Tra i provvedimenti più attentamente disciplinati dal Codice della strada c’è la sospensione patente. Cosa accade all’automobilista se continua a guidare?
La sospensione patente è tra i provvedimenti più drastici che può subire un automobilista. Gli impedisce infatti di mettersi alla guida per un periodo di tempo più o meno lungo e di conseguenza lo costringe a cambiare le abitudini. La durata minima del provvedimento di sospensione patente è infatti di 15 giorni. Ad esempio nel caso in cui il guidatore circoli in violazione delle limitazioni disposte con ordinanza del sindaco per la prevenzione dall’inquinamento. Ma può arrivare a 5 anni quando il conducente non rispetta l’obbligo di prestare soccorso alle persone ferite in caso di incidente stradale ricollegabile al proprio comportamento. Qualunque sia la pena ricevuta, vige per l’automobilista il divieto assoluto di mettersi al volante del proprio mezzo. Ma cosa accade se decide di non rispettare la sanzione ricevuta? Quali sono le conseguenze se guida con la sospensione patente in corso?
SOSPENSIONE PATENTE: PROVVEDIMENTO UNICO, SANZIONI DIVERSE
Come lascia intendere la stessa denominazione, il provvedimento di sospensione patente è temporaneo. Come abbiamo accennato, la sanzione ovvero la durata dell’inibizione è legata all’infrazione al Codice della strada. A ben vedere, la lista delle trasgressioni che comportano l’applicazione di questa misura è in realtà molto più lunga di quanto si possa frettolosamente immaginare. Pensiamo ad esempio ai casi di:
– mancato rispetto dell’obbligo di fermarsi in caso d’incidente con danno alle sole cose, per l’utente della strada, il cui comportamento sia stato causa del sinistro, se deriva un grave danno ai veicoli coinvolti (15 giorni di sospensione patente);
– sorpasso in prossimità o in corrispondenza di passaggi a livello senza barriere (1 mese);
– circolazione contromano in corrispondenza delle curve, dei raccordi convessi o in altri casi di limitata visibilità (2 mesi);
– guida in stato di ebbrezza con tasso alcolemico tra 0,51 e 0,80 grammi per litro (3 mesi);
– falsificazione o contraffazione dei documenti dell’assicurazione (1 anno).
Si tratta solo di alcuni esempi per comprendere le sanzioni sempre differenti a cui va incontro l’automobilista che trasgredisce alcune specifiche norme contenute nel Codice della strada.
GUIDARE CON LA SOSPENSIONE PATENTE: QUALI CONSEGUENZE
Dinanzi a un quadro così particolareggiato, non sorprende l’attenzione con cui il legislatore ha disciplinato la normativa nel caso di guida con patente sospesa. Il primo livello di conseguenze è l’applicazione di una sanzione amministrativa da 2.050 a 8.202 euro. Il secondo è la revoca della patente di guida, a cui si affianca il fermo amministrativo del veicolo per 3 mesi. Ma se l’automobilista reitera la violazione al Codice della strada, ecco che scatta la confisca amministrativa del veicolo anziché il fermo. La guida con la sospensione patente non va confusa con la recidiva. Quest’ultima è prevista quando l’automobilista commette la stessa infrazione al Codice della strada – per cui scatta la sospensione della patente – nei due anni successivi. Qualche esempio?
– mancato rispetto delle norme sulla distanza di sicurezza da cui deriva un incidente con danno ai veicoli tale da determinare l’applicazione della revisione;
– sorpasso senza superare il conducente che precede sulla stessa corsia, senza mantenere la distanza laterale, senza riportarsi a destra appena possibile;
– mancato uso delle cinture di sicurezze o dei sistemi di ritenuta per bambini;
– mancato rispetto delle norme sulla precedenza.
OPPORSI ALLA SOSPENSIONE PATENTE: QUANDO È POSSIBILE
Ci sono due grandi ragioni per cui l’automobilista può opporsi alla misura della sospensione patente. La prima è naturalmente riferita al merito della contestazione che ha portato all’applicazione del provvedimento. La seconda è per difetti procedurali che rendono non valida la comunicazione della sanzione. Punto in comune è l’iter da seguire. Il guidatore deve presentare il ricorso al prefetto entro 60 giorni dalla ricezione della notifica del provvedimento. Non solo, ma contro l’ordinanza del prefetto, lo stesso conducente può presentare opposizione al giudice di pace entro i 30 giorni successivi. Quest’ultimo può essere invocato anche in prima battuta ovvero contro la sanzione principale. Nel caso di condivisione delle ragioni del ricorrente, la sospensione patente viene annullata e la licenza di guida subito restituita all’automobilista.