Addio alle utilitarie del gruppo FCA, indiscrezioni parlano di una produzione italiana tutta premium
Cresce l'attesa intorno alla conferenza che Sergio Marchionne terrà il prossimo 1 giugno per svelare i piani strategici di FCA da qui al 2022. Intanto le voci corrono e le ipotesi fioccano, qualcuna prende quota e credibilità. La fonte è Bloomberg e secondo il sito americano la storia di FCA è di fronte ad un rivoluzionamento storico: tutta la produzione degli stabilimenti italiani sarà dedicata a modelli di livello premium Alfa Romeo, Jeep e Maserati, con Fiat fuori dai giochi eccezion fatta per le piccole 500 e Panda (spedita in Polonia). L'asticella era stata già alzata con l'ingresso di Stelvio, ma è possibile che tutto il gruppo FCA prenda questa direzione?
PREVISIONI DI UNA SVOLTA Che si sia in procinto di un punto di rottura con il passato è quasi un dato di fatto, a più riprese lo ha celato tra le righe lo stesso Marchionne ma gli indizi portavano alla concreta possibilità di un abbandono del diesel da parte di FCA (qui l'approfondimento). Il totale cambiamento dell'intera gamma va ben oltre e significherebbe una vera svolta, sotto alcuni punti di vista forse non positiva, per tutto il gruppo FCA e ciò che vi ruota intorno. Le nuove prospettive di strategia vedono la rinuncia dei modelli di massa in favore di una gamma tutta di segmento superiore, con la sparizione di Fiat Punto (già confermata da Marchionne), Fiat Tipo, Alfa Romeo Mito; pronti al loro posto nuovi SUV Maserati e Jeep.
CAMBIO DI PRODUZIONE Aleggia però la preoccupazione nel caso di un cambiamento del genere, in particolare per quanto riguarda le migliaia di lavoratori occupati negli stabilimenti FCA al centro delle ipotetiche strategie. Le piccole utilitarie di Fiat e Lancia saranno prodotte esclusivamente all'estero per ridurre i costi di manodopera, la Fiat 500 è già stata spostata nello stabilimento di Tichy, in Polonia, e presto la dovrebbe raggiungere anche la Fiat Panda, la più amata dagli italiani (come confermano gli ultimi dati di mercato). Poco male per lo stabilimento di Mirafiori dove cesserà per sempre la produzione di Alfa Romeo Mito ed inizierà quella di un nuovo SUV Maserati che affiancherà la Levante. Stessa sorte per la fabbrica di Pomigliano d'Arco dove la Panda sarà sostituita da una nuova Jeep compatta. Nella sede di Melfi rimarranno attive le produzioni di Fiat 500X e Jeep Renegade ma si chiuderà il capitolo Punto: in preparazione un nuovo B-SUV di Alfa Romeo, che dovrà però mantenere gli stessi numeri e livelli produttivi dell'utilitaria per non creare disagi occupazionali.
MOTIVAZIONI Secondo gli esperti di Bloomberg le ragioni di un rinnovo così drastico avrebbero ovviamente origini economiche. L'acquisizione di Chrysler avrebbe portato il gruppo verso una nuova crescita legata anche all'inserimento di Fiat nel mercato statunitense, ma per quanto riguarda la “piazza” europea sarebbe necessario un riposizionamento verso il segmento premium, anche alla luce del successo del Marchio Jeep; per quest'ultimo, in base alle sue potenzialità, si stima addirittura un raddoppio dei profitti nel giro di cinque anni. FCA nel Nord America avrebbe quasi dimezzato il debito nel primo trimestre del 2018 riportando dei margini di profitto più alti di quelli di Ford nello stesso periodo; i media americani pensano che Marchionne possa aumentare ancora questi margini prima di andare in pensione l'anno prossimo, ma la strategia di stravolgere la produzione avrà effetto in Europa? Vetture di dimensioni maggiori e soprattutto dal listino più alto rappresentano una strategia vincente sul mercato Europeo ed Italiano? Per ora da FCA non arrivano né conferme né smentite, non resta che attendere il 1 giugno.