Nuova sentenza della Cassazione sulla guida in stato di ebbrezza grave: in determinati casi l'auto può essere confiscata anche se intestata a persone diverse dal conducente.
Chi viene fermato dalla polizia per guida sotto l’influenza dell’alcool ne risponde ovviamente in prima persona pagando la relativa sanzione pecuniaria e subendo, nei casi più gravi, la sospensione della patente e la confisca del veicolo. Salvo che, come recita l’art. 186 comma 2 lettera C del Codice della Strada, “il veicolo stesso appartenga a persona estranea al reato”. In altri termini, non può esserci confisca dell’auto su cui viaggiava il conducente in grave stato di ebbrezza, se l’effettivo proprietario della vettura è un soggetto non coinvolto nell’infrazione e che non poteva prevederla. La Cassazione, con la sentenza 33231/2019, ha stabilito però un’eccezione, ammettendo la confisca dell’auto anche se intestata a persona diversa dal guidatore fermato, in presenza di determinate condizioni.
CONFISCA DELL’AUTO PER GUIDA IN STATO DI EBBREZZA: RISCHIA ANCHE IL PROPRIETARIO
Nello specifico la Suprema Corte si è pronunciata sul caso di un uomo andato a sbattere contro una vettura in sosta mentre guidava con tasso alcolemico di 2,82 g/l l’auto intestata alla madre. Come riporta Il Sole 24 Ore, sia il Tribunale che la Corte d’appello hanno comunque disposto la confisca del veicolo (insieme alle altre sanzioni previste dal CdS), pur non essendo di proprietà del trasgressore, perché nel corso del dibattimento è emerso che in famiglia erano ben noti i problemi di alcolismo dell’uomo. E che pertanto la madre aveva peccato di negligenza nel mettergli a disposizione la vettura, nonostante conoscesse la sua propensione a guidare in stato di ebbrezza. L’orientamento della giurisprudenza è infatti quello di ‘responsabilizzare’ gli intestatari dei veicoli, sottoponendo anch’essi al rischio di confisca, affinché non mettano la propria automobile nelle mani di persone palesemente ebbre o di cui si conoscano le potenziali ebbrezze.
GUIDA IN STATO DI EBBREZZA: QUANDO LA CONFISCA DELL’AUTO RIGUARDA GLI INTESTATARI
Orientamento pienamente confermato dalla Corte di Cassazione, che ha rigettato il ricorso dell’uomo contro la confisca dell’auto intestata alla madre, poiché la donna era certamente a conoscenza del suo etilismo. Circostanza, questa, che rende evidente la “totale imprudenza della madre nell’affidare la propria auto al figlio alcolizzato”. La Cassazione avrebbe potuto decidere diversamente, annullando la confisca dell’auto, solo se la difesa avesse dimostrato che il giorno dell’incidente ci fossero state ragioni di necessità a costringere la proprietaria a far guidare il figlio (ad esempio per accompagnarla al Pronto Soccorso o per un altro motivo urgente).