FCA mantiene le promesse: fino a 1.700 euro in più ai lavoratori italiani

FCA mantiene le promesse: fino a 1.700 euro in più ai lavoratori italiani In arrivo i bonus ai dipendenti Fiat per gli obiettivi di produttività raggiunti

In arrivo i bonus ai dipendenti Fiat per gli obiettivi di produttività raggiunti, busta paga meno ricca agli stabilimenti Maserati e Fiat Ducato

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4 Febbraio 2016 - 12:02

La nuova filosofia di Fca che sta alla base del sistema premiale pensato per i dipendenti di Fiat (auto e furgoni) e Cnh (trattori e camion) ha visto la sua applicazione nella giornata di ieri, in cui il Gruppo italo-americano ha comunicato la variabilità delle somme dei premi diversi da fabbrica a fabbrica. Ad incidere sono l'aumento dell'efficienza e la riduzione dei costi di ogni stabilimento, ottenuti anche tramite le proposte dei lavoratori, mentre per i cassaintegrati il discorso è diverso.

I PREMI – In alcuni casi l'incremento retributivo relativo i premi di produzione Fiat (che verrà erogato nelle buste paga dei dipendenti alla fine di questo mese) è pari a una mensilità. In una panoramica della situazione svettano i 1.476 euro lordi a Pomigliano (dove si assembla la Panda), i 760 euro di Mirafiori Carrozzeria (Mito) e dell'abruzzese Sevel (Ducato), i 922 euro di Grugliasco (Maserati) e i 1.230 euro di Cassino (Alfa Romeo Giulietta). Per aver un'idea del peso del premio di produzione va ricordato che un operaio Fiat guadagna fra i 22 e i 25 mila euro lordi l'anno. L'altra “faccia della vicenda” vede prospettive diverse per un 3% di dipendenti Fca impiegato in stabilimenti minori cronicamente in cassa integrazione (come la PCMA di Napoli), che non riceveranno nulla se non i 330 euro annui di un altro premio legato ai risultati aziendali. A tal proposito, i premi di produzione saranno pagati anche ai cassaintegrati, ma solo a quelli che lavorano almeno 11 giorni al mese o 64 nel trimestre.

UNA NOVITA', NON PER ATRI SETTORI – Questo sistema premiale variabile è una novità assoluta nell'applicazione in Fca (impegnata a mettere “in salvo” i suoi propulsori diesel; leggi qui gli interventi), ma nel nostro Paese altri ambiti industriali lo adottano da tempo, ne è un valido esempio il comparto produttivo di elettrodomestici. Ad ogni modo Fca, che resta la prima impresa manifatturiera italiana anche se con un contratto diverso da quello Federmeccanica-Confindustria, con questo sistema regalerà ai suoi dipendenti un bell'incremento se paragonato a quanto proposto da Federmeccanica al tavolo delle trattative sul rinnovo del contratto.  È infatti vero che il Gruppo italo-americano (che in Italia è partito “forte” anche a gennaio; leggi qui i dati) paga un premio di produzione variabile e non fisso, ma è altrettanto vero che se il Lingotto avesse accettato la proposta sindacale dei 260 euro in più per tutti, allora i dipendenti avrebbero avuto molto meno.

Fonte: Il Messaggero.it

LA VARIABILITA' – Il premio di produzione Fiat è dunque legato a variabili dipendenti, che smuovono un po' il sistema contrattuale italiano. Gli operai della Fiat, al di là dei contratti, hanno la consapevolezza del fatto che un aumento salariale può arrivare anche dal successo dei prodotti e delle strategie industriali (anche se in questo contesto, come in altri, molto dipende dalle scelte imposte dai vertici, pertanto nulla grava sull'operato del dipendente in fabbrica). Tutto ciò dà anche un senso maggiore alla funzionalità della misurazione della qualità del lavoro di ogni stabilimento Fca con il sistema WCM (World Class Manufacturing) che prevede un confronto “serrato” e “competitivo” fra le fabbriche del Gruppo (che, in base ai programmi dei vertici, saranno impegnate anche in processi di elettrificazione; leggi qui i particolari), chiamate a paragonare la loro attività non solo sulla produttività ma anche, ad esempio, sull'assenza di infortuni sul lavoro. Un altro aspetto che incide sull'andamento più o meno alto del premio è la riduzione dei costi delle singole fabbriche cui sono chiamati a contribuire gli stessi lavoratori (e i sindacati) con proposte di miglioramento e di partecipazione al processo produttivo.

SINDACATI SODDISFATTI – Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri (firmatari del contratto Fiat) vedono di buon occhio il sistema premiale. Rocco Palombella, segretario Uilm ha così commentato le scelte di Fca: “il contratto FCA sta dando i suoi frutti per i lavoratori; l'unico rammarico riguarda la piccola percentuale di dipendenti esclusi dal premio. Ora si tratta di definire lo sviluppo della rete produttiva Fiat nell'incontro con Marchionne che terremo a marzo”. Ferdinando Uliano, responsabile Fiat della Fim, valuta altri aspetti: “non si può che accogliere positivamente la distribuzione del premio di produzione anche perché con il vecchio sistema legato all'inflazione avremmo assicurato aumenti per 28 euro annui. Se avessimo seguito la strada del “no” sostenuta dalla Fiom, la Fiat avrebbe risparmiato 446 milioni di premi solo nel 2015″. Roberto Di Maulo, segretario Fismic, ha detto di trovarsi “di fronte ad un salto di qualità della contrattazione e ad un aumento dei salari; aumento che sarà ancora più avvertibile con la detassazione dei premi”. Non così soddisfatta la Fiom, che in un comunicato ha espresso la sua preoccupazione: “si tratta di un bonus non per tutti che fa risparmiare l'azienda. Noi abbiamo chiesto più volte un aumento dei minimi tabellari e invece i lavoratori si trovano bonus variabili che, tra l'altro, penalizzano i cassaintegrati alcuni dei quali non riceveranno nulla”.

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