Con il nuovo regolamento approvato dal Parlamento Europeo aumenteranno i controlli su omologazioni ed emissioni, multe salate ai trasgressori
Dallo scandalo Dieselgate del 2015 non ci si è più fermati, la lotta alle emissioni prodotte dai veicoli prosegue a ritmo serrato. In realtà tutto era partito già da prima, da una direttiva del 2007 che puntava a rendere i controlli sulle vetture più trasparenti e meno aggirabili – sarà davvero così? Leggi come la vede Mercedes. Con il nuovo regolamento approvato ieri il Parlamento Europeo aggiorna quella direttiva per dare maggiore indipendenza alle autorità di controllo e tenerle lontane da possibili conflitti di interesse, mettendo inoltre una lente di ingrandimento sulle emissioni. Le nuove regole saranno applicabili a partire dal 1 settembre del 2020, chi non le rispetterà andrà incontro a pesanti sanzioni.
IL RUOLO DELLE AUTORITÀ Sono gli Stati Membri che effettuano i test per le omologazioni delle auto, ogni nuovo modello deve soddisfare una serie di requisiti legati alla sicurezza, all'ambiente, o a parti specifiche (come gli interni). Da questo punto di vista tutto rimarrà invariato, il nuovo regolamento prevede però maggiore trasparenza e quindi “le autorità nazionali avranno il compito di riscuotere il pagamento dei controlli per conto dei centri accreditati”, questo per far sì che case automobilistiche e centri di omologazione non entrino in contatto – qui i trucchi utilizzati dalle case. Queste stesse autorità dovranno poi prendere casualmente dei veicoli già circolanti per verificare che siano conformi alle omologazioni.
STRETTA SULLE EMISSIONI Il Parlamento Europeo impone che ogni Paese dovrà rispettare un numero minimo di controlli, pari a 40.000 nuovi veicoli immatricolati all'interno dello Stato Membro nell'anno precedente; nel caso di Paesi con poche immatricolazioni c'è l'obbligo di almeno cinque controlli l'anno in totale. Giustamente c'è un occhio di riguardo verso l'ambiente: almeno il 20% di tutti i controlli dovrà essere fatto sulle emissioni, ed il nuovo regime è pensato per garantire che le automobili rimangano entro i limiti per tutto il loro ciclo di vita; tutto per “Evitare un nuovo Dieselgate”, come sottolineato da Daniel Dalton, deputato inglese e relatore della proposta – scopri la soluzione tedesca per ridurre le emissioni. Sarà poi la Commissione Europea ad esaminare il lavoro svolto dalle autorità nazionali, in caso di non rispetto delle nuove regole sono previsti fino a 30.000 euro di multa per ogni veicolo non conforme.
VANTAGGI PER I CONSUMATORI Con le nuove regole gli automobilisti ovviamente saranno i primi ad ottenere dei benefit di tipo economico. Le officine indipendenti avranno accesso alle informazioni relative ai veicoli, in questo modo ci sarà maggior competizione con i concessionari e per le leggi del mercato i prezzi andranno verso la riduzione. Mentre Volkswagen propone la Garanzia Germania per contrastare i blocchi ai diesel, il Parlamento Europeo pensa a quei clienti che potrebbero rimanere “truffati”: i proprietari delle auto che risulterebbero non conformi, verranno rimborsato nel caso in cui sia obbligato ad effettuare riparazioni sul proprio veicolo a meno che il costruttore non decida di ritirarlo.