
Secondo i dati della Polizia sono in calo i furti di auto ma con la Campania in testa con la Fiat Punto, a seguire Lazio e Sicilia con Smart e Panda
Secondo un'elaborazione dei dati del Dipartimento di Pubblica Sicurezza sui furti di automobili in Italia, eseguita da Adnkronos, lo scenario che emerge con il confronto degli stessi del 2013 è positivo, perché in calo nel 2014; ad ogni modo le statistiche ci consentono di affermare che il fenomeno è comunque preoccupante, nonostante la tecnologia avanzata, che è di ausilio anche alle Forze dell'Ordine, stia cercando di scoraggiare i ladri nel'approccio al furto. Altro aspetto rilevante è quello che mette in allerta i proprietari delle vetture italiane, soprattutto delle utilitarie, che, colpa della crisi, sono vittime di un fenomeno nuovamente “in voga”. Nell'articolo trovate tutti i dati e i dettagli del report 2014 sui furti di auto.
FENOMENO DA SCONFIGGERE – Una premessa a quanto si sta per riportare va comunque fatta: se è vero che i furti di auto nel 2014, rispetto al 2013, sono in calo, è altrettanto vero che, considerato il periodo, si tratta comunque di un fenomeno che presenta dati non trascurabili. Soprattutto perché, rispetto a molti anni fa, oggi molti sistemi di alta tecnologia applicata alle vetture consentono di essere un valido aiuto alle Forze dell'Ordine perché dovrebbero scoraggiare il ladro all'approccio “al lavoro”, in quanto consapevole del fatto che un possibile ritrovo del mezzo è ora ben quotato (ma alcune debolezze vengono dai sistemi di apertura porte e avviamento “keyless”; leggi qui i particolari). Ad ogni modo il report sul 2014 mette in evidenza un calo dei furti d'auto stimato circa del 9% rispetto al 2013, ma con un fenomeno che preoccupa soprattutto i proprietari delle utilitarie italiane, prese “di mira” per essere “cannibalizzate”, così da immettere sul mercato dell'usato buoni pezzi di ricambio.
IL PODIO NON CAMBIA – Passiamo ai numeri: dai 112.926 furti del 2013, nel 2014 si sono verificati 103.067 furti d'auto. Come abbiamo sopra scritto, secondo le autorità il fenomeno si attesta comunque su dati rilevanti e dovrebbe preoccupare maggiormente i proprietari di Fiat Panda, Fiat Punto e Lancia Y (ecco le 100 auto facili da rubare per colpa del sistema Megamos Crypto, leggi qui la classifica!). Per quanto riguarda il podio delle regioni più colpite, è possibile riconfermare le posizioni del 2013, che vedono ancora la Campania al primo posto con il maggior numero di auto rubate (20.741) con una lieve diminuzione rispetto a un anno prima (20.972). Seguono il Lazio al secondo posto (17.284 furti commessi) e la Sicilia al terzo (15.103 automobili rubate). Ad appetire i ladri sono soprattutto le utilitarie di “casa”, ovvero la Panda, la Punto e la Y, infatti in Sicilia le più “sottratte” ai proprietari sono le Fiat Panda (2.947), in Campania le Fiat Punto (2.730), nel Lazio, invece, i furti di Smart ForTwo Coupé (1.164) superano quelli di Fiat Cinquecento (1.016 unità rubate e unico caso in tutta Italia). Tra i modelli stranieri più gettonati, quello che fa più gola è rappresentato dalla Volkswagen Golf.
COLPA DELLA CRISI – Un commento a questi dati è avvenuto da parte del Presidente dell'Asaps (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale), Giordano Bisemi: “se il riciclaggio dei veicoli rubati è più difficile rispetto a prima, grazie ai controlli incrociati tra le banche dati delle varie polizie internazionali che consentono accertamenti più profondi, è anche vero che c'è ancora una forte domanda di auto di piccola cilindrata.” Le utilitarie infatti “sono le più facili da rubare ma anche quelle che si prestano ad essere meglio cannibalizzate”, ha così concluso Bisemi. Questo aspetto mette in mostra un fenomeno che negli anni prima della crisi (o in quelli in cui la crisi prendeva il largo) era in forte diminuzione. La realtà è che le utilitarie vengono facilmente rubate per poi essere smontate e vendute a pezzi; un mercato che è riuscito a rinascere con la crisi. Infatti il numero delle automobili vendute è diminuito negli ultimi anni, il parco circolante si è invecchiato in Italia e i proprietari cercano di riparare al meglio le loro automobili, che col passar degli anni tirano fuori problemi di “anzianità”.