Giornalisti sul sedile posteriore e l'auto robot che guida da sola: Ford dimostra nella città virtuale Mcity la sua guida autonoma
La guida autonoma sarà la prossima killer application dell'automotive? Probabilmente si, anche se rimangono da superare molte incertezze, che a questo punto sembrano ormai non riguardare più l'hardware. Sappiamo infatti che qualche costruttore considera ormai consolidati il processore e la sensoristica (leggi dell'Autopilot 2 di Tesla) mentre molto meno certi sono sia le modalità di “apprendimento” sia gli orizzonti legali, normativi e assicurativi che costituiranno la cornice nella quale le auto robot si muoveranno. In ogni caso i Costruttori stanno lavorando alacremente e sono in grado di fare dimostrazioni di guida autonoma piuttosto convincenti, come quella predisposta recentemente da Ford nell'area test Mcity.
AUTO ROBOT NELLA CITTÀ-LABORATORIO Una cosa sembra abbastanza assodata, in un quadro che presenta ancora diversi punti interrogativi: rimanendo all'interno di aree delimitate e controllate, la tecnologia di oggi consente già alle auto di muoversi in maniera autonoma senza grossi problemi. La sfida sarà poi il passare dalle prove in percorsi chiusi al mondo reale, fatto di un traffico composto da veicoli di ogni tipo e ostacoli improvvisi. Ritornando alla dimostrazione Ford, essa si è svolta nella Mcity, l'area test gestita dall'Università del Michigan e usata per le sperimentazioni delle automobili autonome (leggi com'è fatto il più grande laboratorio per i test a cielo aperto delle auto robot). Potete farvi un'idea della situazione guardando il video qui sotto.
CI SANNO FARE Nel corso della dimostrazione di mercoledì scorso gli ingegneri di Ford hanno messo sulle strade di Mcity una piccola flotta di Fusion Hybrid (sono le Mondeo americane, leggi la prova della Mondeo Hybrid 2.0 187 CV Titanium). A bordo i collaudatori Ford e, sul sedile posteriore, i giornalisti. Le vetture si sono mosse con una certa sicurezza in questo paesaggio cittadino simulato, raggiungendo velocità massima di circa 25 miglia/ora (circa 40 km/h). Le Fusion si sono dimostrate in grado di interpretare correttamente le luci di di stop dei veicoli che precedono, svoltare in sicurezza, identificare pedoni e ciclisti reali (leggi del ciclista che ha ingannato l'auto robot di Google) e, in generale, esse si sono mosse senza problemi e con una certa dolcezza. In ogni caso Ford, come chiunque altro sia impegnato nella guida autonoma, dovrà ancora percorrere una lunga strada prima di potersi considerare pronta per mettere sulle strade pubbliche le auto senza pilota.
OCCORRE ANCORA TEMPO La questione non riguarda soltanto le norme e i regolamenti ma anche le infrastrutture, comprendendo fra esse quella mappatura ad alta definizione delle strade (leggi delle nuove mappe fatte con i radar di TomTom e Bosch) che, in alcuni casi, può addirittura superare i problemi delle infrastrutture “fisiche”. Questa mappatura non è ancora abbastanza capillare e quindi pone dei limiti alle strade percorribili in modalità completamente autonoma. Un Senior leader di Ford, James McBride, ha dichiarato a Autonews che la mappatura ad alta definizione può aiutare un veicolo a “vedere” l'ambiente anche dove le telecamere e i LiDAR non arrivano, come ad esempio dietro gli angoli. Ricordiamo che Ford prevede di mettere in commercio veicoli autonomi di Livello 4 entro il 2021. Questo implica che la vettura potrebbe muoversi da sola senza interazione umana in una zona pre-mappata, ad esempio in una certa area di una città.