Per la Corte di giustizia europea i limiti di emissioni auto sugli NOx restano validi: Madrid, Parigi e Bruxelles “irricevibili”
La Corte di giustizia europea ha emesso una sentenza sui limiti di NOx che boccia i ricorsi di Parigi, Madrid e Bruxelles. Normalmente quando si parla di emissioni auto è frequente assistere a un orientamento delle accuse diverso (vedi il dieselgate) a quello che invece ha portato in tribunale lo standard Euro 6 di emissioni NOx per le auto di nuova omologazione e immatricolazione. Adesso vi spieghiamo perché.
EMISSIONI AUTO: I LIMITI SCATTATI DOPO IL DIESELGATE
Il vaso di pandora che si è scoperchiato con le indagini sulle emissioni alterate dei diesel, ha costretto il Parlamento europeo a prendere una decisione soprattutto riguardo ai limiti di emissioni di biossido di azoto. Come riporta courthousenews, il caso nasce dopo che l’Unione europea introduce il ciclo di prova RDE (Real Driving Emission) con la revisione Euro 6D. Con una duplice valutazione delle emissioni (su strada con il test RDE e in laboratorio con il nuovo ciclo WLTP), ai Costruttori è stata concessa una tolleranza variabile negli anni tra le emissioni reali e quelle sul banco prova. In questo articolo puoi approfondire cosa cambia tra Euro 6 A/B/C/D/D Temp. Le città di Bruxelles, Madrid e Parigi hanno fin da subito contestato le esenzioni avviando una causa che si è trascinata fino all’annunciato divieto dei motori a combustione in Europa.
IL TRIBUNALE DA’ RAGIONE ALLE CITTA’ CONTRO LA COMMISSIONE UE
Inizialmente le 3 città si erano rivolte al Tribunale europeo, trovando nel 2018 parere favorevole con la sentenza per le cause T-339/16, T-352/16 e T391/16. Per farla breve, il secondo Tribunale più grande d’Europa, stabiliva che “La Commissione non era competente a modificare i limiti di emissione Euro 6 per le nuove prove in condizioni reali di guida”. Le città di Parigi, Bruxelles e Madrid contestavano i limiti di emissione adottati dalla Commissione proponendo un ricorso di annullamento al Tribunale dell’Unione europea. La Corte di giustizia europea ha invece ribaltato il giudizio precedente: il collegio infatti ha ricordato riguardo ai ricorrenti che “la misura contestata deve produrre direttamente effetti sulla situazione giuridica di tali enti”. Inoltre, “non deve lasciare alcun potere discrezionale ai destinatari incaricati della sua attuazione”.
LA SENTENZA DELLA CORTE EUROPEA SUL RICORSO AI LIMITI DI EMISSIONI AUTO
Come riporta il comunicato stampa 2/22 la Corte europea evidenzia un errore di interpretazione del Tribunale europeo. “Il Tribunale ha commesso un errore di diritto nello stabilire che il regolamento controverso riguarda direttamente le città ricorrenti”. I giudici spiegano inoltre che “l’adozione di una normativa che limiti la circolazione locale di taluni veicoli allo scopo di tutelare l’ambiente non può violare il divieto previsto dal regolamento controverso”. Viene quindi stabilita l’inammissibilità dei ricorsi di annullamento delle città di Bruxelles, Parigi e Madrid riguardo ai limiti imposti sulle emissioni auto.