Cosa succede se il passeggero di un'auto muore in un incidente senza indossare la cintura di sicurezza? La Cassazione fa chiarezza sulle responsabilità del conducente
Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 46566 del 18 dicembre 2024) inchioda alle sue responsabilità il conducente di un veicolo che non si sia accertato che tutti i passeggeri abbiano allacciato la cintura di sicurezza. Se a seguito di un incidente uno dei passeggeri senza cintura muore, il conducente ha la colpa di non aver preteso che indossasse il dispositivo di sicurezza e ne risponde in sede penale.
GUIDATORE RESPONSABILE SE IL PASSEGGERO SENZA CINTURA MUORE: IL CASO TRATTATO DALLA CASSAZIONE
La Cassazione è giunta a questa conclusione occupandosi del caso di una donna di Alatri (FR) che nel 2015, quando aveva 19 anni, è rimasta coinvolta in un grave sinistro stradale mentre si trovava alla guida di un’auto in compagnia di altre tre persone, di cui solo una (insieme alla conducente) indossava correttamente la cintura. L’incidente ha infatti causato la morte di uno dei due passeggeri senza cintura di sicurezza, che era seduto sul sedile posteriore ed è stata sbalzato fuori dall’abitacolo per l’urto violento. Finita a processo con l’accusa di omicidio colposo (al tempo dell’incidente non c’era ancora l’omicidio stradale, introdotto nel 2016), a marzo 2024 la guidatrice è stata assolta dal Tribunale di Frosinone perché “il fatto non costituisce reato“, visto che l’auto non aveva allarmi acustici per segnalare che non venivano usate le cinture e il guidatore non poteva continuamente controllare.
Tuttavia il procuratore generale presso la Corte d’appello di Roma ha proposto ricorso in Cassazione contro la decisione dei giudici di primo grado. La Suprema Corte ha ritenuto fondato il ricorso, annullando la sentenza di assoluzione e disponendo un nuovo processo.
CASSZIONE: IL CONDUCENTE DEVE ESIGERE CHE I PASSEGGERI INDOSSINO LA CINTURA
Infatti, sulla base del combinato disposto dell’articolo 589 del Codice penale (oggi di fatto superato dall’art. 589-bis ma ancora vigente all’epoca dei fatti) e dell’articolo 172 del Codice della strada, la Cassazione ha stabilito che “risponde di omicidio colposo chi, prima di intraprendere la marcia del veicolo con passeggeri a bordo, non esige che costoro indossino la cintura di sicurezza, verificando che lo facciano e in caso di renitenza, rifiuti il trasporto, continuando a verificarlo durante la marcia, anche con l’aiuto degli altri passeggeri trasportati, interpellando direttamente il passeggero“. Nel caso specifico, ad aggravare ulteriormente la posizione della conducente dell’auto, c’è anche la perizia dell’esperto nominato dal Tribunale, secondo cui è verosimile ritenere che l’utilizzo della cintura di sicurezza avrebbe ragionevolmente impedito il decesso del passeggero, in quanto sarebbe rimasto ancorato al sedile e non sarebbe stato sbalzato fuori dal finestrino.
Nel prendere questa decisione, la Suprema Corte si è anche rifatta a precedenti sentenze del 1996, 2003, 2020 e 2022 sulla responsabilità del conducente che non fa indossare le cinture ai propri passeggeri.
CHI NON FA INDOSSARE LA CINTURA AI PASSEGGERE SE NE ASSUME I RISCHI
In conclusione, la Cassazione ha nuovamente confermato che, in caso di incidente, chi guida l’auto è responsabile della morte di un passeggero che non indossava le cinture di sicurezza. Per cui, prima di mettere in moto la vettura, deve accertarsi che ogni singolo passeggero abbia la cintura allacciata e, in caso di rifiuto, deve immediatamente farlo scendere dal veicolo, e ciò a prescindere dall’obbligo e dalla sanzione a carico di chi deve fare uso della cintura. Se non lo fa si assume tutti i rischi del caso qualora si verifichi un incidente mortale (la stessa cosa, ovviamente, vale pure in caso di lesioni gravi o gravissime).