
Il Decreto del Ministero ha avviato la regolarizzazione di monopattini e segway elettrici che però restano off-limits in molte città. Ecco come e dove utilizzarli
Il Decreto firmato dal Ministro Toninelli ha aperto alla circolazione di segway, monopattini, hoverboard elettrici e mezzi di mobilità alternativi simili che fino a prima erano vietati in strada. In realtà circolare in strada pubblica con un monopattino elettrico è tecnicamente ancora vietato. Mentre è concesso dal Decreto ministeriale n.229 del 4 giugno e sarà legale farlo solo dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Ma a specifiche condizioni e divieti che possono variare nella sussistenza di città in città. Vediamo allora nel dettaglio come e dove si potrà andare in monopattino su strada pubblica.
DOVE SI POTRA’ ANDARE IN MONOPATTINO
Come ricorda Maurizio Caprino su Il SOle24 Ore, il DM firmato da Toninelli apre a una sperimentazione della micromobilità nelle città che seguirà un iter ben preciso. Significa che scendere in strada e saltare sul monopattino senza avere coscienza delle restrizioni comunali sarà un rischio per molti cittadini soprattutto con l’estate torrida imminente. Il punto di partenza sono le zone esclusive dove si potrà circolare con segway, monopattini e overboard: areepedonali, percorsi pedonali e ciclabili, piste ciclabili, corsie riservate e zone 30.
ATTENTI AI CARTELLI STRADALI
Praticamente in poche città, quelle con meno barriere architettoniche che inoltre saranno impegnate anche in una campagna di informazione. L’Italia prenda esempio dagli altri Paesi in cui il fenomeno della micromobilità è esploso prima che ci fosse una vera regolamentazione. In molte città europee solo dopo il boom dei monopattini a noleggio le amministrazioni sono corse ai ripari vietando l’abbandono incontrollato dei velocipedi sui marciapiedi o a bordo strada. In Italia, quindi, – scrive Caprino “l’unica cosa determinante per sapere dove si può circolare è la presenza dei segnali: dove essi non ci saranno, circolare sarà ancora vietato come lo è tuttora.”
I COMUNI NON SI ASSUMERANNO LA RESPONSABILITA’
E’ molto probabile che la regolamentazione dei mezzi per la micromobilità avverrà più in fretta in città metropolitane o turistiche. Là infatti le amministrazioni sono più interessate a fare ordine ma anche incrementare gli introiti provenienti dai servizi di sharing. Mentre molti altri Comuni potrebbero anche vietare la circolazione di qualsiasi mezzo elettrico diverso da una tradizionale bici. Il motivo è che il Decreto ministeriale delega ovviamente i Comuni alla valutazione dell’idoneità delle strade ad accogliere la nuova micromobilità. E considerando il fenomeno commerciale ci sarebbe da fare i conti con una potenziale ondata di incidenti e feriti. Occhio quindi ai cartelli e alla massima prudenza.