Etilometro: taratura e omologazione, come funzionano Omologazione e taratura sono due controlli tecnici e amministrativi indispensabili prima della vendita e dell’utilizzo dell’etilometro

Etilometro: taratura e omologazione, come funzionano

Omologazione e taratura sono due controlli tecnici e amministrativi indispensabili prima della vendita e dell’utilizzo dell’etilometro

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12 Dicembre 2022 - 04:12

L’etilometro è uno strumento tecnico utilizzato dalle forze dell’ordine per l’accertamento delle violazioni alle norme di circolazione stradale. Sono quelle relative alle guida in stato di ebbrezza, punita severamente dalle norme in vigore. Ed essendo un dispositivo tecnico, affinché i risultati delle misurazioni siano attendibili è fondamentale il perfetto funzionamento. E qui entrano in gioco i concetti della taratura e della omologazione legati all’etilometro. La norma di base da non perdere mai di vista è che l’etilometro deve essere verificato prima del suo utilizzo.

COME FUNZIONA L’OMOLOGAZIONE DELL’ETILOMETRO

Essendo uno strumento metrologico, deve avere la sua certificazione di Verifica Prima Metrologica Legale che solo il Mise per legge può rilasciare, prima di essere omologato. L’omologazione dell’etilometro è un procedimento amministrativo indispensabile per il suo utilizzo. Si tratta di una sorta di via libera all’utilizzo da parte delle forze dell’ordine per i controlli su strada. Spetta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti confermare il corretto funzionamento dell’etilometro. Si tratta del rispetto dei requisiti richiesti dalle normative vigenti. Se facciamo un passo indietro, scopriamo che il costruttore dell’etilometro (o comunque chi decide di importarlo in Italia) deve presentare domanda al Mit con tanto documenti e relazione tecnica sul dispositivo. I tecnici del dicastero hanno quindi due possibilità. Da una parte possono autorizzare l’utilizzo dello strumento tecnico e dunque permettere alle forze dell’ordine di acquistarlo. In caso di esito negativo dalla verifica amministrativa, il Ministero non omologa il prototipo. In buona sostanza non ne concede il permesso alla produzione o alla vendita. Il tutto avviene anche utilizzando concretamente l’etilometro per controllare il funzionamento e la modalità di misurazione dello stato di ebbrezza.

TARATURA DELL’ETILOMETRO: A CHI SPETTA E FUNZIONAMENTO

L’altro passaggio tecnico-amministrativo fondamentale per l’utilizzo dell’etilometro è la taratura. A differenza dell’omologazione, va effettuata con una certa frequenza per confermarne il perfetto funzionamento. Non è un caso che gli automobilisti sorpresi in stato di ebbrezza controllino la taratura dell’etilometro. Lo fanno sperando nell’assenza di una regolare verifica periodica e dunque nell’annullamento della multa. Nel caso in cui il lasso di tempo sia troppo lungo ovvero in ritardo rispetto alla tempistica prevista, può infatti scattare l’annullamento della sanzione. Stessa cosa nel caso di inadeguata tenuta del libretto di manutenzione dell’etilometro. A norma di legge, il Csrpa (Centro superiore ricerche e prove autoveicoli) verifica gli errori e le calibrazioni all’interno dei suoi laboratori. Dopodiché annota i risultati sul libretto metrologico dell’apparecchio.

PERCHÉ CONTROLLARE IL FUNZIONAMENTO DELL’ETILOMETRO

Come abbiamo accennato, solo un etilometro perfettamente funzionante restituisce risultati corretti sullo stato di ebbrezza del conducente. Può bastare una lieve modifica per fare scattare la sanzione o una ancora più severa. La Corte Costituzionale (sentenza numero 113 del 2015) ha spiegato in maniera chiara i motivi per cui è necessaria la taratura periodica di qualsiasi strumento di misura. Soprattutto se elettronico, come l’etilometro. A detta dei giudici, “è soggetto a variazioni delle sue caratteristiche e quindi a variazioni dei valori misurati dovute ad invecchiamento delle proprie componenti e ad eventi quali urti, vibrazioni, shock meccanici e termici, variazioni della tensione di alimentazione. Si tratta di una tendenza disfunzionale naturale direttamente proporzionata all’elemento temporale”.

ETILOMETRO: QUALI SONO I RISULTATI

A dimostrazione dell’importanza dei risultati dell’etilometro e dunque dell’indispensabilità del suo perfetto funzionamento ci sono appunto le sanzioni per l’automobilista. Come possiamo notare da questo schema riassuntivo tratto dalla tabella alcolemica, sono di tre tipi. In base al livello rilevato di alcol nel sangue, scattano conseguenze di diversa entità:

– la sanzione amministrativa da 532 a 2.127 euro e la sospensione della patente da 3 a 6 mesi tra 0,5 e 0,8 grammi di alcol per litro di sangue;

– l’ammenda da 800 a 3.200 euro a cui si aggiungono l’arresto fino a 6 mesi e la sospensione della patente da 6 mesi a 7 anni tra 0,8 e 1,5 grammi di alcol per litro di sangue;

– l’ammenda da 1.500 a 6.000 euro, l’arresto da 6 mesi a 1 anno, la sospensione della patente da 1 a 2 anni, il sequestro preventivo del mezzo e la sua confisca se superiore a 1,5 grammi di alcol per litro di sangue.

Per i neopatentati non ci sono soglie minime perchè la tolleranza è zero. La sanzione amministrativa varia sempre da 155 a 524 euro. L’importo raddoppia nel caso in cui abbiano causato un incidente stradale mentre erano al volante.

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