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General Motors in Europa, ripensa al ritorno ma non per vendere auto

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General Motors in Europa, ripensa al ritorno ma non per vendere auto Con la vendita di Opel e Vauxhall

Con la vendita di Opel e Vauxhall, GM ha lasciato il mercato Europeo. Non esclude comunque un suo ritorno, con servizi di guida autonoma e car sharing

12 Dicembre 2017 - 11:12

Il centenario costruttore di auto americano si sta rinnovando, e in questo progetto non esclude il ritorno in Europa. Tutti voi ricorderete come, a inizio dell'anno, GM concluse le trattative con il Gruppo PSA per la vendita dei Marchi Opel e Vauxhall, che stavano diventando una vera e propria emorragia per il Gruppo, che già allora stava cominciando a puntare sulla guida autonoma e sulle auto elettriche. Ruolo cruciale lo avrà allora Chevrolet, che già da tempo ha messo su strada delle Bolt a guida autonoma – solo per dei test – insieme a sviluppi sulle auto elettriche. In questo modo, GM, è sicura di poter tornare in Europa.

NON AUTO MA SERVIZI La vendita di Opel al Gruppo PSA è stata una delle manovre tatticamente più importanti del 2017, sia dal punto di vista francese che da quello americano. Ad oggi però sono tante le criticità che il Gruppo francese sta riscontrando con il Marchio tedesco – si vocifera addirittura di una richiesta di risarcimento da parte di PSA per le emissioni della gamma Opel, qui il nostro approfondimento -, motivo per il quale, GM, penserebbe si ad un ritorno nel Vecchio Continente, ma non come costruttore, offrendo le proprie tecnologie di guida assistita come servizio. Almeno stando alle parole dell'a.d. Mary Barra che avrebbe dichiarato “Nulla ci impedisce di tornare in Europa”.

TANTI INVESTIMENTI NEL CAMPO DELLA GUIDA AUTONOMA In questo progetto rientra la nuova strategia di GM, che sta investendo ingenti somme di denaro nei suoi progetti di guida autonoma e di auto elettriche – in questo rientra l'acquisizione dei Lidar di Strobe, qui il nostro focus. Dalla vendita di Opel e Vauxhall infatti, GM, ha cominciato a reinventarsi come azienda produttrice di tecnologie di guida autonoma, insieme a programmi di car sharing, andando a “pestare i piedi” a giganti come Uber – che sta sviluppando veicoli a guida autonoma direttamente con Volvo. Una strategia necessaria, visto il buco creato con Opel e che richiede nuovi e pesanti investimenti in quelli che, secondo molti, sono i futuri campi di sviluppo per quanto riguarda il mercato delle auto e dei servizi.

RUOLO CRUCIALE DI CHEVROLET Ormai da tempo GM sta sviluppando e testando i propri veicoli a guida autonoma – qui i suoi test sulle Chevrolet Bolt – e per trovare i giusti capitali da investire è stato necessario lasciare i mercati più deboli e complessi, come appunto quello delle auto in Europa con i Marchi Opel e Vauxhall. Una mossa che sembrava un grandissimo colpo da parte del Gruppo PSA, ma che via via sta dimostrando sempre più criticità. Dai costi marginali, al difficile posizionamento, alla produzione molto meno efficiente rispetto agli impianti francesi, PSA sta operando manovre sempre più pesanti per risanare i bilanci lasciati dalla compagine americana, che a sua volta sta puntando forte sul suo Marchio Chevrolet per sviluppare la sua vision riguardo il car sharing e la guida autonoma. Una questione che sicuramente terrà banco per i prossimi mesi, visti gli investimenti effettuati sia da GM sia da PSA.

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