Novità su Euro 7: rinvio di trenta mesi e limiti meno rigidi, ok dal Consiglio UE alle proposte per rendere meno rigido il nuovo standard
Chiamato ad adottare il suo orientamento generale circa le proposte avanzate dalla Commissione europea sulla normativa Euro 7, il Consiglio UE ha approvato una serie di modifiche che rendono i requisiti e le disposizioni del nuovo standard assai meno stringenti rispetto al testo originario, andando incontro alle richieste della filiera automobilistica. Le maggiori novità riguardano l’estensione a trenta mesi dei termini di applicabilità delle nuove norme e il mantenimento, per le auto e i furgoni, delle regole previste dall’attuale normativa Euro 6. Ovviamente la partita non è ancora chiusa, ma l’orientamento del Consiglio UE mostra la volontà di guardare alla transizione ecologica con un approccio più pragmatico.
EURO 7: LE NORME PROPOSTE DALLA COMMISSIONE EUROPEA
Ricordiamo che le proposte della Commissione europea per lo standard Euro 7 sui limiti delle emissioni, pubblicate a novembre 2022, prevedono le medesime regole per tutti i veicoli a motore, ovvero automobili, furgoni, autobus e autocarri, e indipendentemente dal tipo di alimentazione. Inoltre non interessano non solo i motori ma pure componenti quali freni e pneumatici, e quindi riguardano anche le auto 100% elettriche. Qui maggiori dettagli.
EURO 7: LE MODIFICHE AL REGOLAMENTO APPROVATE DAL CONSIGLIO UE
Le modifiche approvate dal Consiglio UE non vanno a cambiare questo impianto ma prevedono regole meno rigide e più realistiche, allo scopo di non penalizzare i produttori di veicoli che sono già impegnati nel difficile e delicato passaggio verso l’elettrico.
Ecco le principali proposte del Consiglio UE per il nuovo standard Euro 7.
- sui limiti alle emissioni e sulle condizioni di prova, si propone di mantenere per le auto private e i furgoni (veicoli M1 e N1) le regole previste dall’attuale normativa Euro 6;
- per i veicoli M2 e M3 (autobus e pullman) e per quelli N2 e N3 (veicoli commerciali pesanti), i limiti di emissione sono inferiori e le condizioni di prova sono solo leggermente adattate rispetto alla norma Euro 6/VI;
- si propone di allineare i limiti di emissione delle particelle dei freni e del tasso di abrasione dei pneumatici agli standard internazionali adottati dalla Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite;
- allo stesso tempo si interviene sull’obbligo di installazione di un sistema di monitoraggio delle emissioni a bordo, chiedendo una miglior definizione dello stesso sistema e delle sue funzionalità, senza che ciò vada a impattare sulla sicurezza stradale;
- si suggerisce di tenere conto dell’obiettivo zero emissioni di CO2 per il 2030 recentemente proposto per gli autobus urbani;
- si stabiliscono scadenze chiare per l’adozione degli atti di esecuzione (da parte della Commissione) al fine di fornire agli operatori economici chiarezza e certezza giuridica. In particolare, gli atti devono essere adottati entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del regolamento Euro 7 (1 luglio 2025 per auto e furgoni, 1 luglio 2027 per mezzi pesanti). Il testo indica anche in 30 (e non più 24) i mesi intercorrenti tra l’entrata in vigore e la data di applicazione del nuovo standard.
The Council has adopted its position on #Euro7.
The new regulation:
📌 covers cars, vans and heavy-duty vehicles
📌 aims at setting more adequate rules for vehicle emissions and improving air quality🔗https://t.co/M90rR8YkHA #COMPET #EU2023ES pic.twitter.com/MGDXSSiPwV
— España en la UE (@EspanaenUE) September 25, 2023
NOVITÀ EURO 7: MINISTRO URSO SODDISFATTO PER LE MODIFICHE
“Il fronte della responsabilità sul regolamento Euro 7 è riuscito in quello che molti ritenevano impossibile”, ha dichiarato un euforico ministro Urso, titolare delle Imprese e del Made in Italy, commentando le modifiche del Consiglio UE. “Il testo approvato risulta profondamente migliorato rispetto alla proposta iniziale della Commissione, e risponde a una visione finalmente concreta, realistica e pragmatica più volte reclamata dall’Italia. Prevale finalmente la ragione sulla ideologia. Il nuovo testo rispecchia nella sostanza le richiesta del ’fronte della responsabilità’, coordinato dalla Repubblica Ceca insieme a Italia e Francia, che nel merito ha raggiunto una larga e inedita maggioranza in Consiglio”.
In effetti non hanno votato a favore solamente Germania, Austria e Lussemburgo, mentre Danimarca e Paesi Bassi si sono astenuti.
🇪🇺🇮🇹 Il ‘fronte della responsabilità’ sul regolamento #Euro7 è riuscito in quello che molti ritenevano impossibile: un vero ribaltamento delle forze in campo, che cambia la maggioranza in UE.
Il testo approvato oggi è profondamente migliorato rispetto alla proposta iniziale… pic.twitter.com/x7KsGlC5G5
— Adolfo Urso (@adolfo_urso) September 25, 2023
E adesso che succede? L’orientamento generale concordato dal Consiglio UE ne formalizza la posizione negoziale e conferisce alla sua presidenza un mandato per i negoziati con il Parlamento europeo, che avranno inizio non appena il Parlamento stesso avrà adottato la sua posizione in merito al regolamento Euro 7.