
Il leggero motore FCA Firefly sarà prodotto anche in Europa ma riordinare lo stabilimento polacco costerà 250 milioni di euro
Sfide sempre nuove attendono le Case: la competizione fra Marchi e mercati e il rispetto dei regolamenti ambientali sono solo un paio di esempi delle urgenze che pressano i Costruttori. In questo quadro i motori giocano un ruolo fondamentale ma gli investimenti richiesti per produrne di nuovi sono ingenti e quindi l'annuncio di unità “fresche” desta sempre una certa sensazione. Non è sfuggito a questo tipo di rilievo il nuovo motore Firefly di FCA, un propulsore che raccoglie le tendenze più moderne e ha destato parecchia attenzione. Come annunciato recentemente, il 3 cilindri da 1.000 cc arriva in Europa, sull'onda di un investimento pari a 250 milioni di euro.
MILLE E PIÙ DI MILLE I motori da un litro sono un vero cavallo di battaglia per le auto più compatte: installati in una carrozzeria compatta e leggera riescono a districarsi nel traffico e permettono anche qualche escursione fuori porta senza troppe rinunce. Non stupisce quindi che FCA ne abbia più di qualcuno: da 900 cc del Twinair ai Fire in varie declinazioni, fino ai 1.400 cc. Una gamma completa ma forse un po' frammentata: 2 linee di prodotto diverse non permettono infatti di sfruttare a fondo le economie di scala. Il nuovo Firefly, che ha la distribuzione a fasatura variabile ed è un “corsa lunga”, coprirà tutte queste cilindrate (con l'aiuto della versione a 4 cilindri da 1,3 litri: la cilindrata unitaria è la stessa e basta aggiungere un cilindro per arrivare a questa cubatura) e appare logico che FCA sia disposta a spendere centinaia di milioni per assemblarlo in Polonia: a comunicare questa volontà è stato il vice primo ministro Mateusz Morawiecki, dichiarando all'agenzia di stampa PAP che FCA potrebbe investire fino a 250 milioni di euro per produrlo a Bielsko-Biala, creando centinaia di nuovi posti di lavoro.
SPECIALIZZATO IN “PICCOLI” FCA ha rifiutato di commentare questo annuncio nella parte riguardante i livelli occupazionali e non ha comunicato le cifre dell'investimento ma la produzione del 3 cilindri da 1 litro e del 4 cilindri da 1,3 litri dovrebbe iniziare entro il 2018. l'Azienda ha comunque dichiarato che “queste piccole ma potenti unità hanno la coppia più alta nei rispettivi segmenti e bassi consumi di carburante ed emissioni di CO2. Essi sono conforme agli standard esistenti e anche futuri stabiliti dalla UE sulle emissioni”. L'impianto di Bielsko-Biala attualmente produce il turbodiesel 1.3 Multijet ed il TwinAir a benzina a 2 cilindri, le cui originali caratteristiche tecniche sono state analizzate dall'Esperto. Nello stesso impianto sono prodotte anche la Fiat 500 e la Lancia Ypsilon ma, ad onta del suo esser stato dichiarato essere quello con le migliori “prestazioni” di FCA in Europa, è sottoutilizzato da anni, forse per privilegiare gli stabilimenti in Italia (la Panda è stata riportata nel Bel Paese nel 2011) anche per favorire una certa pax sindacale. I politici e i sindacati polacchi hanno accolto con favore la notizia ma rimane un interrogativo: FCA assemblerà nuovi modelli a Bielsko-Biala per aumentare la produzione, rimasta da anni ben lontana dal picco, di più di 500 mila auto, raggiunto nel 2009?
MODERNO E CONTROCORRENTE Il Firefly è sicuramente un motore interessante e che propone una sua “idea” originale, rinnegando in qualche maniera il recente passato. Prendiamo il downsizing, corrente di pensiero alla quale lo si potrebbe avvicinare (leggi come i costruttori stanno riconsiderando i motori piccoli): i suoi 999 cc sono infatti abbastanza di meno rispetto ai 1.242 del Fire che sostituirà eppure la sua potenza è annunciata essere superiore: 77 CV (se alimentato ad etanolo, altrimenti la potenza è di 72 CV) contro 69. Questo miglioramento non solo arriva “nonostante” la presenza di sole 2 valvole ma non ha richiesto l'adozione del turbocompressore grazie anche ad un elevato rapporto di compressione pari a 13,6 che fa subodorare un funzionamento, almeno in qualche fascia dei regimi di rotazione, a Ciclo Atkinson (anche i Mazda Skyactiv non sono sovralimentati): la coppia massima non è altissima e arriva abbastanza in alto, contando su 107 Nm a 3.250 giri. Sembrano valori molto inferiori a quelli del Twinair turbo (85 CV e 145 Nm a 1.900 giri) ma l'erogazione, siamo pronti a scommetterci, sarà più lineare, meno “macchinosa” e con un buon allungo, dato che il “piccolo” ha la potenza massima a 6.000 giri e probabilmente la “zona rossa” qualche centinaio di giri più su. In effetti la stampa brasiliana riporta che l'accelerazione da 0 a 100 km/h della compatta Mobi scende a 13,8 secondi dai 16,6 ottenuti dal motore precedente. Anche i consumi dovrebbero essere molto più bassi, grazie a camere di scoppio efficienti, alternatori a recupero d'energia e attriti interni ridotti, mentre le sollecitazioni termiche e meccaniche contenute dovrebbero non soltanto farlo durare almeno 240 mila km ma ridurre anche gli NOx, sempre in agguato con i carichi del turbo.