
83 mila lavoratori di FCA e Cnh potranno destinare 700 e più euro in servizi per il Welfare, sfuggendo così alla tassazione del premio aziendale
Il mondo del lavoro cambia tumultuosamente e, solo per fare un esempio di questi mutamenti, i contratti a tempo indeterminato sembrano diminuire costantemente. I tempi “evolutivi” nei quali viviamo coinvolgono però anche il lavoro dipendete classico, quello delle “tute blu” e delle grandi fabbriche. Il recentissimo accordo che FCA-Cnh e i sindacati hanno firmato in questi giorni è un esempio lampante di queste tendenze. Vediamo infatti che anche uno strumento come il premio aziendale si adatta ai nuovi scenari della previdenza e del welfare, lasciando ai lavoratori la facoltà di “deviarne” una parte verso impieghi alternativi al puro consumo, mettendo in questa voce anche il pagamento di tasse e bollette.
IL PREMIO? NON LO INCASSO TUTTO! La notizia è di ieri ed è stata ripresa, per esempio, dall'ANSA: 83 mila lavoratori dipendenti di FCA e di Cnh Industrial (leggi come Cnh esporta moltissimi dei veicoli commerciali che produce) potranno scegliere, nel 2017, di avere una parte del premio aziendale sotto forma di flexible benefit invece che di salario premiale (leggi del rinnovo del contratto per FCA e CNH Industrial). Sappiamo che i benefit sono una voce importante di un contratto di lavoro, siano essi presenti sotto forma di buoni pasto, auto e/o telefono aziendale e altre cose ancora. Il senso di questo accordo è che il dipendente “costruisce” i suoi benefit su misura, dirottando una parte del salario premiale in altri settori. Questa flessibilità è stata resa possibile da nuove normative in materia di salario corrisposto sotto forma di beni e servizi di welfare invece che di denaro contante.
MI ISTRUISCO CON I SOLDI Prima di descrivere i possibili usi di questo denaro vediamo di quali cifre stiamo parlando. Fonti sindacali parlano di un salario premiale che mediamente supera i 2.500 euro annui, dei quali 700 o 800 euro, a seconda del livello d'inquadramento, possono essere convertiti in benefit. Il vantaggio consentito dalle norme citate più sopra, che regolamentano il salario corrisposto sotto forma di beni e servizi di welfare, consiste nella detassazione e decontribuzione di queste somme, cosa che aumenta il vantaggio economico per il lavoratore. Il dipendente ha di fronte a sé molte destinazioni per questi euro: buoni spesa o carburante, spese per l'istruzione dei figli (mensa o testi scolastici, centri estivi e simili), servizi di cura (assistenza ai famigliari anziani o non autosufficienti), attività ricreative (abbonamenti della palestra), corsi formativi, fringe benefit (abbonamenti al trasporto pubblico, carte pre pagate e altro) e previdenza integrativa; questi impieghi sono normati dall'art. 51 del TUIR.
IL PORTALE DEL BENEFIT Segno dei tempi è anche la modalità con la quale gli aventi diritto potranno scegliere l'impiego dei loro soldi: verrà infatti definito nei prossimi giorni il provider incaricato di costruire il 'paniere welfare', fruibile dagli interessati tramite una piattaforma informatica dedicata. Dopo l'individuazione del provider e comunque entro gennaio 2017 le parti si incontreranno anche per definire le tempistiche di attuazione, che si possono ipotizzare a partire dal mese di aprile 2017. È interessante notare, come fa Gianluca Ficco, responsabile Auto della Uilm, che “l'accordo dà vantaggi sia ai lavoratori sia all'azienda e cerca di alleviare il peso del cuneo fiscale e contributivo che grava in misura molto pesante sul costo del lavoro. Con questo accordo inoltre irrobustiamo il welfare aziendale di FCA e Cnh che già si appoggia sui due pilastri della previdenza e dell'assistenza integrativa”. Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim (leggi il suo commento sulle promesse di premi mantenute da FCA) dice che “abbiamo costruito un accordo quadro che consentirà ai lavoratori di FCA e Cnh di avere vantaggi fiscali e contributivi, ma anche di valorizzare al meglio le quote di premio attraverso l'utilizzo per spese di carattere sociale che una famiglia dovrebbe comunque sostenere. È la stessa impostazione utilizzata nel recente rinnovo del contratto dei metalmeccanici e nell'accordo con Finmeccanica”.