alcoltest, venendo comunque sanzionato. Nel ricorso ha sostenuto che i giudici avevano dato per certo che fosse in stato di ebbrezza mentre era alla guida basandosi sulle sole testimonianze degli agenti. Circostanza che, come ha stabilito la Cassazione, è più che sufficiente per confermare la condanna.

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