
Ecco come va il Suv della casa franco-rumena con il nuovo motore turbo a benzina di piccola cilindrata
I brillanti risultati di vendite della Dacia Duster si confermano rafforzati anche nel 2014. Il leggero restyling e l'introduzione della nuova motorizzazione 1.2 turbo benzina da 125 CV (92 kW) hanno dato ulteriore spinta al successo commerciale della Sport Utility franco-rumena, costantemente nella top ten dei SUV più venduti. Disponibile a partire da 11.900 Euro anche nelle già note motorizzazioni 1.6 benzina o GPL 105 CV e 1.5 diesel 90 CV o 110 CV. I motori 1.6 benzina e diesel 1.5 da 110 CV sono abbinabili sia alla trasmissione 4×2, sia 4×4, mentre la versione 1.2 turbo benzina è proposta solo 4×2 al prezzo chiavi in mano di 14.950 Euro nel completo allestimento Laureate che offre di serie autoradio, cerchi in lega, clima, navigatore, fendinebbia, vetri elettrici anteriori. Optional la vernice metallizzata (420 Euro), sensori di parcheggio posteriori (300 Euro), vetri elettrici posteriori (110 Euro), controllo di velocità (250 Euro). Dopo aver provato nel gennaio dello scorso anno la versione 1.5 DCi 110 CV 4×4 è ora il turno della nuova 1.2 Tce turbo benzina in versione Laureate.
ESTERNI E DESIGN – Confermiamo il giudizio già espresso a suo tempo per la Duster 1.5 diesel. L' estetica un po' al di fuori dagli schemi modaioli, risulta gradevole e in sintonia con la filosofia ed il carattere della vettura. Dunque niente fari dalla linea rastremata ed allungata ma semplicemente aggiornati, frontale caratterizzato da una griglia di buon disegno il cui restyling ricorda quelle di un competitor di prestigio, fiancate dall'andamento semplice e muscoloso con parafanghi pronunciati, vetratura all'insegna della massima praticità. La qualità esterna del montaggio è discreta se rapportata ai migliori standard attuali. Riviste le barre portapacchi sul tetto. Buono l'aspetto della verniciatura metallizzata con spessori misurati di 120-140 micron. Una nota estetica stonata proviene dai brutti tamburi dei freni posteriori sui quali affiora facilmente la ruggine, visibile attraverso i cerchi in lega.
INTERNI – La strumentazione è stata ridisegnata per migliorarla nella grafica e renderla più moderna. E' costituita da 3 quadranti circolari con bordi cromati, comprendenti a sinistra il contagiri, al centro il tachimetro, a destra il display del computer di bordo e dell'indicatore a barre livello carburante. Il materiale rigido e il disegno complessivo della plancia sono convenzionali ma di aspetto gradevole. La qualità di assemblaggio appare migliorata rispetto alla precedente serie. Anche la consolle centrale è di nuovo disegno e integra nuovi vani portaoggetti e lo schermo touch screen multifunzione. Questo non è di rapida consultazione poiché montato più in basso rispetto alla posizione ideale. Anche i comandi della climatizzazione, situati nella zona più bassa e nascosta della consolle, risultano di non immediato azionamento. Il comando ricircolo è di tipo economico, scomodo da azionare così come la nascosta manopola di regolazione dei fari. Lo spazio per i passeggeri è abbondante, dietro si sta abbastanza comodi anche in 3 (il braccio centrale è assente) e il bagagliaio è di ben 475 litri che diventano 1636 abbattendo gli schienali posteriori. Da segnalare inoltre il gradito spostamento dei comandi dei vetri elettrici sul pannello sportello lato guida (prima erano sulla consolle centrale).
SU STRADA – La posizione di guida (volante regolabile solo in altezza) consente una buona visibilità in marcia e in manovra (presenti i sensori di parcheggio posteriori). Auspicabile un miglioramento della funzionalità del meccanismo di regolazione sedili anteriori. Buona la modulabilità della frizione con sforzo al pedale nella media. Anche la manovrabilità del cambio a 6 rapporti si rivela di buon livello: innesti facili e poco contrastati con rapporti ben scalati. L'impianto frenante misto (dischi autoventilanti all'anteriore, tamburi posteriori), ben servoassistito, garantisce una frenata modulabile ma gli spazi di arresto si allungano nelle situazioni più impegnative. Ben tarato il sistema di assistenza partenza in salita (Hill Start Assist). Lo sterzo, non molto diretto e preciso, è moderatamente servoassistito. Il motore 1.2 TCe Renault, turbocompresso ha un'ottima erogazione fin dai bassi regimi (coppia max. 205 Nm a 2000 giri) e sale di giri velocemente. Buone anche le doti di elasticità. Rispetto alla versione 1.5 dCi 110 CV, la versione 1.2 turbo benzina guadagna oltre 2 secondi nell'accelerazione 0-100 e si nota anche un netto miglioramento del confort acustico all'interno dell'abitacolo ove il nuovo 1.2 turbo si rivela molto più silenzioso. Per consumare meno è prevista la modalità Eco inseribile con l'apposito tasto (scomodo) che limita elettronicamente l'erogazione del motore. La tenuta di strada è buona così come la maneggevolezza. Avvertibile il rollio mai fastidioso. Occorre fare l'abitudine alle brusche reazioni al volante in fase di accelerazione con le marce basse a ruote non dritte. Le sospensioni assorbono egregiamente ogni asperità stradale, con qualche limite per il retrotreno a ruote interconnesse sulle buche più critiche. Corretta la scelta degli pneumatici non molto ribassati (215/65-R16). Nel corso del nostro test drive che ha comportato percorsi su strade extraurbane ed urbane, abbiamo rilevato in modalità Eco e climatizzatore spento, un consumo urbano di 8,3 l/100 Km , pari a 12 Km/litro, e di 6,2 l/100 Km (16 km/L) nei percorsi extraurbani, risultati più che accettabili non molto superiori ai valori dichiarati dalla Casa (urbano 7,5 l/100 Km; extraurbano 5,6 l/100 Km; combinato 6,2 l/100 Km). La capacità del serbatoio carburante è di 50 litri, le emissioni di CO2 sono di 143 g/km.
IN OFFICINA – Il nuovo propulsore Renault 1198 cc TCe turbocompresso (cod. interno H5FT) è un 4 cilindri 16 valvole a iniezione diretta, bialbero a camme in testa con comando della distribuzione a catena (non necessita di sostituzione) e variatori di fase all'aspirazione e allo scarico. Eroga una potenza di 125 Cv (92 kW) a 5250 giri. Il sottoscocca della Dacia Duster è dotato di un carter amovibile in plastica a protezione del gruppo motore-cambio. Il controllo dei livelli risulta agevole. Più piccolo rispetto alla media appare il serbatoio di espansione del liquido refrigerante. Le sospensioni anteriori indipendenti sono del tipo Mc Pherson con montante telescopico e barra stabilizzatrice, mentre il retrotreno della 4×2 è realizzato con il consueto ponte torcente a ruote interconnesse (nella 4×4 sono invece indipendenti a bracci multipli). La sostituzione delle lampadine dei fari anteriori (anti UV tipo H7 le anabbaglianti, H1 per gli abbaglianti) è abbastanza agevole, dato lo spazio esistente dietro i proiettori stessi. Stessa considerazione vale per i fari posteriori. Anche la eventuale sostituzione dei fusibili non crea difficoltà: sono alloggiati nella scatola posta a sx. nel vano motore e all'interno dello sportellino ricavato sul lato sx. del cruscotto. Queste le dimensioni della Dacia Duster: lunghezza 4,31 m; larghezza 1,82 m (escluso specchietti retrovisori esterni); passo 2,67 m; carreggiata anteriori 1,56 m, posteriori 1,567 m; altezza 1,69 m (con barre portapacchi sul tetto); 1,63 al tetto; sbalzi anteriori 0,82 m; posteriori 0,82 m. Il peso è di 1202 Kg a vuoto. Il libretto di istruzioni è abbastanza esauriente. Garanzia 3 anni/100 mila km, corrosione passante 6 anni.
INFOTAINMENT – La vettura in prova è dotata di serie di autoradio (con prese USB e Aux) con 4 altoparlanti, navigatore e sistema bluetooth vivavoce. I comandi dell' impianto audio sono intuitivi ed integrati nello schermo a sfioramento mentre la qualità del suono è nella media in rapporto al prezzo del veicolo. Il navigatore è di facile utilizzo e le mappe non del tutto aggiornate. Rapida la connessione iniziale del cellulare al sistema bluetooth e discreta la ricezione in vivavoce . Noi abbiamo testato un Samsung C 3310.
SICUREZZA – La Dacia Duster 1.2 Tce è dotata di serie di 2 airbag frontali + 2 laterali zona torace/testa. Presenti i limitatori di carico alle cinture anteriori. Nel crash test Euro NCAP la Duster ha ottenuto solo 3 stelle (qui trovate il video e la scheda del crash test). Protezione adulti 74%, bambini 78%, pedoni 28%. ESP di serie.
CONCLUSIONI – Il nostro giudizio finale sulla Dacia Duster 1.2 Tce è nel complesso ampiamente positivo. Il piccolo 1.2 turbo è brillante, silenzioso e consuma poco se non si esagera con il gas. Una valida alternativa al noto 1.5 dCi. Inoltre la Duster è comoda e spaziosa. Migliorabili invece la frenata e la qualità di qualche comando secondario nell'abitacolo. In questa versione, la Laureate, la dotazione di serie è più ricca e ne trae vantaggio il prezzo finale molto competitivo.
Si ringrazia la l'officina Antares di Roma per la cortese collaborazione.