Emissioni CO2, l'Europa impone limiti del 30% ai mezzi pesanti

Emissioni CO2, l'Europa impone limiti del 30% ai mezzi pesanti Limiti di emissioni più severi in arrivo anche per i mezzi pesanti

Limiti di emissioni più severi in arrivo anche per i mezzi pesanti, il Parlamento europeo vuole il 20% di camion elettrici entro il 2030

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20 Novembre 2018 - 04:11

E' chiaro a tutti che si debba trovare una soluzione al problema dell'inquinamento in molte città europee. Ecco allora finire nel mirino il trasporto sul gomma. Nei giorni scorsi il Parlamento europeo ha apporvato un ambizioso taglio delle CO2 derivanti dai camion. L'obiettivo è arrivare alla riduzione delle emissioni del 35% entro il 2030. Nel medio termine si dovrà raggiungere un -20% entro il 2025. A tale scopo sarà necessario incrementare la presenza su strada di veicoli scarsamente inquinanti. I costruttori dovranno garantire che i veicoli a zero, o a basse emissioni, rappresentino una quota di mercato di almeno il 5% entro il 2025 e del 20% delle vendite entro il 2030. Si tratta di un tema complesso che vede molte voci levarsi contro la decisione della Ue.

TRASPORTO SU GOMMA NEL MIRINO Il Parlamento europeo ha approvato i nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni prodotte dal trasporto su gomma. Come era trapelato nelle scorse settimane gli eurodeputati, hanno peraltro adottato un obiettivo più elevato rispetto a quello proposto dalla Commissione europea. I nuovi camion dovranno ridurre le C02 del 35%, e non del 30% come suggerito dalla Commissione, entro il 2030. Nel medio periodo è previsto un obiettivo del 20% entro il 2025. Insomma i motori finiscono ancora una volta nell'occhio del ciclone (Leggi auto nel mirino ma la vera fonte inquinante non è solo lei). I costruttori del settore dovranno garantire che i veicoli a zero, o quelli a basse emissioni, raggiungano una quota di mercato di almeno il 5% entro il 2025 e del 20% delle vendite entro il 2030. Peraltro, come previsto dai lavori preparatori, il Parlamento ha chiesto alla Commissione europea di mettere a punto, entro il 2020, nuovi test chiamati a verificare in condizioni di guida reale le emissioni di CO2. 

OBIETTIVO PRECISO “Stiamo regolando le emissioni di CO2 dei veicoli pesanti per la prima volta nella storia europea”, ha sottolineato il relatore del testo, Bas Eickhout. “Il settore è in rapida crescita, così come le sue emissioni. Abbiamo convenuto di aumentarne l'ambizione rispetto a quanto proposto dalla Commissione, il che è possibile con le tecnologie esistenti. Dobbiamo anche prepararci per le nuove tecnologie ed è per questo motivo che proponiamo questo mandato a emissioni zero e a basse emissioni, per spingere il mercato verso le nuove tecnologie”. Il tema è molto delicato perché il settore dei trasporti è l'anello di congiunxione tra industria e consumatori. In questo senso i deputati europei riconoscono che una transizione socialmente accettabile ed equilibrata verso una mobilità a emissioni zero richiede cambiamenti in tutta la catena del valore del settore automobilistico, con possibili impatti sociali negativi.


OPINIONI DIVERGENTI Il Parlamento ha approvato i nuovi limiti con 373 voti favorevoli, 285 voti contrari e 16 astensioni. La proposta di regolamento approvata dalla Commissione e dal Parlamento passa ora al vaglio del Consiglio. Il tema della “decarbonizzazione” è di scottante attualità pensiamo all'estensione in Germania dei blocchi alla circolazione epr auto Euro 5 (Leggi si estendono i blocchi alle Euro 5 in Germania). Conftrasporto, Federauto e UNRAE hanno voluto, dal canto loro, ribadire che ” la transizione verso lo scenario dei trasporti a “zero emissioni” deve essere guidata nel rispetto del principio della neutralità tecnologica, coinvolgendo con impegni e assunzioni di responsabilità, basati su dati oggettivi e informazioni realistiche, tutti gli attori della filiera, senza fughe in avanti non coordinate che penalizzerebbero inutilmente una sola componente, senza conseguire i risultati attesi.” Più in generale le associazioni rivolgono un appello al Governo italiano affinchè agisca per prorogare le politiche di sostegno al rinnovo del parco circolante, quale ad esempio il superammortamento. Prendendo ad esempio l'Italia con un piano ventennale di rinnovo totale del parco, da oggi al 2039 si potrebbe, prosegue la nota delle associazioni, valutare una riduzione dei consumi pari a 22 miliardi di litri di gasolio, con una riduzione di emissioni di CO2 pari a 58 milioni di tonnellate.

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