Follia a Milano: niente 1000 nuove licenze Taxi

Follia a Milano: niente 1000 nuove licenze Taxi

Follia a Milano: i taxi non si trovano ma la Regione Lombardia è orientata a negare le 1000 nuove licenze richieste dal Comune

24 Luglio 2023 - 12:00

La proposta del sindaco Beppe Sala per risolvere la penuria di taxi a Milano ha ricevuto il secco no della Regione Lombardia, cui spetta l’ultima parola sull’aumento delle vetture. Il titolare di Palazzo Marino aveva chiesto 1.000 licenze in più, ma dal Pirellone hanno risposto che preferiscono vagliare altre soluzioni, pur non escludendo in futuro l’ipotesi licenze, anche se su numeri molto più bassi (al massimo qualche centinaio). Nel frattempo che si risolva questo tiro e molla tra Comune e Regione, in cui entrano in gioco interessi politici (i due enti sono amministrati da maggioranze di diverso colore), resta la situazione di estremo disagio per gli utenti che spesso fanno molta fatica a trovare un taxi libero a Milano, specie nelle ore notturne del fine settimana.

TAXI MILANO: IL COMUNE CHIEDE 1.000 LICENZE IN PIÙ

Qualche giorno fa, presentando le nuove misure per migliorare il traffico e favorire il trasporto pubblico, la Giunta del Comune di Milano ha diffuso dei dati, raccolti sul servizio taxi pre-pandemia, dai quali emerge chiaro il divario tra domanda e offerta del servizio. In particolare risulta che, a fronte di un incremento del numero delle chiamate taxi annue, si continua a registrare un incremento della percentuale delle chiamate inevase, valore che si attesta intorno al 30% nelle notti del fine settimana e all’8% nei giorni feriali.

La riapertura del bando per le collaborazioni familiari (le cosiddette seconde guide) e la rimodulazione dei turni non sono stati sufficienti a migliorare il servizio in maniera significativa.

Per questo la Giunta, preso atto che l’attuale assetto di offerta di servizio taxi non è ancora idoneo a soddisfare la domanda della città, ha presentato formale richiesta a Regione Lombardia, competente in materia, un aumento pari a 1.000 licenze per il Comune di Milano.

NUOVE LICENZE TAXI MILANO: LA REGIONE LOMBARDIA FRENA

A stretto giro di posta è arrivata la risposta ‘ufficiosa’ di Regione Lombardia e per Milano non ci sono buone notizie. Come anticipa Repubblica, l’aumento delle licenze, se ci sarà, avrà numeri molti inferiori, nell’ordine di qualche centinaio, e non i 1.000 invocati da Sala. Ma questo solo come extrema ratio. Per la Regione, infatti, l’aumento del numero dei taxi in circolazione è una soluzione d’emergenza che sarà eventualmente adottata solo dopo aver battuto altre strade. Lo ha spiegato senza troppi giri di parole l’assessore regionale alla Mobilità, Franco Lucente:

Da parte della Regione non c’è una contrarietà a prescindere all’aumento delle licenze, anche se 1.000 sono troppe. Siamo pronti al dialogo e a confrontarci con il Comune e le categorie dei tassisti: prima di aumentare le licenze, però, ci sono altre soluzioni percorribili che andrebbero sperimentate. L’ho già detto di persona al sindaco Sala”.

Le soluzioni alternative che starebbe valutando Regione Lombardia per aumentare le corse riguardano le doppie guide, aperte non solo alle collaborazioni familiari ma anche a terzi soggetti, e la liberalizzazione dei turni. Due diversi modi, secondo le speranze del Pirellone, per avere più taxi in strada e coprire diverse fasce della giornata, senza però aumentare il numero delle vetture. A tale proposito ricordiamo che il Comune di Milano lo scorso aprile ha riaperto il bando per le collaborazioni familiari, ma a fine giugno ne sono state autorizzate solo 71, numero non sufficiente a risolvere la penuria di vetture.

Taxi Milano licenze

PROBLEMA TAXI IN ITALIA: BASTEREBBE COPIARE DALLA POLONIA

Il problema, com’è noto, non è solamente di Milano e della Lombardia, ma nazionale. A Roma probabilmente sono messi addirittura peggio. Tuttavia non è semplice uscirne. Della questione dovrebbe infatti occuparsene il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il cui titolare, Matteo Salvini, si è sempre schierato a favore delle associazioni di categoria dei tassisti, affossando per esempio la proposta di Draghi contenuta del Ddl Concorrenza 2021 di aprire ai gestori privati. Sembra però che all’interno della maggioranza di centro-destra qualcosa stia cambiando, con un buon numero di voci convinte della necessità di ritoccare almeno parzialmente la normativa sul servizio taxi. Vedremo cosa ne verrà fuori, forse basterebbe seguire l’esempio della Polonia, Paese tra l’altro governato da forze politiche ideologicamente vicine all’Esecutivo Meloni. Questo post spiega benissimo a cosa ci riferiamo.

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