Ddl Concorrenza: i tassisti hanno vinto, stralciata la norma sulla liberalizzazione Presto sarà approvato il Ddl Concorrenza ma i tassisti hanno vinto: è stata infatti stralciata la norma sulla liberalizzazione del settore

Ddl Concorrenza: i tassisti hanno vinto, stralciata la norma sulla liberalizzazione

Presto sarà approvato il Ddl Concorrenza ma i tassisti hanno vinto: è stata infatti stralciata la norma sulla liberalizzazione del settore

21 Luglio 2022 - 03:07

Alla fine, complice la caduta del governo Draghi, i tassisti hanno vinto: dal Ddl Concorrenza, che sarà discusso lunedì 25 luglio alla Camera nonostante l’epilogo dell’Esecutivo, è stato stralciato l’articolo 10 che di fatto introduceva la liberalizzazione nel settore del trasporto pubblico non di linea (taxi e Ncc), aprendo a operatori privati come Uber e altri.

DDL CONCORRENZA: STRALCIATO L’ART. 10, I TASSISTI ESULTANO

La soluzione che prevede lo stralcio della norma sui taxi è uscita dalla riunione dell’ormai ex maggioranza per consentire l’approvazione rapida del Ddl Concorrenza, conditio sine qua non (insieme all’ok al decreto-legge sulla Semplificazione fiscale) per raggiungere gli obiettivi del PNRR anche dopo la fine dell’esperienza al governo di Mario Draghi. Nell’occasione le forze che sostenevano l’Esecutivo hanno deciso di non correre alcun rischio, in vista dell’approdo in Aula del disegno di legge, rimuovendo i punti più divisivi, come appunto la ‘delega in materia di trasporto pubblico non di linea’ che aveva procurato vistose frizioni tra l’ex Premier e i partiti di centro-destra della coalizione.

GLI SCIOPERI DEI TASSISTI HANNO RAGGIUNTO L’OBIETTIVO

Ricordiamo infatti che per giorni i tassisti hanno protestato in varie città italiane con una serie di scioperi a catena, alcuni dei quali senza preavviso, ricevendo l’appoggio neanche troppo velato di Lega e Forza Italia. Appoggio che Draghi ha severamente criticato durante il suo discorso al Senato che ha aperto la crisi di Governo, ammettendo che dai partiti della sua coalizione si sarebbe aspettato un “sostegno convinto all’azione dell’Esecutivo, non un sostegno a proteste non autorizzate, e talvolta violente, contro la maggioranza”.

Ddl Concorrenza tassisti

DDL CONCORRENZA: UBER E GLI ALTRI OPERATORI DOVRANNO ASPETTARE

Nell’ormai ‘defunto’ articolo 10 del Ddl Concorrenza si faceva riferimento a un “adeguamento dell’offerta alle nuove forme di mobilità esistenti che utilizzano app e piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti”, nell’ottica di aumentare gli standard qualitativi, e alla volontà di “promuovere la concorrenza nel conferimento delle licenze”. Ovviamente questi passaggi avevano scatenato l’ira dei tassisti, assolutamente contrari a ogni forma di competizione (che a loro dire risulterebbe sleale) con operatori come Uber, Free Now e Lyft. Era stato proprio lo spettro di una liberalizzazione del mercato, sempre osteggiata dai tassisti, a suscitare i malumori più forti. Del resto anche i precedenti tentativi di modernizzare il settore, prima da Bersani con il governo Prodi II e poi dall’Esecutivo guidato da Mario Monti non avevano avuto risultati. Se c’è una categoria fortissima in Italia, quasi intoccabile, è sicuramente quella dei conducenti di taxi.

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