FCA mette in salvo i motori diesel: in arrivo aggiornamenti e il sistema SCR

FCA mette in salvo i motori diesel: in arrivo aggiornamenti e il sistema SCR Fiat Chrysler ha annunciato che farà un aggiornamento spontaneo per ottimizzare i diesel Euro 6 e dal 2017 le auto avranno il catalizzatore selettivo

Fiat Chrysler ha annunciato che farà un aggiornamento spontaneo per ottimizzare i diesel Euro 6 e dal 2017 le auto avranno il catalizzatore selettivo

2 Febbraio 2016 - 05:02

Non passa quasi giorno che, anche sulla stampa generalista, non si parli di emissioni, test truccati e Case che imbrogliano. Le voci sono vorticose e la loro attendibilità, complici titoli ad effetto, è molto variabile. Fa quindi piacere un comunicato ufficiale che chiarisca le prossime mosse di un costruttore, FCA in questo caso.

NOI SIAMO PULITI – Il comunicato della casa italo-americana arriva subito al punto, anche se in maniera sfumata: “Negli ultimi mesi la questione delle emissioni dei motori diesel è stata oggetto di grande attenzione, particolarmente in Europa, dove il diesel è piuttosto diffuso”. Anche se il Dieselgate ed i suoi “strascichi”- veri o presunti che siano – hanno toccato altre case oltre a VW (leggi le conferme e le smentite sulle emissioni delle auto Renault), FCA sembra esserne abbastanza al di fuori, almeno in Europa. Potenziali grattacapi potrebbero invece concretizzarsi dalla gamma americana, che vede nei light truck e nei grandi SUV e fuoristrada la croce di consumi ed emissioni elevati, a causa dei quali l'EPA ha già avvertito FCA che ha una gamma a rischio, e la delizia di un successo commerciale indiscutibile. Torniamo nel Vecchio Continente, al recentissimo annuncio fatto da FCA, che dice subito come i veicoli diesel FCA non siano dotati di dispositivi che rilevino che è il veicolo è su un banco prova in laboratorio: niente defeat device, quindi.

I TEST CI PIACCIONO REALISTICI – FCA comunica ragionevolmente che i livelli di emissione variano in funzione delle condizioni di guida ma, a parità di condizioni, i veicoli funzionano nello stesso modo, siano essi in laboratorio o su strada. Per completare il discorso l'Azienda comunica che le proprie auto, se testati in base all'unico ciclo di prova prescritto dalle norme Europee, il “famoso” NEDC (l'Esperto ha spiegato come è stato svelato il trucco che riduce gli NOx durante i test), fanno registrare emissioni entro i limiti di legge. “FCA riconosce che l'attenzione dell'opinione pubblica si sta spostando verso la misurazione delle emissioni in condizioni che riflettano più da vicino le condizioni di guida reali e che è in corso un dibattito sulla scelta di un'alternativa al NEDC”. Da questa consapevolezza discende l'appoggio di FCA (leggi come i costruttori chiedano alla UE di definire regole chiare per in nuovi test) agli sforzi che l'Unione Europea sta facendo verso l'adozione di una procedura di prova più rappresentativa delle reali condizioni di guida e che possa riguadagnare la fiducia dei consumatori.

ADBLUE, SALVACI TU! – Proprio in vista della probabile adozione del Real Driving Emissions, FCA “si sta muovendo in modo proattivo per predisporre le sue calibrazioni in materia di emissioni ad un più rapido adattamento allo standard RDE in fase di sviluppo” e aggiornerà le proprie calibrazioni Euro 6 per migliorare le emissioni nella guida reale; disponibili da aprile, i nuovi set saranno già attivi nei veicoli nuovi venduti dopo tale data e potranno essere inseriti gratuitamente – non si tratta comunque di un richiamo – in tutti i motori Euro 6. Un altro passo verso una maggiore pulizia è l'estensione accelerata dell'Active Selective Catalytic Reduction (SCR, quella che usa l'additivo AdBlue), già impiegata in alcuni veicoli FCA, ad altre famiglie di motori diesel a partire dal secondo trimestre del 2017 (certamente in veicoli non troppo economici/piccoli, per motivi di costo/opportunità). Questa tecnologia, vista come salvifica anche da Volkswagen nella ridefinizione delle sue strategie, sembra quindi destinata ad offuscare il FAP, quel filtro attivo antiparticolato che era più diffuso, almeno fino a tempi recenti (leggi il suo funzionamento, le norme e anche i pericoli che lo contraddistinguono).

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