La Corte di Cassazione ha deliberato che nei Comuni in cui sono previste le strisce blu gratis per i disabili, il beneficio è valido anche per chi non possiede auto e patente.
Con la sentenza 24936/2019 la Corte di Cassazione ha deliberato che i parcheggi delimitati dalle strisce blu sono gratis anche per i disabili senza auto e patente propria (perché magari, a causa di una disabilità molto grave, non sono in grado di guidare). Ovviamente il beneficio si applica ai loro accompagnatori e soltanto nei Comuni che autorizzano la sosta gratuita sulle strisce blu ai portatori di handicap, quando gli appositi stalli riservati ai disabili sono già tutti occupati.
STRISCE BLU GRATIS PER I DISABILI: LA NORMATIVA
Prima di addentrarci nel caso in questione, ricordiamo che la normativa nazionale prevede numerose agevolazioni per chi possiede il contrassegno disabili, tra cui la sosta nei parcheggi a pagamento delimitati dalle strisce blu (qualora gli spazi ‘gialli’ per i portatori di handicap risultino già occupati), ma solo se espressamente stabilita dal Comune. Per esempio Roma, Milano e Torino, per citare alcune tra le maggiori città d’Italia, la consentono; altre, come Napoli, pongono invece delle limitazioni. Gli interessati devono quindi informarsi presso il proprio Comune di residenza per sapere con esattezza se possono parcheggiare liberamente sulle strisce blu. A questo proposito nei mesi scorsi l’On. Maria Chiara Gadda, allora nel PD ma oggi passata a Italia Viva di Renzi, ha presentato insieme ad altri 50 colleghi un disegno di legge per permettere a tutti i cittadini con disabilità di posteggiare gratuitamente negli spazi blu.
STRISCE BLU GRATIS PER DISABILI SENZA AUTO E PATENTE: IL GIUDIZIO DELLA CASSAZIONE
Proprio a Torino (città che, come abbiamo visto, consente ai disabili la sosta sulle strisce blu) la Suprema Corte è dovuta intervenire per dirimere una controversia tra il Comune e la onlus UTIM, che si occupa della tutela delle persone con disabilità intellettiva. Motivo del contendere: il regolamento comunale approvato nel 2016 che, pur prevedendo il diritto per i portatori di handicap a parcheggiare gratis sulle strisce blu, l’aveva circoscritto ai soli possessori di patente e autoveicolo, escludendo chi ne fosse sprovvisto (salvo che per comprovate esigenze di lavoro e/o di cura). E al termine del dibattimento la Cassazione ha dato pienamente ragione alla onlus giudicando ‘discriminatorio’ il regolamento del Comune di Torino, che adesso dovrà rimodulare la delibera del 2016 e risarcire quei disabili che sono stati penalizzati.
LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA
“L’Amministrazione comunale torinese”, si legge nella motivazione della sentenza riportate dall’Ansa, “nel rilasciare ai disabili muniti di patente e proprietari di veicolo un permesso gratuito per parcheggiare sulle strisce blu del centro cittadino, ha contestualmente posto in essere una condotta discriminatoria indiretta di danni dei disabili (presumibilmente affetti da una patologia più grave) non muniti di patente e non proprietari di un autoveicolo, che necessitano per i loro spostamenti del necessario ausilio di un familiare, i quali possono fruire dello stesso permesso solo documentano accessi frequenti nel centro cittadino per lo svolgimento di attività lavorative, di assistenza e cura. Non vi è dubbio che una tale previsione si configuri come discriminatoria ai loro danni, in quanto non reputa meritevole di tutela l’accesso gratuito del disabile al centro cittadino per motivi di mero svago e di relazione sociale, come invece consentito ai disabili con patente ed autoveicolo”.