
Il decreto alcolock sarà operativo probabilmente da luglio 2025 ma sono già sorte critiche e dubbi sul suo contenuto
Se tutto va bene il decreto alcolock sarà operativo a luglio, consentendo di usare il dispositivo sui veicoli di chi è stato fermato in stato di ebbrezza alla guida e condannato in via definitiva. Ma in vista dell’adozione del nuovo apparecchio già emergono i primi dubbi. In particolare Federcarrozzieri, l’associazione che tutela le carrozzerie italiane indipendenti, e Aiped, che rappresenta i periti estimatori danni, hanno evidenziato diverse criticità nel decreto che potrebbero limitarne l’efficacia e causare una valanga di ricorsi da parte degli automobilisti sanzionati.
LA NOVITÀ ALCOLOCK OBBLIGATORIO NEL CODICE DELLA STRADA
Come è noto, a seguito delle recenti modifiche al Codice della Strada, i conducenti condannati per guida in stato d’ebbrezza con tasso alcolemico >0,8 g/l o >1,5 g/l, una volta riottenuta la patente dopo il periodo di sospensione potranno guidare, nel territorio nazionale, veicoli a motore M o N (auto e camion) solo se su questi veicoli sarà stato installato a loro spese, e solo se funzionante, un dispositivo alcolock che impedisca l’avviamento del motore nel caso in cui il tasso alcolemico del guidatore risulti superiore a zero. Lo strumento funziona come un etilometro digitale: prima di accendere l’auto, il guidatore deve soffiare in un boccaglio. Se il sistema rileva la presenza di alcol, blocca l’accensione e la vettura non parte.
Questa limitazione, che sarà validata applicando sulla patente i codici unionali 68 (Niente alcol) e 69 (Guida limitata ai veicoli dotati di dispositivo alcolock), resterà valida per due o per tre anni a secondo del valore di tasso alcolemico per cui è stata emessa la condanna. Ogni dispositivo dovrà essere munito di un sigillo che ne impedisca l’alterazione o la manomissione dopo l’installazione.
Il comma 3-quater dell’articolo 125 CdS e il comma 9-quater dell’art. 186 CdS stabiliscono le sanzioni per chi si metterà alla guida senza aver rispettato l’obbligo di installare l’alcolock e per chi circolerà con un dispositivo alterato, manomesso, non funzionante o dal quale siano stati rimossi i prescritti sigilli apposti al momento dell’installazione.
DECRETO ALCOLOCK: PER I CARROZZIERI RAPPRESENTA UN DANNO ALLA LIBERA CONCORRENZA
La novità dell’alcolock obbligatorio, sebbene sia già prevista dalla legge, non è ancora operativa perché il necessario decreto attuativo del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che contiene le caratteristiche e le modalità di installazione del dispositivo, è stato da poco trasmesso all’Unione Europea dove resterà in consultazione fino al prossimo 18 giugno, nel rispetto della procedura (UE) 2015/1535 che mira a impedire la creazione di barriere nel mercato interno prima che vengano approvate. Una volta ottenuto l’ok dall’UE (se non ci saranno osservazioni), il decreto sarà pronto per entrare in vigore, previa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Se tutto va bene questo potrebbe accadere già nel mese di luglio 2025, introducendo l’uso dell’alcolock in Italia nel pieno della stagione estiva.
Il decreto del MIT (scarica qui il testo integrale) specifica le caratteristiche del dispositivo alcolock, le modalità di installazione e le officine autorizzate al montaggio. E sono proprio questi dettagli, per lo meno alcuni di essi, ad aver sollevato le perplessità di due importanti associazioni di categoria come Federcarrozzieri e Aiped. In particolare l’associazione dei carrozzieri, visto che il decreto prevede che l’alcolock venga montato da installatori autorizzati che dovranno rilasciare un certificato di taratura e fornire indicazioni per la manutenzione e l’utilizzo, e che a scegliere le officine saranno gli stessi produttori, ritiene che quest’ultima specifica costituisca un danno delle libera concorrenza.
PERITI ASSICURATIVI SUL DECRETO ALCOLOCK: DUBBI SUL SIGILLO E NON SOLO
I periti assicurativi puntano invece l’indice sul sigillo autodistruttivo che impedirà i tentativi di manomissione dell’alcolock, mentre tutta la documentazione dovrà essere tenuta nel veicolo ed essere esibita in caso di controllo, con l’automobilista che sarà tenuto a verificare che il certificato di taratura dell’alcolock sia valido: “Cosa succede“, si chiedono i periti, “se il sigillo si danneggia per cause accidentali o a seguito di incidente stradale? Chi garantisce che un sigillo danneggiato non implichi automaticamente un’accusa di manomissione?“.
Un’altra criticità riguarda poi il caso di una sola auto in famiglia: il veicolo del conducente su cui è installato l’alcolock, obbligherà chiunque vi salga e che debba guidarlo a soffiare nel dispositivo con esito ‘alcol zero’ per avviare il motore. Ciò condizionerà inevitabilmente i membri del nucleo familiare non sanzionati, che in base alla legge potrebbero mettersi alla guida anche in presenza di un quantitativo di alcol nel sangue fino a 0,5 g/l (il massimo consentito dal CdS, neopatentati esclusi), ma non potranno farlo perché l’auto munita di alcolock si avvierà solo con un quantitativo di alcol pari a zero.